Salve a tutti condivido con voi un appello fatto da un sacerdote curatore di un blog "La scure di Elia"...vi allego solo una parte che ritengo davvero importantissima...
APPELLO A TUTTI GLI ITALIANI
Cari compatrioti, mi rivolgo a quelli che, fra voi, non hanno ancora ceduto al lavaggio del cervello acconsentendo alla narrazione paranoica del regime. L’amore di Dio fa ardere il mio cuore di una profonda sollecitudine nei vostri riguardi. La prova che il nostro Paese sta attraversando, infatti, è causa di gravi sofferenze. Più che l’emergenza sanitaria in se stessa, a provocarle sono le misure intese a contenerla. Per la prima volta nella storia umana, la popolazione mondiale – eccetto in quegli Stati che non hanno rinunciato alla propria sovranità – è stata privata in modo prolungato, in nome di un’idea delirante, dell’esercizio di diritti fondamentali. Da noi, oltre a quelli di lavorare, di istruirsi e di spostarsi, è negato anche quello di ricevere cure adeguate e tempestive. Le istituzioni pubbliche, anziché servire il bene comune, si sono trasformate in strumento di ingiusta oppressione, operando come se ogni cittadino fosse un potenziale delinquente.
Tutto questo, essendo stato permesso dalla Provvidenza per il nostro bene, è un urgente richiamo alle responsabilità collettive del nostro popolo, che in buona parte ha rinnegato la vera fede e, di conseguenza, s’è lasciato andare a peccati gravissimi contro la stabilità della famiglia, l’intangibilità della vita umana e il naturale esercizio della sessualità. Dopo aver accumulato per decenni colpe di immane gravità, non potevamo di certo aspettarci le benedizioni del Cielo; tuttavia la misericordia di Dio si sta servendo, per uno scopo positivo, proprio di coloro che Lo combattono, ma che, loro malgrado, cooperano alla realizzazione dei Suoi disegni. Che cos’altro Gli rimaneva per richiamarci dalla via della perdizione eterna, sulla quale stavamo correndo all’impazzata? Sarebbe davvero da stolti lasciar cadere anche questo estremo appello alla resipiscenza, sognando il ritorno a una “normalità” fatta di depravazione e di indifferenza alla legge morale che ognuno di noi porta scritta nella coscienza, alla quale non si può sfuggire, nemmeno sforzandosi in ogni modo di soffocarne la voce: il momento del rendiconto finale arriva per tutti.
I nostri governanti sono responsabili della perdita di milioni di posti di lavoro e della chiusura di migliaia di aziende, con la riduzione in povertà di innumerevoli famiglie; del crollo psichico della gioventù, con frequenti casi di depressione, fino al suicidio o al tentativo di suicidio; del dilagare di disturbi cognitivi e comportamentali in bambini e adolescenti danneggiati, mentalmente, dalla didattica a distanza e, fisicamente, dal portare le mascherine; dello sfaldamento sociale e familiare causato da inutili misure di distanziamento; dell’imbarbarimento morale di gente che, sottoposta arbitrariamente a severa sorveglianza in cose futili, in quelle importanti si sfoga in condotte irresponsabili, come la guida scorretta, il consumo di pornografia e l’abuso di stupefacenti. Non capite che questo sistema totalitario, in tal modo, attenua sempre più le vostre capacità di analisi e di reazione, riducendovi a schiavi incapaci di pensare in modo autonomo, controllati in ogni singolo aspetto della loro vita, spersonalizzati da una museruola che nasconde perfino la loro identità?
Tornate a Dio, cari Italiani; tornate a Gesù Cristo, nostro Salvatore. Così non solo eviterete la morte eterna, ben peggiore di quella fisica, con la paura della quale il potere vi tiene soggiogati; così non solo ritroverete le vostre radici e il vostro patrimonio culturale, per il quale siete unici al mondo; così non solo vi riconcilierete con voi stessi, con il vostro essere e con la vostra storia… ma sarete anche in grado di scuotervi il giogo di dosso, di reagire all'immane sopruso che state subendo, di ritrovare la libertà e il buon senso necessario per usarla bene, di riappropriarvi della missione che la Provvidenza ha affidato alla nostra Nazione nei confronti del resto dell’umanità, quella di essere un faro di civiltà e di autentico progresso, un baluardo contro le barbarie antiche e nuove, un modello di convivenza civile, di solidarietà sociale e di pratica religiosa tanto fervente quanto compenetrata di grandi valori. Riappropriamoci di ciò che ci appartiene, cari Italiani, e costituisce il meglio della nostra tradizione, della nostra storia, della nostra peculiare identità. Riprendiamoci la sana creatività e inventiva che ci ha sempre aiutato nei momenti più difficili!
Se non torniamo a Dio, chi potrà aiutarci? Credete ancora in una classe politica venduta nella sua totalità agli interessi stranieri? Riponete ancora speranze nelle risorse di una “democrazia” che è servita a ridurvi in schiavitù? Pensate ancora che proteste e manifestazioni servano a qualcosa, dopo esservi fatti strumentalizzare per decenni da chi vi mandava in piazza per portare avanti una farsa vergognosa? Non vi serve a niente lamentarvi con chi non vi ha mai ascoltato, ma ha solo finto di farlo. Prendete piuttosto la decisione di agire liberamente, ricominciando a lavorare e a spostarvi senza badare alle restrizioni. Per impugnare provvedimenti ingiusti, promuovete ricorsi comuni di categoria e sostenetevi a vicenda. Anziché firmare petizioni il cui unico risultato è quello di favorire la schedatura dei cittadini, diffondete intorno a voi, come un benefico contagio, la determinazione di operare normalmente, come se niente fosse. Spegnete il televisore e smettete di farvi manipolare dalla paura indotta. Per proteggere la vostra salute, rafforzate le difese immunitarie e ritrovate uno stile di vita sano, ma soprattutto… reimparate a pregare e rimettetevi in grazia di Dio.
«Il suo sangue sia su di noi e sui nostri figli!» (Mt 27, 25): il grido blasfemo con cui gli abitanti di Gerusalemme reclamarono la condanna di Gesù diventi per noi invocazione di salvezza. È in virtù di quel Sangue prezioso che siamo redenti ed è da Esso che possiamo essere protetti, se abbiamo una fede viva e siamo in pace con Dio. Perché continuare a calpestarlo, attirando così su tutta la Nazione un castigo ancora peggiore? I venti di guerra che soffiano da Oriente ci minacciano da vicino. Se vogliamo che alla nostra terra, costellata di santi e santuari, siano risparmiati gli orrori e le distruzioni sperimentati dai nostri padri, dobbiamo pur meritarlo. Se quel Sangue, per noi, sarà stato sparso invano, subiremo la sorte dell’antica Città santa; se invece ne avremo accolto i frutti con una sincera e durevole conversione, vedremo rifiorire il nostro Paese sul piano materiale e su quello spirituale, a beneficio nostro e degli altri popoli. Coraggio, non perdiamo questa occasione che la Provvidenza, senza nostro merito, ancora una volta ci offre; non permettiamo che questa prova risulti vana ma, capovolgendo le mire del nemico, volgiamola a nostro vantaggio.
Okei, sto andando per la mia strada. Sono entusiasta. Mi piace. È questa la mia vita. Lo sento dentro.
E c’è un luogo, dove amo sostare, dove amo restare anche quando mi muovo, un luogo dove sento forte il calore dell’energia, una sorta di amore primigenio, qualcosa cui non so dare un nome, ma è un luogo dove mi ritrovo, dove sento bene, da dove sorgo, da dove vado, da dove traccio rotte…
La domanda è sempre la stessa. Quella da cui sono partita, non so più da quanto tempo. Cosa voglio, chi sono, che combino?
E, strada facendo, ho capito che le prime risposte non devono essere prese per definitive. Farlo sarebbe come inchiodarsi.
La domanda è quella, ma la risposta ha una storia. La risposta è una storia.
Se accetti di ripetere la domanda, di farle spazio, ogni volta, di farla riecheggiare nella tua grotta, al calore del fuoco che sta in quel luogo – lo dico in questo modo – vedi che la risposta è come una pianta, che cresce, ramifica, ha una sua storia. E promette un futuro.
E più che la risposta è il rispondere continuamente che ti tiene in sella.
E io penso a questo, ora, nella gioia di questo luogo.
E mi lascio portare nel momento stesso in cui metto in atto tutto quel che so fare, per cercare risposte ulteriori…
Che voglio? Dove vado? E chi sono?...
Tre cose tengono l'animo quieto e tranquillo:
lasciarci dietro quel che non ci serve, non intrappolarci dentro situazioni inutili, e non preoccuparci né delle cose che dovranno avvenire né di quelle già avvenute.”
Sembra che alla fine risulti invisibile...
eppure ogni volta che ti cercano ci sei...
perché sanno che ti trovano sempre...
rispondi quasi subito...
un poco dopo...
magari dopo un paio d'ore...
ma rispondi...
sono così...
"gli altri"...
rispondono quando possono...
"gli altri"...
ma tu no...
tu non sei...
"gli altri"...
Lory