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Buon inizio di settimana amici...che voglia di tornare..ricordi
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Buona domenica
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Il corvo
Era una cupa mezzanotte e mentre stanco meditavo
Su bizzarri volumi di un sapere remoto,
Mentre, il capo reclino, mi ero quasi assopito,
D'improvviso udii bussare leggermente alla porta.
"C'è qualcuno" mi dissi " che bussa alla mia porta
Solo questo e nulla più. "
Ah, ricordo chiaramente quel dicembre desolato,
Dalle braci morenti scorgevo i fantasmi al suolo.
Bramavo il giorno e invano domandavo ai miei libri
Un sollievo al dolore per la perduta Lenore,
La rara radiosa fanciulla che gli angeli chiamano Lenore
E che nessuno, qui, chiamerà mai più.
E al serico, triste, incerto fruscio delle purpuree tende
Rabbrividivo, colmo di assurdi tenori inauditi,
Ebbene ripetessi, per acquietare i battiti del cuore:
"È qualcuno alla porta, che chiede di entrare,
Qualcuno attardato, che mi chiede di entrare.
Ecco: è questo e nulla più"
Poi mi feci coraggio e senza più esitare
"Signore, " dissi "o Signora, vi prego, perdonatemi,
Ma ero un po' assopito ed il vostro lieve tocco,
Il vostro così debole bussare mi ha fatto dubitare
Di avervi veramente udito". Qui spalancai la porta:
C'erano solo tenebre e nulla più. "
Nelle tenebre a lungo, gli occhi fissi in profondo,
Stupefatto, impaurito sognai sogni che mai
Si era osato sognare: ma nessuno violò
Quel silenzio e soltanto una voce, la mia,
Bisbigliò la parola "Lenore" e un eco rispose:
"Lenore". Solo quello e nulla più.
Rientrai nella mia stanza, l'anima che bruciava.
Ma ben presto, di nuovo, si udì battere fuori,
E più forte di prima. "Certo" dissi "è qualcosa
Proprio alla mia finestra: esplorerò il mistero,
Renderò pace al cuore, esplorerò il mistero.
Ma è solo il vento, nulla più. "
Allora spalancai le imposte e sbattendo le ali
Entrò un Corvo maestoso dei santi tempi antichi
Che non fece un inchino, né si fermò un istante.
E con aria di dame o di gran gentiluomo
Si appollaiò su un busto di Palladie sulla porta
Si posò, si sedette, e nulla più.
Poi quell'uccello d'ebano, col suo austero decoro,
Indusse ad un sorriso le mie fantasie meste,
"Perché" dissi "rasata sia la tua cresta, un vile
Non sei, orrido, antico Corvo venuto da notturne rive.
Qual è il tuo nome nobile sulle plutonie rive? "
Disse il Corvo: "Mai più".
Ma quel corvo posato solitario sul placido busto,
Come se tutta l'anima versasse in quelle parole,
Altro non disse, immobile, senza agitare piuma,
Finché non mormorai: "Altri amici di già sono volati via:
Lui se ne andrà domani, volando con le mie speranze"
Allora disse il Corvo: "Mai più".
Trasalii al silenzio interrotto da un dire tanto esatto,
"Parole" mi dissi "che sono la sua scorta sottratta
A un padrone braccato dal Disastro, perseguitato
Finché un solo ritornello non ebbe i suoi canti,
Un ritornello cupo, i canti funebri della sua speranza:
Mai, mai più".
Rasserenando ancora il Corvo le mie fantasie,
Sospinsi verso di lui, verso quel busto e la porta,
Una poltrona dove affondai tra fantasie diverse,
Pensando cosa mai l'infausto uccello del tempo antico.
Cosa mai quel sinistro, infausto e torvo anomale antico
Potesse voler dire gracchiando "Mai più".
Sedevo in congetture senza dire parola
All'uccello i cui occhi di fuoco mi ardevano in cuore;
Cercavo di capire, chino il capo sul velluto
Dei cuscini dove assidua la lampada occhieggiava,
Sul viola del velluto dove la lampada luceva
E che purtroppo Lei non premerà mai più.
Parve più densa l'aria, profumata da un occulto
Turibolo, oscillato da leggeri serafini
Tintinnanti sul tappeto. "Infelice" esclamai "Dio ti manda
Un nepente dagli angeli a lenire il ricordo di Lei,
Dunque bevilo e dimentica la perduta tua Lenore! "
Disse il Corvo "Mai più".
"Profeta, figlio del male e tuttavia profeta, se uccello
Tu sei o demonio, se il maligno" io dissi "ti manda
O la tempesta, desolato ma indomito su una deserta landa
Incantata, in questa casa inseguita dall'Onore,
Io ti imploro, c'è un balsamo, dimmi, un balsamo in Galaad? "
Disse il Corvo: "Mai più".
"Profeta, figlio del male e tuttavia profeta, se uccello
Tu sei o demonio, per il Cielo che si china su noi,
Per il Dio che entrambi adoriamo, dì a quest'anima afflitta
Se nell'Eden lontano riavrà quella santa fanciulla,
La rara raggiante fanciulla che gli angeli chiamano Lenore".
Disse il Corvo: "Mai più".
"Siano queste parole d'addio" alzandomi gridai
"uccello o creatura del male, ritorna alla tempesta,
Alle plutonie rive e non lasciare una sola piuma in segno
Della tua menzogna. Intatta lascia la mia solitudine,
Togli il becco dal mio cuore e la tua figura dalla porta"
Disse il Corvo: "Mai più".
E quel Corvo senza un volo siede ancora, siede ancora
Sul pallido busto di Pallade sulla mia porta.
E sembrano i suoi occhi quelli di un diavolo sognante
E la luce della lampada getta a terra la sua ombra.
E l'anima mia dall'ombra che galleggia sul pavimento
Non si solleverà "Mai più" mai più. -
una bella canzone al giorno! ti amo ancora di più
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buon quasi fine settimana, Daniele!
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Ciao carissima! come è la situazioni li a salerno? che ci racconti?
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Ciao Ecomm! Come stai? tutto bene?
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Ciao Karma! che mi racconti oggi? quale film ti ha colpito?
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Ken Howard
(Londra 1932 - )
Dora at Oriel, Spring 2009
Olio su tela, cm. 121,9 x 101,6 -
Il mondo continua a vivere ed é bellissimo,
costringe in gabbia solo gli esseri umani.
Secondo me ci sta mandando un messaggio:
non siete indispensabili.
L'aria, la terra, l'acqua e il cielo
senza di voi stanno bene.
Quando tornerete ricordate d'essere i miei ospiti....
Non i miei padroni.
Gabriela Pannia
dipinto di Bruno Vallino -
OGGI VISTO CHE SIAMO ALLE PRESE CON QUESTO MALEDETTO CORONA VIRUS
HO PENSATO A QUESTA CANZONE DEL GRANDE MAESTRO BATTIATO:
LA CURA:
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attireraiTi solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore
Dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiareE guarirai da tutte le malattie
Perché sei un essere speciale
Ed io, avrò cura di teVagavo per i campi del Tennessee
Come vi ero arrivato, chissà
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
Attraversano il mareTi porterò soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi
La bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensiTesserò i tuoi capelli come trame di un canto
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono
Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiareTi salverò da ogni malinconia
Perché sei un essere speciale
Ed io avrò cura di te
Io sì, che avrò cura di te -
BRUNORI SAS ce lo sta dicendo :
Ma vedrai che andrà bene, andrà tutto bene
Tu devi solo metterti a camminare
Raggiungere la cima di montagne nuove
E vedrai che andrà bene, andrà tutto bene
Tu devi solo smetterla di gridare
E raccontare il mondo con parole nuove
Supplicando chi viene dal mare
Di tracciare di nuovo il confine fra il bene ed il male
Se c'è ancora davvero un confine fra il bene ed il male
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buongiorno a tutti voi!!!!!