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Attività di reputazione

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daniele-173 per l'aggiornamento : A dire il vero non saprei come sopportare la vita se non trovassi il tempo per legger   
    A dire il vero non saprei come sopportare la vita se non trovassi il tempo per leggere libri di filosofia, romanzi e saggi che mi facciano pensare, che mi tengano in moto sia il cervello che il cuore; senza avere giornate libere da impegni per andare a passeggio nei boschi o in montagna e respirare l’aria fresca dell’aperto di prima mattina, osservando un paesaggio dall’alto. Se non trovassi il tempo per scambiare comunicazioni emotive con gente che come me si emoziona di fronte agli eventi e aspira a conoscere l’amore un po’ più a fondo di quanto sia successo finora. Come potrei lavorare per un’azienda in cui per tante ore al giorno, alla settimana, al mese, all’anno… dovessi occuparmi soltanto di implementare le mie performance per alzare i grafici dei profitti degli azionisti? Come potrei reggere il peso dell’esistenza se dovessi considerare okei soltanto quelle attività che portano a risultati quantificabili in termini di prezzo? Ma non è il caso di denunciare come fattore altamente inquinante, pari almeno al riscaldamento globale, questa visione unidimensionale della nostra vita?
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vitto071 per l'aggiornamento : E come facciamo se non andiamo regolarmente a camminare nel bosco?       
    E come facciamo se non andiamo regolarmente a camminare nel bosco?
     
     
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    E come facciamo se non andiamo regolarmente a camminare nel bosco?
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Diego, tu dici “la vorace ricerca di non so che” e mi sembra un’espressione felice. V   
    Diego, tu dici “la vorace ricerca di non so che” e mi sembra un’espressione felice. Voglio dire calzante. Perché il nome di ciò che cerchiamo, oggi non è più tanto facile dirlo e darlo.

    Tutto è diventato così fluido che non sappiamo decidere una volta per tutte se sia una liberazione o sia uno smarrimento.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Diego, tu dici “la vorace ricerca di non so che” e mi sembra un’espressione felice. V   
    Diego, tu dici “la vorace ricerca di non so che” e mi sembra un’espressione felice. Voglio dire calzante. Perché il nome di ciò che cerchiamo, oggi non è più tanto facile dirlo e darlo.

    Tutto è diventato così fluido che non sappiamo decidere una volta per tutte se sia una liberazione o sia uno smarrimento.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Che giornata!
 Sempre con la testa nelle nuvole. Una situazione in cui il solo vedere   
    Che giornata!
 Sempre con la testa nelle nuvole. Una situazione in cui il solo vedere  il verde dei fiori e la luce del giorno è una grazia.

    Come quando sei un po’ brillo, dopo cena, e soffia il vento e tu ti rendi conto di vedere solo la punta dell’iceberg della vita.

    La bellezza di avere un tetto e pareti bianche e l’acqua corrente.

    Come ti senti piccolo e come senti grande lo spettacolo in cui sei stato gettato!
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Forse questo voleva dire il vecchio Aristotele quando affermava che ogni uomo è filos   
    Forse questo voleva dire il vecchio Aristotele quando affermava che ogni uomo è filosofo.

    Questa inquietudine che genera domande sull’essere, su come essere, su come rispondere al desiderio di vita.
    Forse. Non so. Lui era un altro. E io sono io. Il desiderio di vita è il mio. Quello che agita e muove questa faccenda strana che chiamo Io. Che chiamo la mia vita.
    Ultimamente il fato, o che so io, mi ha condotto all’incontro con la disperazione. Il nucleo denso e oscuro che ho chiamato disperazione. E per cui ho costruito nel bosco uno spazio apposito. Perché mi parli. Per sentire il suo richiamo. Per farmela amica. Per farla maestra e guida.
    Questo ho deciso, nelle mie congetture arbitrarie: che il nocciolo della disperazione è più amica della vita del sedersi gongolante sulla dolce meringa del già fatto, del già realizzato, del già raggiunto.
    Chi mi dirà come uscire dai confini? Chi mi spingerà ad esplorare nuovi territori? Chi, se non la disperazione, potrà rivelare ciò che ancora desidero perché la vita sia piena?
    Ecco che nel punto più oscuro e inquietante di me trovo lo spazio della rivelazione. Nel punto più doloroso, la fonte della speranza. Nel luogo più contratto trovo gli spazi più aperti – indicati, potenziali, dotati di un appello irresistibile.

    Dove sarà il mio Dio? Forse nelle brezze della sera, mentre la luce calante inonda le fronde dei pioppi? O nell’albeggiare rugiadoso del mattino, quando il corpo sente bisogno di fuoco per fronteggiare le temperature autunnali?
    La voce del mio Dio è racchiusa come in un gomitolo negli antri poco illuminati della disperazione.
    La voce della società è ormai la voce del mercato. E la voce del mercato chiede prodotti. La voce della filosofia chiede di essere, e di fare cose che siano espressione dell’essere, ricerca dell’essere.
    Nel bosco io vivo in uno spazio intermedio: lontano dal mercato e più vicino al fare che esprime il desiderio dell’essere.
    
È il luogo in cui il samurai si esercita.

    È il luogo in cui il principe medita.

    È il luogo in cui fare e ascoltare possono congiungersi senza pressioni e distrazioni.

    Oggi, nel bosco, esiste un luogo della disperazione. Un tavolo chiamato “bocconi amari”.
 È lì che mi chiama il mio maestro.
    Che farò domani? Mi domando io.
    
Che farai adesso? Dice la disperazione.
    
Cosa puoi fare adesso per rispondere al desiderio di vivere, di essere pienamente viva?

    E smetto di giocare al solitario per ingannare il tempo.

    E il tempo è nuovamente mio: il mio spazio di ricerca, di lavoro.
    Ma chi sei, Disperazione, per avere tanto potere?
“
    Sono il potere di ciò che ti manca”.
    
La mancanza non è il segno di un fallimento, né motivo di pianto. La mancanza è il pungolo vivace che mi riporta a me stessa, che sfronda le quisquilie. La mancanza è la voce del Daimon – se si vuol dar credito alla mitologia.

    Io vado a braccetto con la mancanza. Mi rende giovane. Che fanciulla affascinante! Perché certo mancanza è madre di Eros. Ed è lei che suscita in me intraprendenza.
    Che venga domani, dunque, con le forze rinnovate dal riposo.

    Per disegnare con mani fresche e passi di danza nuovi luoghi dell’essere. 

     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Che giornata!
 Sempre con la testa nelle nuvole. Una situazione in cui il solo vedere   
    Che giornata!
 Sempre con la testa nelle nuvole. Una situazione in cui il solo vedere  il verde dei fiori e la luce del giorno è una grazia.

    Come quando sei un po’ brillo, dopo cena, e soffia il vento e tu ti rendi conto di vedere solo la punta dell’iceberg della vita.

    La bellezza di avere un tetto e pareti bianche e l’acqua corrente.

    Come ti senti piccolo e come senti grande lo spettacolo in cui sei stato gettato!
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : Si diceva pessimismo della ragione e ottimismo della volontà.     
    Si diceva pessimismo della ragione e ottimismo della volontà.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Guardare il cielo è la prima cosa che faccio, al mattino. Come i naviganti, come i ca   
    Guardare il cielo è la prima cosa che faccio, al mattino. Come i naviganti, come i carovanieri, come chiunque è in viaggio.
    Il cielo mi ricorda che sono figlia della terra, vengo dalla terra. E ora sono terra in cammino verso il futuro.
    Noi umani abbiamo acquisito una formidabile capacità di plasmare la terra. La volontà di conoscere, lo spirito dell’impresa, il potere di costruire vengono dalla terra, come la capacità di empatia, di sentire il legame che ci unisce al tutto, di trarne visioni affascinanti per le nostre avventure.
    In questa nostra epoca la consapevolezza e lo sguardo con cui progettiamo si sta allargando rapidamente. È su questa base che siamo impegnati a migliorare le cose e gli equilibri dell’insieme. Più delle minacce, più dell’indignazione, più del terrorismo catastrofico, sarà la nostra capacità di partorire nuova conoscenza, nuova tecnologia, nuove proposte, nuovi progetti a rendere la terra quell’eden che vuol essere dall’inizio dei tempi. 
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Dove il cavaliere con estrema audacia si getta nel fiume col cavallo per portar socco   
    Dove il cavaliere con estrema audacia si getta nel fiume col cavallo per portar soccorso alla principessa..
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Ma via!, siamo tutti uomini comuni. Voglio dire che ci stanchiamo, facciamo quel che   
    Ma via!, siamo tutti uomini comuni.

    Voglio dire che ci stanchiamo, facciamo quel che possiamo, abbiamo le nostre fisime, delle volte leoni, altre volte coglioni.
    In qualche modo pensiamo. Cerchiamo di guidare la nostra vita con quella cosa che chiamiamo pensiero. Siamo consapevoli fino a un certo punto e siamo consapevoli che oltre questo limite è il buio.
    Cerchiamo di lottare contro le cose, ci diamo da fare.  E quando lo sforzo ci sembra eccessivo, al di là della nostra portata, semplicemente, ci arrendiamo.
    Personalmente, mi sono arresa tante volte. Quando ringalluzzisco tendo a strafare. Ma prima o poi arrivo al limite. E allora mi arrendo. E confesso che ho imparato che nella resa c’è una pace straordinaria, che non sospettavo quando ero più giovane. Allora mi sembrava un disonore. Ora no.
    Quando mi arrendo so che la vita è troppo al di là del mio controllo e del mio potere. Che altro potrei fare di più saggio?
    Però c’è una cosa nuova. Nella resa io mi affido. In un certo senso, mi abbandono come si abbandona un bimbo ai propri genitori. Ma a chi mi abbandono, io?  
     
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    Si diceva pessimismo della ragione e ottimismo della volontà.
     
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a vitto071 per l'aggiornamento :   


  17. Fantastico!
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    Ma via!, siamo tutti uomini comuni.

    Voglio dire che ci stanchiamo, facciamo quel che possiamo, abbiamo le nostre fisime, delle volte leoni, altre volte coglioni.
    In qualche modo pensiamo. Cerchiamo di guidare la nostra vita con quella cosa che chiamiamo pensiero. Siamo consapevoli fino a un certo punto e siamo consapevoli che oltre questo limite è il buio.
    Cerchiamo di lottare contro le cose, ci diamo da fare.  E quando lo sforzo ci sembra eccessivo, al di là della nostra portata, semplicemente, ci arrendiamo.
    Personalmente, mi sono arresa tante volte. Quando ringalluzzisco tendo a strafare. Ma prima o poi arrivo al limite. E allora mi arrendo. E confesso che ho imparato che nella resa c’è una pace straordinaria, che non sospettavo quando ero più giovane. Allora mi sembrava un disonore. Ora no.
    Quando mi arrendo so che la vita è troppo al di là del mio controllo e del mio potere. Che altro potrei fare di più saggio?
    Però c’è una cosa nuova. Nella resa io mi affido. In un certo senso, mi abbandono come si abbandona un bimbo ai propri genitori. Ma a chi mi abbandono, io?  
     
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    La volontà impegnata a migliorare le cose ha bisogno di un pensiero che ne sostenga la fiducia e sappi vedere le occasioni. 
     
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    Dove il cavaliere con estrema audacia si getta nel fiume col cavallo per portar soccorso alla principessa..
     
     
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    Ma via!, siamo tutti uomini comuni.

    Voglio dire che ci stanchiamo, facciamo quel che possiamo, abbiamo le nostre fisime, delle volte leoni, altre volte coglioni.
    In qualche modo pensiamo. Cerchiamo di guidare la nostra vita con quella cosa che chiamiamo pensiero. Siamo consapevoli fino a un certo punto e siamo consapevoli che oltre questo limite è il buio.
    Cerchiamo di lottare contro le cose, ci diamo da fare.  E quando lo sforzo ci sembra eccessivo, al di là della nostra portata, semplicemente, ci arrendiamo.
    Personalmente, mi sono arresa tante volte. Quando ringalluzzisco tendo a strafare. Ma prima o poi arrivo al limite. E allora mi arrendo. E confesso che ho imparato che nella resa c’è una pace straordinaria, che non sospettavo quando ero più giovane. Allora mi sembrava un disonore. Ora no.
    Quando mi arrendo so che la vita è troppo al di là del mio controllo e del mio potere. Che altro potrei fare di più saggio?
    Però c’è una cosa nuova. Nella resa io mi affido. In un certo senso, mi abbandono come si abbandona un bimbo ai propri genitori. Ma a chi mi abbandono, io?  
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Ma via!, siamo tutti uomini comuni. Voglio dire che ci stanchiamo, facciamo quel che   
    Ma via!, siamo tutti uomini comuni.

    Voglio dire che ci stanchiamo, facciamo quel che possiamo, abbiamo le nostre fisime, delle volte leoni, altre volte coglioni.
    In qualche modo pensiamo. Cerchiamo di guidare la nostra vita con quella cosa che chiamiamo pensiero. Siamo consapevoli fino a un certo punto e siamo consapevoli che oltre questo limite è il buio.
    Cerchiamo di lottare contro le cose, ci diamo da fare.  E quando lo sforzo ci sembra eccessivo, al di là della nostra portata, semplicemente, ci arrendiamo.
    Personalmente, mi sono arresa tante volte. Quando ringalluzzisco tendo a strafare. Ma prima o poi arrivo al limite. E allora mi arrendo. E confesso che ho imparato che nella resa c’è una pace straordinaria, che non sospettavo quando ero più giovane. Allora mi sembrava un disonore. Ora no.
    Quando mi arrendo so che la vita è troppo al di là del mio controllo e del mio potere. Che altro potrei fare di più saggio?
    Però c’è una cosa nuova. Nella resa io mi affido. In un certo senso, mi abbandono come si abbandona un bimbo ai propri genitori. Ma a chi mi abbandono, io?  
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : La notte avvolge nel suo manto le nostre domande.   
    La notte avvolge nel suo manto le nostre domande.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Oggi mi sono preparata da mangiare, con questi pensieri.  Dentro, qualcosa è mutato.
   
    Oggi mi sono preparata da mangiare, con questi pensieri. 
    Dentro, qualcosa è mutato.

    Ho pensato a quel che resta da realizzare, del mio Sogno.

    Per quel che riguarda l’amore, per quel che riguarda l’arte, per quel che riguarda la traccia che vorrei lasciare…
Ho pensato a tutto quello che pensavo prima.

    E mi son detta: Bene! Mettiamoci al lavoro!
     
     
       
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : È la bellezza che ci salverà? Lo spero perché è la via che ho scelto. L’ho già scritt   
    È la bellezza che ci salverà?
    Lo spero perché è la via che ho scelto. L’ho già scritto: la via del vero e del bene si sono rivelate troppo difficili per me. Forse sono solo figlia della società postindustriale. Forse il pensiero debole mi ha contagiato. (O rivelato). Certo la via della bellezza mi appare più intrigante e attraente. Diciamo più soft, meno aggressiva, meno polemica. Meno conflittuale. 


    Guardandomi attorno, tutto quello che di vitale mi si presenta è illuminato dalla gioia, dall’entusiasmo, dalla creatività. La percezione del bello è per me qualcosa di energico, vibrante, che accende la mente. E il sogno che sogno fa battere il cervello nella scatola cranica. Le idee guizzano come lampi e aprono orizzonti. Arrivano come un panorama imprevisto alla curva del sentiero. 


    Mi sono messa in testa che la gioia creativa si estenderà. Ci sto provando. E so che tanti spiriti affini fanno altrettanto. Il cuore dell’avventura è questo. In fondo è una sfida. 


    Non mi faccio ispirare dai telegiornali per questo. lo so che le notizie sono brutte per definizione (!). Cerco, piuttosto, intorno segnali promettenti. Per esempio questo: ricordate il Body Building? Dominio sul corpo, fino a scolpirlo. Molta aggressività. In definitiva brutto perché tutto fuori, sui muscoli. Senza sapere che cosa c’è dentro. Il passo successivo è stato il Fitness. Qui è già essere in forma. Obiettivo: prestazioni. In forma per migliori prestazioni. Ma c’è stato anche un passo successivo: il Wellness. Qui il movimento è per star bene, sentirsi bene, sviluppare la sensibilità. Siamo arrivati al bello fuori perché bello dentro. Sembra un percorso ineludibile. 


    Io non uso macchine Technogym. Cammino molto, cammino dappertutto. E ho capito che c’è un camminare giusto per me che consente di pensare in maniera bella, piacevole. E questo pensare piacevolmente camminando si estende al progettare, ideare, o studiare, immaginare, elaborare… 


    Avere scenari piacevoli per il proprio lavoro mentale è di una bellezza indicibile, fornisce stimoli unici. E tu comprendi che il territorio è anche questo. Che è soprattutto questo. Le bellezze del territorio entrano in circolo con i prodotti del tuo metabolismo. Per me è un motivo sufficiente per averne una cura maniacale. 
    

E così cerco in giro anche persone stimolanti, con una storia, con la loro avventura creativa. Perché queste persone sono innanzitutto belle, la loro storia è bella. E il contatto con questa bellezza fa sognare. Fa battere il cervello contro la cassa cranica. 


    E mi rendo conto che per credere nella bellezza non basta il quieto atteggiamento mieloso. Ci vuole audacia. Forse qualche esecrabile idea che smuova le acque. Perché, come sempre, arrivi un pensiero perverso capace di rinnovare il modo.