- Donna
- 51 anni
- Brescia (BS)
-
Ultima Visita
Più di un mese fa
Singolo aggiornamento
Visualizza tutti gli aggiornamenti di ciribi72
-
Questa canzone la dedichiamo a quelli che Platone chiamava, in modo addirittura poetico, i "figli della luna"; quelle persone che noi continuiamo a chiamare gay oppure, per una strana forma di compiacimento, diversi, se non addirittura culi. Ecco, mi fa piacere cantare questa canzone, che per altro è stata scritta per loro una dozzina di anni fa, così a luci accese, anche a dimostrare che oggi, almeno in Europa, si può essere semplicemente se stessi senza più bisogno di vergognarsene. »
(Fabrizio De André durante il concerto tenuto al Teatro Smeraldo di Milano il 19/12/1992)