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Contenuti pubblicati da londonercity

  1. QUALE EFFETTO VI FA L'APPIA ANTICA?  SUGGESTIONE, ATMOSFERA, FASCINO, MITO E TANTE ALTRE COSE, SOLO CON UNA FOTO….

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  2. SE NON CI FOSSE UN PUBBLICO CHE SEGUE CERTI PROGRAMMI…..I PRODUTTORI FAREBBERO A MENO DI CREARLI.

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  3. Ciao anche a te

  4. MEGLIO INIZIARE DALLE COSE PIU' SEMPLICI

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    1. missermione

      missermione

      Ahahahhahaaaa!!!! 

  5. E' FRESCA, FRIZZANTE E DISSETANTE. D'ESTATE SONO POCHISSIME LE COSE CHE RIESCONO A DARE LO STESSO GODIMENTO.  VIVA LA BIRRA!!!

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  7. THAILANDIA 2015

  8. OVER AND OVER

    TRAVEL AND HAPPINESS
  9. SOLE E FAME

  10. CHRISTMAS 2010

  11. BELLISSIMA ORVIETO!!!

  12. TIRA A SORTE E SCEGLI LA DIREZIONE OPPOSTA

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  13. SI PUO' ANCHE CONSTATARE CHE QUESTO PADRONE HA QUALCHE PROBLEMA DI SALUTE….    Brutto colore, brutta consistenza, brutta compattezza.

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    1. koral2016
    2. crazyme97

      crazyme97

      ahahahahahahahaaaa!!

  14. A SETTEMBRE RICOMINCIA LA SCUOLA!!!!  APPROFITTIAMONE…..

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  15. CI SONO COSI' TANTE PERSONE INUTILI…...

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  16. UN PO' FUORI MANO, MA SUGGESTIVA….

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  17. NON ESAGERATE CON IL SOLE. LA COTTURA MIGLIORE E' A FUOCO LENTO

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  18. 1)    Breve storia di 50 euro

    Era appena iniziato un soleggiato sabato di primavera e Filippo, un giovane operaio edile, era pronto per uscire di casa. Come sempre, aveva disposto sul tavolo tutto ciò che avrebbe portato con se, nelle tasche: chiavi di casa unite a quelle dell’auto, cellulare, gomme da masticare, occhiali da sole, fazzoletto di cotone, sigarette e accendino. Mancava soltanto un po' di denaro. Prese 50 euro dal suo nascondiglio per nulla segreto e iniziò a dividerli mentalmente per ciò che avrebbe dovuto fare durante quel giorno. A quel punto, mentre stava raccogliendo tutti gli oggetti che aveva ordinato poco prima, sentì una voce e si fermò:

    -          Ciao, dove andiamo così presto? – era la voce dei 50 euro

    Il giovane non sembrava sorpreso da quell’inconsueto interlocutore, ma non rispose alla domanda solo per convincersi di non averla sentita.

    -          Non mi senti? Perché mi porti già via? Non vuoi stare qualche giorno con me? Fammi un po' di compagnia, ti va? – disse la banconota.

    -          Guarda, adesso usciamo, andiamo al bar, prendo caffè e sigarette e ti presento al barista che ti farà conoscere i soldi che ha dentro la cassa e vi fate compagnia a vicenda – rispose il ragazzo.

    -          Ma io non voglio conoscere quei soldi tutti lerci, spiegazzati, puzzolenti e di valore minore del mio! Eppoi….l’ultima volta che mi hanno messo nel cassetto mi hanno schiacciata e sono rimasta per metà fuori. Io, voglio restare con quelli come me o più importanti. Vedi come sono bella, quasi nuova! – continuò la banconota

    -          Allora lunedì ti riporto in banca, così conosci tutti i soldi che vuoi – rispose il muratore, prendendo gli oggetti disposti sul tavolo, pronto per uscire.

    -          No! No! Per favore, non mi riportare in prigione. Quello è un posto orrendo, mi maltrattano! Hai visto da dove mi hanno fatta uscire ieri? Mi hanno rullata dentro quel cassonetto sputa-soldi e mi fa ancora male la filigrana. Il giorno prima mi hanno ammucchiata insieme a tante altre e ci hanno messe in una macchinetta che ci ha fatto schizzare come fulmini e solo per sapere quante eravamo. Sono tutta acciaccata, guarda qua che piega mi hanno fatto…. – la 50 era agitatissima.

    -          Guarda che, pure se volessi risparmiarti insieme a tutte quelle come te che potrò guadagnare, non diventerò mai ricco perché morirei prima di fame. Perciò, non mi scassare e vieni con me, a fare il tuo lavoro – Filippo cercò in questo modo di chiudere il discorso, ma la banconota insisteva.

    -          Ti prego, non mi spendere oggi…lasciamoci domani, magari anche lunedì! – supplicò la mezza piotta

    Ma ormai il ragazzo la inserì nella tasca di destra ed usci di casa, ma un continuo ronzio richiamava la sua attenzione.

     

    -          Almeno, il mio padrone di prima mi portava a ballare il sabato! – protestò la carta moneta

    -          E si vede che non ti doveva spicciare, io si! Adesso fai la brava che siamo quasi arrivati – rispose l’operaio.

    -          Spicciare! Spicciare! Come sei volgare! Ti sembrano queste le parole da usare con chi ti fa del bene e ti è necessaria? Ingrato e pure bifolco…. – ma la banconota non terminò la sua protesta perché ricevette un colpetto ben assestato dal suo possessore che battè un paio di volte le dita sulla tasca.

    -          La prossima volta spera di incontrare Paperon de’ Paperoni così starai insieme a tutti i soldi che vuoi e tutti aristocratici – rispose il giovane operaio, ponendo fine a quella conversazione surreale.

    Pochi metri di strada e Filippo giunse al bar. Dopo aver augurato il buongiorno, prese il caffè, chiese anche un pacchetto di sigarette da sommare alle poche rimaste del giorno prima e tirò fuori dalla tasca la banconota chiacchierona per separarsene definitivamente. Il barista diede il resto a Filippo e questi lo prese senza badare all’importo, ma rendendosi conto che adesso sentiva delle voci molto più frenetiche di prima. Portò lo sguardo ai soldi ricevuti. Erano diverse banconote, da 5, da 10, da 20 ed alcuni spiccioli. Stavano parlando tutte insieme e tutto quel vociare era diretto proprio a lui! Il ragazzo fece finta di nulla, si avvicinò al giornale messo a disposizione dei clienti, uscì sul piccolo piazzale antistante, poggiò il quotidiano su uno dei tavolinetti, prese una sigaretta e l’accese, poi si mise seduto per sfogliare le notizie. Quella distrazione, però, non era molto efficace contro il continuo cicaleccio del suo piccolo malloppo. Era un continuo borbottare.

    -          Ciao, grazie per averci presi con te, cosa facciamo di bello? – disse una banconota

    -          Dai, dai…predi un altro caffè, anche le caramelle e offri da bere a quel signore che è appena entrato… - propose un’altra del gruppetto

    -          Dopo, dopo….adesso andiamo al supermercato, li ci sono tante cose belle! – rispose quella da 10.

    -          Siiiiiii! E dopo andiamo a giocare! Cosa ti piace? Le macchinette? I gratta e vinci? La Snai? – si aggiunse entusiasta anche l’altra da 5.

    -          Perché, invece, non andiamo a mignotte? – urlò quella da 20 tutta euforica.

    -          No! No! Niente mignotte, a noi non ci prendono mai….- protestarono gli spiccioli.

    -          E basta! – sbottò Filippo – non mi servono le caramelle, non voglio un altro caffè e quel signore nemmeno lo conosco. Più tardi andiamo al forno per comprare un pezzetto di pane e un litro di latte e a mignotte ci andate con qualcun’altro. Stop!

    -          Eeeee ma come siamo incazzosi….si diceva tanto per divertirci, se no che gusto c’è ad averci in tasca? Mica aumentiamo stando nascosti…. – si offesero tutti insieme.

    -          Si, ma sparite subito se vedete la luce… - ribattè il ragazzo ed il discorso si chiuse.

    Più tardi, Filippo fece quello che aveva programmato, andò a comprare un po' di pane e del latte. Dopo pranzo tornò al bar per il secondo caffè della giornata e nel pomeriggio inoltrato si concesse una birra fresca con alcuni amici, diminuendo così i suoi averi che giacevano in tasca. Successivamente, preparatosi per uscire dopo cena, si fermò al distributore e si separò da 10 euro in cambio di pochi litri di benzina. Poi, prima di andare in discoteca, affrontò la spesa di un caffè e relativo ammazzacaffè. Alla fine, tornando a casa la mattina della domenica e consumata la classica colazione di rito, svuotò le tasche, e trovò le chiavi di casa e dell’auto, le sigarette e l’accendino, il fazzoletto di cotone, il cellulare, le gomme da masticare e…...  e non c’erano più i 50 euro.

     

    DvMcEv

  19. PRONTE PER LA PROVA COSTUME O PRONTE PER IL LETARGO?

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