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Contenuti pubblicati da unacomete89

  1. IL GIOCO DELLE PARTI

    Nella vita giochiamo tanti ruoli,avvolte ci vengono affidati,,,,ma se uno ci chiedesse che ruolo giocare quale sceglieremmo,,,,

    io tutti perché per ogni parte c e un giuoco nuovo da capire

    In-Che-Modo-Sviluppare-Una-Strategia-Vincente-Arricchisciti.jpg

  2. «Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.»

    Aristotele, Protreptico o Esortazione alla filosofia

    trovare-obiettivi-nella-vita-6-domande-per-capire-cosa-vuoi.jpg

  3. COSA AMERESTE SOGNARE ?? E COSA INVECE VIVERE ?

     

    1. max48a

      max48a

      Unacomete89 Questa è una bella domanda !!!

    2. altomororicco

      altomororicco

      concordo con Max, questa si che è una bella domanda! provo a pensarci

  4. Mio Caro Amato,
    con mani piene di lacrime prendo la penna nelle mie mani e ti scrivo. Perché da tanto tempo non mi hai più scritto, quando ancora l’altro giorno mi hai scritto che mi avresti scritto se non ti scrivevo io? Ieri mi ha scritto anche mio padre. Scrive di averti scritto. Ma tu non mi hai scritto una sola parola del fatto che lui ti ha scritto. Se tu mi avessi scritto almeno una sola parola sul fatto che mio padre ti ha scritto, io avrei scritto a mio padre che tu gli avresti voluto scrivere, ma che purtroppo non avevi avuto il tempo di scrivergli, altrimenti gli avresti scritto.

    E’ una cosa ben triste questo nostro scriverci, perché tu non hai scritto in risposta ad uno solo degli scritti che io ti ho scritto. Sarebbe diverso se tu non sapessi scrivere, perché allora io non ti scriverei affatto, tu invece sai scrivere però non scrivi lo stesso quando io ti scrivo.

    Chiudo il mio scritto con la speranza che ora finalmente mi scriverai, altrimenti questo sarà l’ultimo scritto che io ti ho scritto. Se tu però anche questa volta non mi dovessi scrivere, scrivimi almeno che non mi vuoi scrivere affatto, così se non altro saprò perché non mi hai scritto.

    Perdona la mia brutta scrittura, mi viene sempre il crampo dello scrivano quando scrivo.
    A te naturalmente il crampo dello scrivano non verrà mai. Perché tu non scrivi mai.
    Saluti e baci.

  5. l almanacco di oggi,,,

    giulio-romano-i-due-amanti.jpg

    1. max48a

      max48a

      davvero  un bel almanacco ! 👍

  6. Lei comincia a divincolarsi, ma i suoi sforzi rendono più sensibile la sua debolezza e nello stesso tempo fanno ondulare il suo corpo contro il mio. 
    Ora la trascino verso la camera, ma strada facendo mi fermo un po' per obbligarla a stringersi di nuovo contro di me, in modo da sentire bene il tenero strofinio dei suoi seni attraverso la seta sgualcita della camicia. 
    Poi sempre tenendola, costringo la piccina a inginocchiarsi sul copriletto, le immobilizzo i polsi dietro la schiena con una sola mano che preme contro l'incavatura della vita e la schiaffeggio più volte senza fretta. 
    Lei sa che ha bisogno di una punizione. Dopo le accarezzo la bocca con le mani e anche le labbra, ma siccome non si dimostra compiacente quanto voglio la schiaffeggio ancora senza spiegazioni. Punita per la seconda volta mi bacia senza reticenza, allora la faccio stendere servile sottomessa, a pancia in giù. 
    E' la posizione che preferisco... ferma cara, indifesa. Le faccio risalire la camicia e le spingo giù i pantaloni dolcemente. Con la punta delle cinque dita, sfioro la pelle nei punti in cui é più delicata, non tanto per interessare la prigioniera... Non tanto per interessare la prigioniera...
    Questo pensiero rischia di farmi sfuggire l'immagine.
    Non tanto per interessare la prigioniera...
    Accendo la luce, e guardo il cuscino...la prigioniera.
    Ecco cosa c'é di bello nella masturbazione. Non c'è alcun bisogno di preoccuparsi per l’altra persona. Però guai a distrarsi eh, guai, devi essere un tutto unico, testa, e tutto. I ragionamenti intermedi sono fallimentari, fra la tensione del pensiero e il corpo non deve esistere, niente. 
    La masturbazione, è la prima forma di interezza sai?  E non solo quello. Nessuno ha mai parlato di questo modo di amare. Ma ti rendi conto? In due, sempre in due, oppure in tanti, che stronzata in tanti. L'amore in uno è il più perfetto, non ha mai sfasature, è l'unico amore in cui una persona faccia veramente i conti con il proprio sesso. Purtroppo, non lo si può raccontarlo a nessuno il proprio sesso, diciamolo. Quanto sia acuto, profondo, illimitatamente libero... Si deve andare fino in fondo, fino alle oasi più vergognose, che sono poi quelle più vere. Mi fanno ridere quelli che la chiamano, disperata solitudine. Ah, ah, ah, è una scienza privata e universale dai,  è il rilancio dell'individuo, ti libera dall’untuosa ideologia del sociale, ti libera dai sofismi della conservazione della specie e ti porta verso l'immagine pura. È il più alto dovere dei poeti, o la capisci o non la capisci, o ce l'hai o non ce l'hai, non ci si può accedere con la logica, è una verità del cuore come la mamma come la patria.
    Beh si, mi sono esaltato, e ho perso la concentrazione, va be’, fumiamo, và. Guarda che casino che c'è in giro, cicche cartacce, camice sporche, lenzuola che disastro!
    Però è bello tornare a casa la sera da soli, infilarsi sotto le coperte... e sapere già come andrà a finire. Ritardare, i piaceri vanno sempre ritardati, quasi quasi questa sera resisto, così domani è anche più bello.
    Dicono che faccia male, anche quella li non l'ho mai capita. Ma chissà quanti saranno quelli che a quarant’anni, da soli...non lo saprò mai, e chi te lo racconta dai, da piccoli si, ma a quarant’anni...Non so se dormire o tornare ai miei filmini. Dunque, lei era prigioniera. Era prigioniera con le mani incatenate dietro la schiena, no, le catene non c’erano, ecco a me sono i dettagli che mi fregano, l’ho persa, ecco, non la vedo più, la Lucianina non mi va più bene la Lucianina, strane cose, probabilmente è il pensiero che diventa debole, e quando il pensiero si indebolisce... eh eh eh.
    Già, ma chissà quanti saranno quelli che a quarant’anni... no sarei curioso di sapere che tipo di tecnica... 
    Secondo me esistono due tendenze si, quelli della donna astratta, stupenda, completamente inventata, piena di fianchi, di cosce, di tette... No no, io più sono realista, si, non importa che sia bellissima, deve essere vera, ecco, la devi capire, psicologicamente, e si, perché cos’è poi un culo, se non si conosce profondamente il proprietario? Non è niente dai, non è niente, è un oggettone.
    Le donne che scelgo per... se lo sapessero, voglio dire, le mie donne insomma, sono quelle che incontro tutti i giorni, si, quelle di cui conosco la madre il fratello il cugino, il marito... ummm quelle sposate, le mogli degli amici stupendo, le faccio parlare proprio con la loro voce si sono precisissimo nell'immaginare i gesti, ognuna il suo carattere, mai, mai far fare cose che loro non farebbero, mai. Magari che non hanno mai fatto... Ma che io so che  farebbero, con me le farebbero sì!
    Guarda la Barbara per esempio, come la odio la Barbara,  dice che è timida, tipico, dice che ha vergogna del suo corpo, tipico, ha vergogna del suo corpo e mette su delle gonne che si incollano al culo, va bene, ha il culo piccolo, lo ammetto, ma si vede di più eh. Che fai ti incazzi? Si mi incazzo, mi incazzo perché sono realista, e intanto la Barbara mi va via, mi svapora, mi si indebolisce il pensiero, mi si in intreccia con la  Cornelia, la Cornelia? La Cornelia è tutto un altro tipo,  è isterica fredda come il ghiaccio, aristocratica, mai un gesto fuori di posto, tutta dentro, tutta dentro, bisognerebbe smuoverla, bisognerebbe smuoverla tutta controllata, piena di dignità, sarebbe bello vederla fondere. Sarebbe bello vederla fondere,
    ti scavo nel cervello, Cornelia, te lo tirannizzo così così!
    Basta, basta, è come, uno schifoso guazzabuglio di pensieri che si scioglie eh, è una cascata di sintomi di delirio che gocciolano da tutte le parti. Basta, che miseria, ora bisogna abbandonarsi, e dormire più che si può. Dormire...si crede sempre che sia il fondo dello squallore quello che si è toccato, chissà se esistono delle forze per andare più giù, delle strane forze, e la prossima volta scendere più in basso. C’è un momento in cui si è veramente soli, quando si arriva in fondo a ciò che siamo di orrendo, di squallido, ma in fondo, proprio in fondo in fondo, il dolore stesso non mi risponde più, gli occhi sono asciutti perché lì c’è il deserto. Strano, non c’è neanche il dolore nella solitudine quella vera, gli occhi sono asciutti. Allora bisogna risalire da quel fondo. Piano piano bisogna ritornare tra gli uomini, non c’è niente da fare, bisogna ritornare con gli uomini, anche per piangere.

     

    1. hocuradite

      hocuradite

      L’ho letto con piacere.. Ci sono molte cose dentro. Il fatto che poi lo hai scritto in quanto donna scrittrice mi affascina. Complimenti.

      Ti segnalo la nostra Odessa1920 che reputo di notevole livello di scrittura e non solo di quello.

    2. max48a

      max48a

      Devo dire che lo trovo molto interessante !! ;)

  7. “Il problema è che abbiamo paura, basta guardarci. Viviamo con l’incubo che da un momento all’altro tutto quello che abbiamo costruito possa distruggersi, con il terrore che il tram su cui siamo possa deragliare. Paura dei bianchi, dei neri, della polizia e dei carabinieri. Con l’angoscia di perdere il lavoro, ma anche di diventare calvi, grassi, gobbi, vecchi, ricchi. Con la paura di perdere i treni, di non arrivare in orario agli appuntamenti… Paura che scoppi una bomba, di rimanere invalidi, paura di perdere un braccio, un occhio, un dito, un dente, un figlio, un foglio! Un foglio su cui avevamo scritto una cosa importantissima… Paura dei terremoti, paura dei virus, paura di sbagliare, paura di dormire, paura di morire prima di aver fatto tutto quello che dovevamo fare… Paura che nostro figlio diventi omosessuale, di diventare omosessuali noi stessi! Paura del vicino di casa, paura delle malattie, paura di non sapere cosa dire, di avere le mutande sporche in un momento importante… Paura delle donne, paura degli uomini, paura dei germi, dei ladri, dei topi e degli scarafaggi… Paura di puzzare! Paura di votare, di volare… Paura della folla, di fallire, paura di cadere, di rubare, di cantare… Paura della gente, paura degli altri…”

  8. Non sia mai ch’io ponga impedimenti

    all’unione di anime fedeli; Amore non è Amore

    se muta quando scopre un mutamento,

    o tende a svanire quando l’altro s’allontana.

    Oh no! Amore è un faro sempre fisso

    che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;

    è la stella-guida di ogni sperduta barca,

    il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.

    Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote

    dovran cadere sotto la sua curva lama; L’Amore non muta in poche ore o settimane,

    ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.

    Se questo è errore e mi sarà provato,

    Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

  9.  

  10. Prima di iniziare una battaglia importante, Alessandro Magno vide che i suoi soldati avevano posizionato le navi in modo da poter fuggire qualora le cose si fossero messe male. A questo punto il condottiero bruciò le navi. I soldati increduli chiesero come avrebbero fatto a mettersi in salvo in caso di sconfitta. Alessandro Magno disse: “Resta solo una possibilità, vincere e tornare a casa con le navi del nemico!”

    Vinsero. Il celebre condottiero sapeva che l’esercito nemico era molto più numeroso e potente del suo. Se si fosse affidato alla forza bruta o ad una qualsivoglia strategia di guerra avrebbe sicuramente perso. Allora si affidò alla motivazione instillando nei suoi uomini un ardente e intenso desiderio di vincere.

     

    Il desiderio è ancora più forte quando è appeso a un filo.

    Miguel Ángel Arcas

  11. :x:x

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  12. La bellezza delle cose esiste solo nella mente di chi le osserva. Il filosofo inglese David Hume scrisse questi versi nel Settecento,Le cose oggi sono cambiate: l‘interesse della gente è facilmente rapito da argomenti il cui contenuto principale è la “leggerezza”

  13. Un giorno al giovane Eracle, ormai divenuto forte e bello, gli si presentarono dinanzi due donne molto imponenti, mentre era intento a meditare su una roccia. La prima, vestita con un abito splendente, mostrava un viso radioso, più rosso e a tratti più bianco del normale. La donna sorridendogli, si presentò con il nome di Piacere. Con parole dolci e seducenti disse al giovane di seguirla, poiché avrebbe riservato per lui una vita fatta di idilli e piaceri, promettendogli di poter ottenere tutto quello che avrebbe voluto senza dover mai faticare.

     

    La seconda donna, dagli abiti modesti ma allo stesso tempo eleganti si presentò al giovane con il nome di Dovere. Quest’ultima, avvicinandosi al giovane, mostrò una via lunga e tortuosa, segnata da fatica e studio. Il buono e il bello, secondo quest’ultima, dovevano essere meritati e non semplicemente regalati. Se Eracle desiderava degli amici che lo amassero, doveva essere lui il primo a fare del bene agli amici. Se voleva che l’intera Grecia lo ammirasse, doveva essere lui per primo a servire la Grecia. Se voleva che la terra gli desse bei frutti, doveva prendersi cura della terra.

    Dovere, in quest’opera dello scrittore greco Prodico, stava mostrando al giovane eroe la strada per il successo e per la felicità, la quale viene presentata costellata da difficoltà, limiti e disavventure. Il giovane Eracle aveva scelto, infine, di seguire la strada di Dovere, per quanto essa fosse meno attraente e conveniente rispetto a quella proposta dall’altra donna, poiché sono proprio le difficoltà e la fatica che allontanano l’uomo dalla “fiacchezza morale” e lo avvicinano a quella che è la vera felicità.

  14. IL SEGRETO PER ANDARE AVANTI E INIZIARE

    1. altomororicco

      altomororicco

      se non si inizia... non si sbaglia, non si va avanti e non si impara :) 

  15. Non dipendere da nessuno per essere felice e per valorizzarti. Solo tu puoi essere responsabile di ciò. Se non riesci a volerti bene e a rispettare te stesso, nessuno potrà farlo.

    Stacey Charter

  16.  D'estate, nelle case dei ricchi, si chiudono le finestre alla mattina e l'aria fresca della notte rimane nelle stanze ampie e oscure, dove,  nella penombra, brillano specchi, pavimenti di marmo,  mobili lucidati a cera.
    Tutto è a posto, tutto è pulito, ordinato, nitido; perfino il silenzio è un silenzio fresco, riposante, buio.
    Se poi hai sete, ti portano su un vassoio una bella bibita gelata, un'aranciata, una limonata, delltro un, bi,cchiere di cristallo in cui i blocchetti di ghiaccio, a rimescolarli, fanno un rumore allegro che da solo ti rinfresca.
    Ma nelle case dei poveri le cose vanno diversamente. Col primo giorno di caldo, l'afa entra nelle tue stanzette affogate e non se ne  va più via.
    Vuoi bere ma dal rubinetto, in cucina, viene giù un'acqua calda che pare brodo. In casa non ti puoi più muovere: sembra che ogni cosa, mobili, vestiti, utensili, si sia gonfiata e ti caschi addosso.
    Tutti stanno in maniche di camicia, ma le camicie sono sudate e puzzano. Se chiudi le finestre, soffochi perché l'aria della notte non ce l'ha fatta ad entrare in quelle due o tre stanze dove. dormono sei persone; se le apri, il sole t'inonda e ti pare d'essere in strada e tutto sa di metallo bollente, di sudore e di polvere.
    Col caldo, anche i caratteri si scaldano, voglio dire diventano litigiosi: ma il ricco, se gli gira, prende e se ne va in fondo all'appartamento, tre stanze più in là; i poveri, invece, rimangono davanti ai piatti unti e ai bicchieri sporchi, naso a naso; oppure debbono andar via di casa.

    L'inverno e l'estate sono evidentemente due stagioni... classiste, tanto netta è la distinzione che esse fanno fra ricchi e poveri, fra le case ben protette e riscaldate dei primi nella stagione fredda (che sono anche le più arieggiate e ombreggiate sotto la sferza del solleone) e le umili dimore degli altri, che a volte sono semplici baracche, o piccole e vecchie stanzucce senza sole dove dominano i gelidi spifferi dei venti invernali e nelle quali d'estate regnano l'afa e l'aria stagnante, maleodorante, come accade
    nei locali sovraffollati.

    1. hocuradite

      hocuradite

      Bel pezzo; sia negli aspetti narrativi che in quelli politici. Hai colto inoltre il punto essenziale così ignorato: in una società divisa in classi ogni aspetto è classista ed ogni azione diventa politica.

      ps; ora colgo il senso del tuo album; con quei interni borghesi che trovavo, per i miei gusti, così inquietanti.

  17. forse la cosa migliore da fare è scegliere una strada e percorrerla. Pazienza se finisce in un vicolo cieco. Pazienza se dovrai tornare indietro. Sarai comunque più vicina alla meta.

    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      è vero.. Bisogna essere decisi sempre. In questo modo non ci si può recriminare niente :) 

    2. altomororicco

      altomororicco

      questa è la regola principale. Soprattutto per raggiungere i propri obiettivi!

  18. due sono le cose a cui mirare durante la vita : una è ottenere le cose che si desiderano; la seconda è godersele. Solo le persone più saggie riescono ad ottenere la seconda.
    Logan Pearsall Smith

    1. max48a

      max48a

      veramente parole sagge !!!

  19. Ci vuole coraggio, in amore. Ci vogliono anche pazienza, fantasia, dolcezza. Ma soprattutto ci vuole coraggio. Il coraggio di dire ciò che si pensa, di andare oltre i desideri più immediati, di domare leoni feroci con la Forza dell’ingegno, governando impulsi e passioni.

    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      verissimo. è questa la chiave! 

  20. VINCERAI LE TUE BATTAGLIE,,,quando sarai certo/a del valore che hai,,,e della padronanza della tua anima

  21. se fossi un personaggio della storia,,,chi saresti ??

  22. COSA PENSI DI NON CONOSCERE ANCORA,,,del mondo

  23. se si potesse ricevere una lettera da qualcuno,,,famoso o non da chi vorreste riceverla,,,
    e quale pensiero dovrebbe contenere
  24. ASSURDITA' una parola poco usata,, ma cosa diamo noi per assurdo ,,,,,