Attività di reputazione

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : I sogni tendono a fuggire al tramonto.
 Lasciano la buccia del mondo come astronavi s   
    I sogni tendono a fuggire al tramonto.
 Lasciano la buccia del mondo come astronavi scontente.
 I sogni ci stanno troppo stretti quaggiù. 
I poeti guardano oltre i tetti con nostalgia.
 Ma si raffreddano, se si allontanano troppo. 
Perché il fuoco acceso è nel cuore.
 Nel camino di casa.  Qui dentro.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : I sogni tendono a fuggire al tramonto.
 Lasciano la buccia del mondo come astronavi s   
    I sogni tendono a fuggire al tramonto.
 Lasciano la buccia del mondo come astronavi scontente.
 I sogni ci stanno troppo stretti quaggiù. 
I poeti guardano oltre i tetti con nostalgia.
 Ma si raffreddano, se si allontanano troppo. 
Perché il fuoco acceso è nel cuore.
 Nel camino di casa.  Qui dentro.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Ho voglia di bene, di bello, di vero. Sono curiosa della vita. Non di sapere cosa fan   
    Ho voglia di bene, di bello, di vero. Sono curiosa della vita. Non di sapere cosa fanno gli altri. Ma di sapere cosa significa vivere davvero. Ogni esperienza è importante e la faccio a modo mio. La dico a modo mio. La invento a modo mio. Mi fido di me. So che posso farlo, non perché presuma di essere infallibile. Perché so di essere piuttosto imperfetta. Piuttosto, ho capito che fidarsi di sé e provare è il modo migliore per ottenere risposte, per muovere le cose, per aprire un varco ai propri sogni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Il desiderio del corpo si esaurisce prima del desiderio della mente. La mente si affe   
    Il desiderio del corpo si esaurisce prima del desiderio della mente. La mente si affeziona, costruisce castelli di ricordi, montagne di ricordi, sovrastrutture di sogni.
    Il corpo invece dimentica in fretta, forse perché ciò che il corpo dimentica è assorbito dalla mente.
     
    Io non ricordo il sesso con gli uomini con cui sono stata bene, è come se lo avessi rimosso. Ricordo altro: le cene insieme, le chiacchierate, i gesti, i capelli, gli odori. Sono queste cose che mi tormentano.
     
    Il corpo lotta per liberarsi dalla mente, gioca di anticipo, cerca altri corpi e basta.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : I sogni tendono a fuggire al tramonto.
 Lasciano la buccia del mondo come astronavi s   
    I sogni tendono a fuggire al tramonto.
 Lasciano la buccia del mondo come astronavi scontente.
 I sogni ci stanno troppo stretti quaggiù. 
I poeti guardano oltre i tetti con nostalgia.
 Ma si raffreddano, se si allontanano troppo. 
Perché il fuoco acceso è nel cuore.
 Nel camino di casa.  Qui dentro.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Ho voglia di bene, di bello, di vero. Sono curiosa della vita. Non di sapere cosa fan   
    Ho voglia di bene, di bello, di vero. Sono curiosa della vita. Non di sapere cosa fanno gli altri. Ma di sapere cosa significa vivere davvero. Ogni esperienza è importante e la faccio a modo mio. La dico a modo mio. La invento a modo mio. Mi fido di me. So che posso farlo, non perché presuma di essere infallibile. Perché so di essere piuttosto imperfetta. Piuttosto, ho capito che fidarsi di sé e provare è il modo migliore per ottenere risposte, per muovere le cose, per aprire un varco ai propri sogni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Il desiderio del corpo si esaurisce prima del desiderio della mente. La mente si affe   
    Il desiderio del corpo si esaurisce prima del desiderio della mente. La mente si affeziona, costruisce castelli di ricordi, montagne di ricordi, sovrastrutture di sogni.
    Il corpo invece dimentica in fretta, forse perché ciò che il corpo dimentica è assorbito dalla mente.
     
    Io non ricordo il sesso con gli uomini con cui sono stata bene, è come se lo avessi rimosso. Ricordo altro: le cene insieme, le chiacchierate, i gesti, i capelli, gli odori. Sono queste cose che mi tormentano.
     
    Il corpo lotta per liberarsi dalla mente, gioca di anticipo, cerca altri corpi e basta.

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a fashionista0 per l'aggiornamento : ti auguro un sereno weekend!   
    ti auguro un sereno weekend!
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Territori intriganti    – Com’è bello essere vivi in questo novembre luminoso. Il ven   
    Territori intriganti
     
     – Com’è bello essere vivi in questo novembre luminoso. Il vento ha spazzato l’aria con energia. E c’è una luce che non sai distinguere dove finisce l’anima e dove comincia il cielo.

    Più o meno pensava cose del genere, Henry, mentre scendeva le scale. Ed era un respiro fantastico quello che sentiva aprirgli i polmoni.

    – Ma chi cazzo me lo fa fare di arrovellarmi l’animo in questo modo? – più o meno.

    E poi, d’improvviso: Ma con chi parlo quando parlo da solo?

    Il marmo liscio delle scale lo riportava sulle Alpi Apuane. Chissà perché? Quello scenario tra cielo e mare, tutto fatto di bianco, che sembrava neve anche in estate.
E gli venne in mente Enrietta.


    Ricordava perfettamente il pagliaio in cui si erano sdraiati. Enrietta, non te ne andare! Enrietta aveva sempre gli occhi umidi, anche quando rideva. Enrietta era una freccia puntata sull’Altrove. Ricordava bene quel pagliaio. E cosa doveva dire? Che era il gusto del suo corpo che gli era entrato dentro?

    Certe donne hanno un gusto intenso. Lo si afferra prima ancora di parlare, o di fare…
 Il gusto delle donne. Bah! Un gusto. Cosa doveva pensare? Il gusto di Enrietta? Non si trattava di quello.

    Enrietta era una porta aperta per l’Altrove. Enrietta, con i suoi occhi umidi, era l’apertura verso l’Altrove. Come ho fatto a dimenticarti così presto, Enrietta? Tu parlavi già allora di esplorare ciò che ancora non si conosce, ma che ti appartiene nel desiderio.

    Enrietta diceva spesso: non affogarti nel bicchiere del passato!


    – Enrietta? Dove sarai adesso?

    Poi vide uno scenario aprirglisi davanti. 
Lui era un io con le bollicine.
 Non un io e basta. Ma con le bollicine. Il che voleva dire che la sua quiete non era come l’acqua di uno stagno, ma come la corrente del fiume attorno ai dislivelli.

    – Dove mi porti, Enrietta? In questa giornata di novembre. Dove mi porti?

    E pensò: Se il mondo avesse la colonna sonora, tutto sarebbe diverso.
E pensò ai suoi esercizi sulla tastiera. Che cercava? Che sognava?

    Tra una cosa e l’altra, non c’è tempo abbastanza per rendersene conto.
 E allora rallentò. Rallentò molto. Per darsi il tempo di prendere coscienza. E più rallentava, più il disegno, il filo rosso, sembrava emergere dall’incoscienza.

    – Ecco – pensò – ogni cosa che capita, ogni cosa che c’è… Tutto questo è buono. Tutto questo è vita. Giurò a se stesso che mai più avrebbe lottato contro ciò che c’è, contro ciò che avviene. La vita è più viva di quello che pensi – disse.

    – Io sono un portatore sano di handicap – disse. E sembrava aver afferrato qualcosa d’importante.

    Era bello scendere le scale in questa giornata di novembre piena di luce. Non sapevi decidere dove finiva l’anima e iniziava il cielo. Enrietta…

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Un desiderio di aperto. L'aperto è una categoria ricorrente nel mio pensiero. Come se   
    Un desiderio di aperto. L'aperto è una categoria ricorrente nel mio pensiero. Come se per un filone dell'esistenza solo l'aperto costituisse la giusta geografia.
La rigenerazione delle energie è per me fondamentalmente l'aperto. Camminare per esempio. E respirare e vedere e ascoltare.

    All’aperto.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fashionista0 per l'aggiornamento : Eppure, non so capacitarmi, non so capacitarmi. Tutti parlano di consapevolezza, oggi   
    Eppure, non so capacitarmi, non so capacitarmi. Tutti parlano di consapevolezza, oggi. Le filosofie orientali. E io mi dico: consapevolezza? Ma quale? A me sembra di vivere sempre nel dormiveglia. Chiamalo sonno, piuttosto. Chiamalo sonno. È come essere sempre nel dormiveglia. E te n’accorgi. E si va avanti nel dormiveglia. E anche questo è bello. La consapevolezza è qualcosa che chiama. Ma io sono nel dormiveglia. Per questo non so capacitarmi. Eppure..
    Eppure si può andare avanti. Le cose capitano. Tu muovi le mani e le braccia. E cerchi. Come se tra un po’ ti potessi risvegliare. E allora vedrai tutto, in piena luce.
    Ma per ora, vai avanti, anche se non sai capacitarti…
     

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da londoncalling6 per l'aggiornamento : E poi, d’improvviso, lo vedi.  
Una sorta di guizzo di luce: 
 la vita resta quella m   
    E poi, d’improvviso, lo vedi. 
    
Una sorta di guizzo di luce: 

    la vita resta quella meravigliosa avventura 

    che sapevi negli anni eccitati 

    dei giochi d’infanzia, 

    malgrado le batoste e le cattive notizie, 

    ed ogni momento è buono 
    
- questo momento lo è - 

    per riprendere il cammino, 
    
rafforzare le gambe e le braccia 

    per aprire le porte del possibile.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Territori intriganti    – Com’è bello essere vivi in questo novembre luminoso. Il ven   
    Territori intriganti
     
     – Com’è bello essere vivi in questo novembre luminoso. Il vento ha spazzato l’aria con energia. E c’è una luce che non sai distinguere dove finisce l’anima e dove comincia il cielo.

    Più o meno pensava cose del genere, Henry, mentre scendeva le scale. Ed era un respiro fantastico quello che sentiva aprirgli i polmoni.

    – Ma chi cazzo me lo fa fare di arrovellarmi l’animo in questo modo? – più o meno.

    E poi, d’improvviso: Ma con chi parlo quando parlo da solo?

    Il marmo liscio delle scale lo riportava sulle Alpi Apuane. Chissà perché? Quello scenario tra cielo e mare, tutto fatto di bianco, che sembrava neve anche in estate.
E gli venne in mente Enrietta.


    Ricordava perfettamente il pagliaio in cui si erano sdraiati. Enrietta, non te ne andare! Enrietta aveva sempre gli occhi umidi, anche quando rideva. Enrietta era una freccia puntata sull’Altrove. Ricordava bene quel pagliaio. E cosa doveva dire? Che era il gusto del suo corpo che gli era entrato dentro?

    Certe donne hanno un gusto intenso. Lo si afferra prima ancora di parlare, o di fare…
 Il gusto delle donne. Bah! Un gusto. Cosa doveva pensare? Il gusto di Enrietta? Non si trattava di quello.

    Enrietta era una porta aperta per l’Altrove. Enrietta, con i suoi occhi umidi, era l’apertura verso l’Altrove. Come ho fatto a dimenticarti così presto, Enrietta? Tu parlavi già allora di esplorare ciò che ancora non si conosce, ma che ti appartiene nel desiderio.

    Enrietta diceva spesso: non affogarti nel bicchiere del passato!


    – Enrietta? Dove sarai adesso?

    Poi vide uno scenario aprirglisi davanti. 
Lui era un io con le bollicine.
 Non un io e basta. Ma con le bollicine. Il che voleva dire che la sua quiete non era come l’acqua di uno stagno, ma come la corrente del fiume attorno ai dislivelli.

    – Dove mi porti, Enrietta? In questa giornata di novembre. Dove mi porti?

    E pensò: Se il mondo avesse la colonna sonora, tutto sarebbe diverso.
E pensò ai suoi esercizi sulla tastiera. Che cercava? Che sognava?

    Tra una cosa e l’altra, non c’è tempo abbastanza per rendersene conto.
 E allora rallentò. Rallentò molto. Per darsi il tempo di prendere coscienza. E più rallentava, più il disegno, il filo rosso, sembrava emergere dall’incoscienza.

    – Ecco – pensò – ogni cosa che capita, ogni cosa che c’è… Tutto questo è buono. Tutto questo è vita. Giurò a se stesso che mai più avrebbe lottato contro ciò che c’è, contro ciò che avviene. La vita è più viva di quello che pensi – disse.

    – Io sono un portatore sano di handicap – disse. E sembrava aver afferrato qualcosa d’importante.

    Era bello scendere le scale in questa giornata di novembre piena di luce. Non sapevi decidere dove finiva l’anima e iniziava il cielo. Enrietta…

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Un desiderio di aperto. L'aperto è una categoria ricorrente nel mio pensiero. Come se   
    Un desiderio di aperto. L'aperto è una categoria ricorrente nel mio pensiero. Come se per un filone dell'esistenza solo l'aperto costituisse la giusta geografia.
La rigenerazione delle energie è per me fondamentalmente l'aperto. Camminare per esempio. E respirare e vedere e ascoltare.

    All’aperto.

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a nuncepenza6 per l'aggiornamento : ti auguro una buona giornata!!   
    ti auguro una buona giornata!!
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : Come tutti, sono un misto di forza e debolezza. Dei momenti sono debole, fragile, vul   
    Come tutti, sono un misto di forza e debolezza. Dei momenti sono debole, fragile, vulnerabile e intimorita. In altri momenti ho la grinta di una leonessa che difende i suoi piccoli. Sono coerente, a modo mio. Nel senso che non consento ai momenti di debolezza di portarmi fuori dal binario che decido nei momenti di forza e di visione nitida.

    Nei momenti di debolezza ho imparato a fidarmi delle cose che avvengono. Mi siedo nel centro del cuore e mi lascio guidare da quello che avviene, dentro e fuori. Ho fiducia. Prima o poi, vengo premiata. Le cose si risolvono bene, da sole – si direbbe. Eppure credo di contribuire con questo mio atteggiamento a che tutto proceda per il meglio.

    La consapevolezza che tutto è andato a buon fine, che c’era una logica segreta negli eventi, ce l’ho solo dopo che tutto è successo. Potrebbe essere altrimenti? Per questo, ho deciso di non strizzarmi troppo il cervello nel cercare soluzioni a priori. A priori io cerco di centrarmi, di restare connessa o di ricollegarmi. Lo dico in questo modo. Quando sono collegata, credo che tutto quel che avviene porterà a un buon fine. E credo che tutto quel che faccio colpirà nel segno, anche se non lo vedo subito.
    Quando sono forte, vedo chiaramente in anticipo. So dove andare a parare e come comportarmi. So fare piazza pulita di tutti i ragionamenti contorti e le domande stupide.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da londoncalling6 per l'aggiornamento : E poi, d’improvviso, lo vedi.  
Una sorta di guizzo di luce: 
 la vita resta quella m   
    E poi, d’improvviso, lo vedi. 
    
Una sorta di guizzo di luce: 

    la vita resta quella meravigliosa avventura 

    che sapevi negli anni eccitati 

    dei giochi d’infanzia, 

    malgrado le batoste e le cattive notizie, 

    ed ogni momento è buono 
    
- questo momento lo è - 

    per riprendere il cammino, 
    
rafforzare le gambe e le braccia 

    per aprire le porte del possibile.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Territori intriganti    – Com’è bello essere vivi in questo novembre luminoso. Il ven   
    Territori intriganti
     
     – Com’è bello essere vivi in questo novembre luminoso. Il vento ha spazzato l’aria con energia. E c’è una luce che non sai distinguere dove finisce l’anima e dove comincia il cielo.

    Più o meno pensava cose del genere, Henry, mentre scendeva le scale. Ed era un respiro fantastico quello che sentiva aprirgli i polmoni.

    – Ma chi cazzo me lo fa fare di arrovellarmi l’animo in questo modo? – più o meno.

    E poi, d’improvviso: Ma con chi parlo quando parlo da solo?

    Il marmo liscio delle scale lo riportava sulle Alpi Apuane. Chissà perché? Quello scenario tra cielo e mare, tutto fatto di bianco, che sembrava neve anche in estate.
E gli venne in mente Enrietta.


    Ricordava perfettamente il pagliaio in cui si erano sdraiati. Enrietta, non te ne andare! Enrietta aveva sempre gli occhi umidi, anche quando rideva. Enrietta era una freccia puntata sull’Altrove. Ricordava bene quel pagliaio. E cosa doveva dire? Che era il gusto del suo corpo che gli era entrato dentro?

    Certe donne hanno un gusto intenso. Lo si afferra prima ancora di parlare, o di fare…
 Il gusto delle donne. Bah! Un gusto. Cosa doveva pensare? Il gusto di Enrietta? Non si trattava di quello.

    Enrietta era una porta aperta per l’Altrove. Enrietta, con i suoi occhi umidi, era l’apertura verso l’Altrove. Come ho fatto a dimenticarti così presto, Enrietta? Tu parlavi già allora di esplorare ciò che ancora non si conosce, ma che ti appartiene nel desiderio.

    Enrietta diceva spesso: non affogarti nel bicchiere del passato!


    – Enrietta? Dove sarai adesso?

    Poi vide uno scenario aprirglisi davanti. 
Lui era un io con le bollicine.
 Non un io e basta. Ma con le bollicine. Il che voleva dire che la sua quiete non era come l’acqua di uno stagno, ma come la corrente del fiume attorno ai dislivelli.

    – Dove mi porti, Enrietta? In questa giornata di novembre. Dove mi porti?

    E pensò: Se il mondo avesse la colonna sonora, tutto sarebbe diverso.
E pensò ai suoi esercizi sulla tastiera. Che cercava? Che sognava?

    Tra una cosa e l’altra, non c’è tempo abbastanza per rendersene conto.
 E allora rallentò. Rallentò molto. Per darsi il tempo di prendere coscienza. E più rallentava, più il disegno, il filo rosso, sembrava emergere dall’incoscienza.

    – Ecco – pensò – ogni cosa che capita, ogni cosa che c’è… Tutto questo è buono. Tutto questo è vita. Giurò a se stesso che mai più avrebbe lottato contro ciò che c’è, contro ciò che avviene. La vita è più viva di quello che pensi – disse.

    – Io sono un portatore sano di handicap – disse. E sembrava aver afferrato qualcosa d’importante.

    Era bello scendere le scale in questa giornata di novembre piena di luce. Non sapevi decidere dove finiva l’anima e iniziava il cielo. Enrietta…

  19. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : Sì, tutto si rinnova. E anche il passato sfodera un nuovo volto, da sempre sperato. O   
    Sì, tutto si rinnova. E anche il passato sfodera un nuovo volto, da sempre sperato. Ora risulta chiaro che tutto quello che hai vissuto era necessario perché tu diventassi quello che sei, e perché tu potessi vivere quest’ora.
    È ora che il passato diventa passato. E puoi lasciarlo andare. Smetterai di guardare la scia che la tua barca lascia dietro le spalle e ti rivolgerai a prua, con il timone tra le mani, e sognerai l’America.
     

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : Come tutti, sono un misto di forza e debolezza. Dei momenti sono debole, fragile, vul   
    Come tutti, sono un misto di forza e debolezza. Dei momenti sono debole, fragile, vulnerabile e intimorita. In altri momenti ho la grinta di una leonessa che difende i suoi piccoli. Sono coerente, a modo mio. Nel senso che non consento ai momenti di debolezza di portarmi fuori dal binario che decido nei momenti di forza e di visione nitida.

    Nei momenti di debolezza ho imparato a fidarmi delle cose che avvengono. Mi siedo nel centro del cuore e mi lascio guidare da quello che avviene, dentro e fuori. Ho fiducia. Prima o poi, vengo premiata. Le cose si risolvono bene, da sole – si direbbe. Eppure credo di contribuire con questo mio atteggiamento a che tutto proceda per il meglio.

    La consapevolezza che tutto è andato a buon fine, che c’era una logica segreta negli eventi, ce l’ho solo dopo che tutto è successo. Potrebbe essere altrimenti? Per questo, ho deciso di non strizzarmi troppo il cervello nel cercare soluzioni a priori. A priori io cerco di centrarmi, di restare connessa o di ricollegarmi. Lo dico in questo modo. Quando sono collegata, credo che tutto quel che avviene porterà a un buon fine. E credo che tutto quel che faccio colpirà nel segno, anche se non lo vedo subito.
    Quando sono forte, vedo chiaramente in anticipo. So dove andare a parare e come comportarmi. So fare piazza pulita di tutti i ragionamenti contorti e le domande stupide.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da londoncalling6 per l'aggiornamento : E poi, d’improvviso, lo vedi.  
Una sorta di guizzo di luce: 
 la vita resta quella m   
    E poi, d’improvviso, lo vedi. 
    
Una sorta di guizzo di luce: 

    la vita resta quella meravigliosa avventura 

    che sapevi negli anni eccitati 

    dei giochi d’infanzia, 

    malgrado le batoste e le cattive notizie, 

    ed ogni momento è buono 
    
- questo momento lo è - 

    per riprendere il cammino, 
    
rafforzare le gambe e le braccia 

    per aprire le porte del possibile.

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a scompaiomatorno per l'aggiornamento : sei sempre sul pezzo con le tue foto!! bene!   
    sei sempre sul pezzo con le tue foto!! bene!
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : La voglia di felicità corre al galoppo.  
Lo so, se siamo razionali, hanno ragione tu   
    La voglia di felicità corre al galoppo. 
    
Lo so, se siamo razionali, hanno ragione tutti i pessimisti, i cinici, i figli di puttana che hanno il grugno duro.  E quelli che scuotono la testa e bestemmiano.
    Ma dobbiamo per forza essere razionali?

    Possiamo essere folli. E crederci lo stesso. 
Possiamo fare una scommessa ubriaca. 

    Fino a quando si chiude il sipario.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : Sì, tutto si rinnova. E anche il passato sfodera un nuovo volto, da sempre sperato. O   
    Sì, tutto si rinnova. E anche il passato sfodera un nuovo volto, da sempre sperato. Ora risulta chiaro che tutto quello che hai vissuto era necessario perché tu diventassi quello che sei, e perché tu potessi vivere quest’ora.
    È ora che il passato diventa passato. E puoi lasciarlo andare. Smetterai di guardare la scia che la tua barca lascia dietro le spalle e ti rivolgerai a prua, con il timone tra le mani, e sognerai l’America.
     

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : Come tutti, sono un misto di forza e debolezza. Dei momenti sono debole, fragile, vul   
    Come tutti, sono un misto di forza e debolezza. Dei momenti sono debole, fragile, vulnerabile e intimorita. In altri momenti ho la grinta di una leonessa che difende i suoi piccoli. Sono coerente, a modo mio. Nel senso che non consento ai momenti di debolezza di portarmi fuori dal binario che decido nei momenti di forza e di visione nitida.

    Nei momenti di debolezza ho imparato a fidarmi delle cose che avvengono. Mi siedo nel centro del cuore e mi lascio guidare da quello che avviene, dentro e fuori. Ho fiducia. Prima o poi, vengo premiata. Le cose si risolvono bene, da sole – si direbbe. Eppure credo di contribuire con questo mio atteggiamento a che tutto proceda per il meglio.

    La consapevolezza che tutto è andato a buon fine, che c’era una logica segreta negli eventi, ce l’ho solo dopo che tutto è successo. Potrebbe essere altrimenti? Per questo, ho deciso di non strizzarmi troppo il cervello nel cercare soluzioni a priori. A priori io cerco di centrarmi, di restare connessa o di ricollegarmi. Lo dico in questo modo. Quando sono collegata, credo che tutto quel che avviene porterà a un buon fine. E credo che tutto quel che faccio colpirà nel segno, anche se non lo vedo subito.
    Quando sono forte, vedo chiaramente in anticipo. So dove andare a parare e come comportarmi. So fare piazza pulita di tutti i ragionamenti contorti e le domande stupide.