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    1. daniele-173

      daniele-173

      mi fai tornare ragazzo , gli 883...9_9

    2. elvis06081994

      elvis06081994

      i ricordi ci tengono vivi :D se sappiamo quali tenerci 

  11. Prima dell'invenzione del denaro lo scambio pacifico diretto di beni contro beni tra sconosciuti avveniva con il baratto, è una modalità semplice con vantaggi e problemi, uno dei quali era costituito dai vincoli di tempo.

    La soluzione di scambiare a credito, largamente praticata fra tribù diverse, presupponeva rapporti consolidati, di solito non facili da instaurare né da mantenere. Lo scambio più semplice richiedeva l'immediata contiguità temporale delle consegne. Ma per questo era ovviamente necessario che entrambe le merci fossero disponibili nello stesso tempo e nello stesso spazio, e non era una precondizione da poco. Ad esempio, un baratto di arance contro grano, posti i diversi tempi stagionali di maturazione e dunque di reperibilità, era impossibile, o quantomeno sconsigliabile.

    Nel tempo, dal baratto diretto si passò dunque al baratto mediato, attraverso l'uso di una terza merce, di carattere guarentigio, che potesse fungere da "valore-ponte": la moneta merce. Questo consentiva non solo di poter ampliare la possibilità di scambio oltre la contemporaneità di reperimento, ma anche di effettuare scambi indiretti, in cui più di due soggetti scambiavano beni senza che ogni volta chi consegnava un bene ottenesse in cambio un bene di proprio interesse direttamente da chi riceveva il suo. Questa "merce terza" fu nel mondo occidentale ben presto individuata in lavorazioni ben definite di alcuni metalli, il più noto dei quali è l'oro.

    Con l'oro, per fare un caso concreto, era possibile vendere qualunque bene nel momento più opportuno, ricevendo in cambio delle monete. Era poi possibile riutilizzare lo stesso oro per comprare un bene deperibile, per esempio grano o vasi, al momento in cui si fosse desiderato farlo oppure quando fosse stato disponibile. Per il grano, dopo il raccolto, e per la ceramica quando fosse arrivata al luogo di mercato.

    Il denaro fu quindi introdotto col compito di funzionare da valore-ponte, rendendo tutti i prodotti prima di tutto veramente intercambiabili e in particolare per permettere lo scambio di beni disponibili in momenti diversi dell'anno. Come effetto secondario sul piano concettuale, ma che divenne altrettanto importante, l'introduzione denaro di fatto consentì di variare i tassi di cambio tra due beni: semplicemente cambiando il momento in cui si vendeva in cambio di denaro il primo bene, e il momento in cui si acquistava in cambio di denaro il secondo bene, si potevano scambiare per esempio due vacche con un numero diverso di pecore agendo sul timing della compra e della vendita.

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    1. ok1803

      ok1803

      molto interessante :)

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  14. La fantascienza è un genere - dal punto di vista letterario, cinematografico e degli altri media - assai variegato. Poiché vi è scarso consenso nella sua definizione tra studiosi e appassionati, le sue origini sono una questione aperta, ma si collocano comunque nell'ambito della letteratura.

    Essendo indissolubilmente legato al concetto di scienza, le premesse per la nascita del genere fantascientifico si formano a partire dal Cinquecento in poi con la rivoluzione scientifica, in particolare a seguito delle scoperte da Galileo e Newton in astronomia, fisica e matematica, e con l'Illuminismo. Asimov pone come premessa essenziale la rivoluzione industriale, ritenendo che la fantascienza abbisogni di un diffuso e consapevole sviluppo delle relazioni fra scienza e tecnica. Per tali ragioni, dovendo individuare una data di nascita della moderna fantascienza, essa viene per convenzione fissata all'aprile del 1926, quando uscì negli Stati Uniti la prima rivista specializzata in inglese, Amazing Stories diretta da Hugo Gernsback, che segna il momento in cui la fantascienza inizia a diventare un fenomeno di massa, tuttavia al genere possono essere ascritte numerose opere precedenti, dal romanzo gotico Frankenstein di Mary Shelley ai romanzi scientifici di Jules Verne e H. G. Wells, o addirittura opere molto più antiche, come La storia vera di Luciano. Alcuni studiosi mettono in evidenza quale testo originario della fantascienza l'Epopea di Gilgamesh, risalente al XXII-XXI secolo a.C., mentre altri identificano i primi elementi fantascientifici nella letteratura araba del tardo Medioevo.

     

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    1. vincent29264

      vincent29264

      Non so come rispondere a questo argomento, anche se la fantascienza è un genere di letteratura, oltre ai film e telefilm che gradisco maggiormente. Ricordo, però i primi telefilm di fantascienza che guardai in televisione negli anni settanta e ottanta, UFO base shado lunare e Spazio 1999

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  16. ciao internazion19! Benvenuto

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