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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabi   
    In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabili già da sé. Poi è venuta l’epoca in cui il valore del mondo sembrava venir divorato dai mostri segreti del tempo. Il momento in cui ci si sente orfani: il divino è morto e ci ha abbandonato. Il mondo è disincantato. 

Uscire dalla desolazione è stato nello stesso tempo il farsi strada dell’idea che il valore non sia qualcosa di già dato, ma che vada “messo” nella pasta oggettiva del mondo, o vada “educato” da essa: il valore come risultato della cura (che la cultura sia in qualche modo coltura). 

E mi è sembrato che si aprisse un’epoca di seconda innocenza. 

Un’età più consapevole. Mi siedo a considerare nella riflessione prima di gettarmi (o lasciarmi trascinare) nell’azione. Affinché si creino all’interno le condizioni che consentono di “proiettare” valore sulle cose. Che si crei dentro l’immagine buona, che si giri dentro il film giusto in maniera che l’azione diventi non solo sensata, ma anche bella! 

Un’età più leggera. Capace ogni giorno di ripartire. Ripartire da qui, dall’orto di casa. Per avventurarsi nel mondo con la fiducia di chi va a cercar fortuna. E a scoprire. E... costruire. Quasi rinascere ogni giorno - ma senza abbandonare il filo conduttore che lega tra loro gli episodi del passato. Lasciar cadere il retaggio pesante e viscoso del passato, alleggerirmi, senza dimenticare però l’orientamento che mi ha animato da sempre. 

Un’età intenzionalmente più positiva. Che riesce a prendere i tempi come ricchi di infinite possibilità, opportunità, occasioni, quale che sia il primo impatto. Perché il primo impatto è sempre l’immagine del presente visto con gli occhi del passato (uno sguardo che genera un destino di decadenza: in ogni tempo i “vecchi” hanno detto che “ai loro tempi” tutto era migliore). 

Un’età che accoglie dai tempi l’appello all’interiorità e alla cura di sé non per infognarsi in sterile narcisismo che si avvita su se stesso, ma per coltivare il sano narcisismo che rinnova lo sguardo in vista di un’azione positiva e felice. 

Ed ecco che là dove lo sguardo moralistico vede solo degrado e scuote la testa, io voglio vedere opportunità di crescita ed evoluzione. 

Come nell’incertezza, nel fluire di ogni cosa, nel carattere effimero delle conquiste, nella relativa mancanza di rifugi garantiti e durevoli… 
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, s   
    È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, sotto un cielo immenso. Che non sono imprigionata nella mia stanza, nella mia città, nei miei problemi. 


    La bellezza dell’aperto risiede in gran parte – per me - nell’influsso liberante che esso ha sulla mente e sul cuore. I pensieri gretti e meschini si sciolgono ed evaporano rapidamente. Il pensare conosce le dimensioni della grandezza. Vola alto come un aquilone. Così pure il sentimento: il cuore diventa capace di accogliere il tutto dentro di sé. 


    E percepisco il mio essere al mondo come un dono. Sento che sono un ospite della vita, cui sono offerti doni in abbondanza e la possibilità di esplorare, di giocare, di capire almeno un po’. E anche di immettere qualcosa di proprio nel grande evento dell’universo. 
    

È in montagna che ho una percezione viva dei miei limiti. E, tuttavia, avverto questa consapevolezza non come frustrante ma, al contrario, come legame consapevole al mistero di una forza incommensurabile. 


    Rimango senza parole e pur tuttavia come se questo fosse la fonte di un discorso interminabile. 


    Mi ritrovo piena di gratitudine ancorata all’attimo, ma non come a cosa ferma: un attimo che è corrente. E il moto della mia gratitudine assume le forme molteplici del desiderio.
     
  3. Fantastico!
    odessa1920 ha aggiunto una reazione a elvis06081994 per l'aggiornamento : Avere la testa fra le nuvole è bellissimo, permette di incontrare solo gente che sa v   
    Avere la testa fra le nuvole è bellissimo, permette di incontrare solo gente che sa volare.

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a elvis06081994 per l'aggiornamento :     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, s   
    È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, sotto un cielo immenso. Che non sono imprigionata nella mia stanza, nella mia città, nei miei problemi. 


    La bellezza dell’aperto risiede in gran parte – per me - nell’influsso liberante che esso ha sulla mente e sul cuore. I pensieri gretti e meschini si sciolgono ed evaporano rapidamente. Il pensare conosce le dimensioni della grandezza. Vola alto come un aquilone. Così pure il sentimento: il cuore diventa capace di accogliere il tutto dentro di sé. 


    E percepisco il mio essere al mondo come un dono. Sento che sono un ospite della vita, cui sono offerti doni in abbondanza e la possibilità di esplorare, di giocare, di capire almeno un po’. E anche di immettere qualcosa di proprio nel grande evento dell’universo. 
    

È in montagna che ho una percezione viva dei miei limiti. E, tuttavia, avverto questa consapevolezza non come frustrante ma, al contrario, come legame consapevole al mistero di una forza incommensurabile. 


    Rimango senza parole e pur tuttavia come se questo fosse la fonte di un discorso interminabile. 


    Mi ritrovo piena di gratitudine ancorata all’attimo, ma non come a cosa ferma: un attimo che è corrente. E il moto della mia gratitudine assume le forme molteplici del desiderio.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabi   
    In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabili già da sé. Poi è venuta l’epoca in cui il valore del mondo sembrava venir divorato dai mostri segreti del tempo. Il momento in cui ci si sente orfani: il divino è morto e ci ha abbandonato. Il mondo è disincantato. 

Uscire dalla desolazione è stato nello stesso tempo il farsi strada dell’idea che il valore non sia qualcosa di già dato, ma che vada “messo” nella pasta oggettiva del mondo, o vada “educato” da essa: il valore come risultato della cura (che la cultura sia in qualche modo coltura). 

E mi è sembrato che si aprisse un’epoca di seconda innocenza. 

Un’età più consapevole. Mi siedo a considerare nella riflessione prima di gettarmi (o lasciarmi trascinare) nell’azione. Affinché si creino all’interno le condizioni che consentono di “proiettare” valore sulle cose. Che si crei dentro l’immagine buona, che si giri dentro il film giusto in maniera che l’azione diventi non solo sensata, ma anche bella! 

Un’età più leggera. Capace ogni giorno di ripartire. Ripartire da qui, dall’orto di casa. Per avventurarsi nel mondo con la fiducia di chi va a cercar fortuna. E a scoprire. E... costruire. Quasi rinascere ogni giorno - ma senza abbandonare il filo conduttore che lega tra loro gli episodi del passato. Lasciar cadere il retaggio pesante e viscoso del passato, alleggerirmi, senza dimenticare però l’orientamento che mi ha animato da sempre. 

Un’età intenzionalmente più positiva. Che riesce a prendere i tempi come ricchi di infinite possibilità, opportunità, occasioni, quale che sia il primo impatto. Perché il primo impatto è sempre l’immagine del presente visto con gli occhi del passato (uno sguardo che genera un destino di decadenza: in ogni tempo i “vecchi” hanno detto che “ai loro tempi” tutto era migliore). 

Un’età che accoglie dai tempi l’appello all’interiorità e alla cura di sé non per infognarsi in sterile narcisismo che si avvita su se stesso, ma per coltivare il sano narcisismo che rinnova lo sguardo in vista di un’azione positiva e felice. 

Ed ecco che là dove lo sguardo moralistico vede solo degrado e scuote la testa, io voglio vedere opportunità di crescita ed evoluzione. 

Come nell’incertezza, nel fluire di ogni cosa, nel carattere effimero delle conquiste, nella relativa mancanza di rifugi garantiti e durevoli… 
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabi   
    In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabili già da sé. Poi è venuta l’epoca in cui il valore del mondo sembrava venir divorato dai mostri segreti del tempo. Il momento in cui ci si sente orfani: il divino è morto e ci ha abbandonato. Il mondo è disincantato. 

Uscire dalla desolazione è stato nello stesso tempo il farsi strada dell’idea che il valore non sia qualcosa di già dato, ma che vada “messo” nella pasta oggettiva del mondo, o vada “educato” da essa: il valore come risultato della cura (che la cultura sia in qualche modo coltura). 

E mi è sembrato che si aprisse un’epoca di seconda innocenza. 

Un’età più consapevole. Mi siedo a considerare nella riflessione prima di gettarmi (o lasciarmi trascinare) nell’azione. Affinché si creino all’interno le condizioni che consentono di “proiettare” valore sulle cose. Che si crei dentro l’immagine buona, che si giri dentro il film giusto in maniera che l’azione diventi non solo sensata, ma anche bella! 

Un’età più leggera. Capace ogni giorno di ripartire. Ripartire da qui, dall’orto di casa. Per avventurarsi nel mondo con la fiducia di chi va a cercar fortuna. E a scoprire. E... costruire. Quasi rinascere ogni giorno - ma senza abbandonare il filo conduttore che lega tra loro gli episodi del passato. Lasciar cadere il retaggio pesante e viscoso del passato, alleggerirmi, senza dimenticare però l’orientamento che mi ha animato da sempre. 

Un’età intenzionalmente più positiva. Che riesce a prendere i tempi come ricchi di infinite possibilità, opportunità, occasioni, quale che sia il primo impatto. Perché il primo impatto è sempre l’immagine del presente visto con gli occhi del passato (uno sguardo che genera un destino di decadenza: in ogni tempo i “vecchi” hanno detto che “ai loro tempi” tutto era migliore). 

Un’età che accoglie dai tempi l’appello all’interiorità e alla cura di sé non per infognarsi in sterile narcisismo che si avvita su se stesso, ma per coltivare il sano narcisismo che rinnova lo sguardo in vista di un’azione positiva e felice. 

Ed ecco che là dove lo sguardo moralistico vede solo degrado e scuote la testa, io voglio vedere opportunità di crescita ed evoluzione. 

Come nell’incertezza, nel fluire di ogni cosa, nel carattere effimero delle conquiste, nella relativa mancanza di rifugi garantiti e durevoli… 
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, s   
    È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, sotto un cielo immenso. Che non sono imprigionata nella mia stanza, nella mia città, nei miei problemi. 


    La bellezza dell’aperto risiede in gran parte – per me - nell’influsso liberante che esso ha sulla mente e sul cuore. I pensieri gretti e meschini si sciolgono ed evaporano rapidamente. Il pensare conosce le dimensioni della grandezza. Vola alto come un aquilone. Così pure il sentimento: il cuore diventa capace di accogliere il tutto dentro di sé. 


    E percepisco il mio essere al mondo come un dono. Sento che sono un ospite della vita, cui sono offerti doni in abbondanza e la possibilità di esplorare, di giocare, di capire almeno un po’. E anche di immettere qualcosa di proprio nel grande evento dell’universo. 
    

È in montagna che ho una percezione viva dei miei limiti. E, tuttavia, avverto questa consapevolezza non come frustrante ma, al contrario, come legame consapevole al mistero di una forza incommensurabile. 


    Rimango senza parole e pur tuttavia come se questo fosse la fonte di un discorso interminabile. 


    Mi ritrovo piena di gratitudine ancorata all’attimo, ma non come a cosa ferma: un attimo che è corrente. E il moto della mia gratitudine assume le forme molteplici del desiderio.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, s   
    È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, sotto un cielo immenso. Che non sono imprigionata nella mia stanza, nella mia città, nei miei problemi. 


    La bellezza dell’aperto risiede in gran parte – per me - nell’influsso liberante che esso ha sulla mente e sul cuore. I pensieri gretti e meschini si sciolgono ed evaporano rapidamente. Il pensare conosce le dimensioni della grandezza. Vola alto come un aquilone. Così pure il sentimento: il cuore diventa capace di accogliere il tutto dentro di sé. 


    E percepisco il mio essere al mondo come un dono. Sento che sono un ospite della vita, cui sono offerti doni in abbondanza e la possibilità di esplorare, di giocare, di capire almeno un po’. E anche di immettere qualcosa di proprio nel grande evento dell’universo. 
    

È in montagna che ho una percezione viva dei miei limiti. E, tuttavia, avverto questa consapevolezza non come frustrante ma, al contrario, come legame consapevole al mistero di una forza incommensurabile. 


    Rimango senza parole e pur tuttavia come se questo fosse la fonte di un discorso interminabile. 


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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, s   
    È soprattutto in montagna che sento di abitare in uno spazio aperto, su un pianeta, sotto un cielo immenso. Che non sono imprigionata nella mia stanza, nella mia città, nei miei problemi. 


    La bellezza dell’aperto risiede in gran parte – per me - nell’influsso liberante che esso ha sulla mente e sul cuore. I pensieri gretti e meschini si sciolgono ed evaporano rapidamente. Il pensare conosce le dimensioni della grandezza. Vola alto come un aquilone. Così pure il sentimento: il cuore diventa capace di accogliere il tutto dentro di sé. 


    E percepisco il mio essere al mondo come un dono. Sento che sono un ospite della vita, cui sono offerti doni in abbondanza e la possibilità di esplorare, di giocare, di capire almeno un po’. E anche di immettere qualcosa di proprio nel grande evento dell’universo. 
    

È in montagna che ho una percezione viva dei miei limiti. E, tuttavia, avverto questa consapevolezza non come frustrante ma, al contrario, come legame consapevole al mistero di una forza incommensurabile. 


    Rimango senza parole e pur tuttavia come se questo fosse la fonte di un discorso interminabile. 


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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a maurigoli per l'aggiornamento : Magica "sognatrice" anche la realtà molte volte è un sogno! buon inizio settimana!   
    Magica "sognatrice" anche la realtà molte volte è un sogno!
    buon inizio settimana!
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a diegodelavega0 per l'aggiornamento :   

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a elisa2807 per l'aggiornamento :   

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabi   
    In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabili già da sé. Poi è venuta l’epoca in cui il valore del mondo sembrava venir divorato dai mostri segreti del tempo. Il momento in cui ci si sente orfani: il divino è morto e ci ha abbandonato. Il mondo è disincantato. 

Uscire dalla desolazione è stato nello stesso tempo il farsi strada dell’idea che il valore non sia qualcosa di già dato, ma che vada “messo” nella pasta oggettiva del mondo, o vada “educato” da essa: il valore come risultato della cura (che la cultura sia in qualche modo coltura). 

E mi è sembrato che si aprisse un’epoca di seconda innocenza. 

Un’età più consapevole. Mi siedo a considerare nella riflessione prima di gettarmi (o lasciarmi trascinare) nell’azione. Affinché si creino all’interno le condizioni che consentono di “proiettare” valore sulle cose. Che si crei dentro l’immagine buona, che si giri dentro il film giusto in maniera che l’azione diventi non solo sensata, ma anche bella! 

Un’età più leggera. Capace ogni giorno di ripartire. Ripartire da qui, dall’orto di casa. Per avventurarsi nel mondo con la fiducia di chi va a cercar fortuna. E a scoprire. E... costruire. Quasi rinascere ogni giorno - ma senza abbandonare il filo conduttore che lega tra loro gli episodi del passato. Lasciar cadere il retaggio pesante e viscoso del passato, alleggerirmi, senza dimenticare però l’orientamento che mi ha animato da sempre. 

Un’età intenzionalmente più positiva. Che riesce a prendere i tempi come ricchi di infinite possibilità, opportunità, occasioni, quale che sia il primo impatto. Perché il primo impatto è sempre l’immagine del presente visto con gli occhi del passato (uno sguardo che genera un destino di decadenza: in ogni tempo i “vecchi” hanno detto che “ai loro tempi” tutto era migliore). 

Un’età che accoglie dai tempi l’appello all’interiorità e alla cura di sé non per infognarsi in sterile narcisismo che si avvita su se stesso, ma per coltivare il sano narcisismo che rinnova lo sguardo in vista di un’azione positiva e felice. 

Ed ecco che là dove lo sguardo moralistico vede solo degrado e scuote la testa, io voglio vedere opportunità di crescita ed evoluzione. 

Come nell’incertezza, nel fluire di ogni cosa, nel carattere effimero delle conquiste, nella relativa mancanza di rifugi garantiti e durevoli… 
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabi   
    In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabili già da sé. Poi è venuta l’epoca in cui il valore del mondo sembrava venir divorato dai mostri segreti del tempo. Il momento in cui ci si sente orfani: il divino è morto e ci ha abbandonato. Il mondo è disincantato. 

Uscire dalla desolazione è stato nello stesso tempo il farsi strada dell’idea che il valore non sia qualcosa di già dato, ma che vada “messo” nella pasta oggettiva del mondo, o vada “educato” da essa: il valore come risultato della cura (che la cultura sia in qualche modo coltura). 

E mi è sembrato che si aprisse un’epoca di seconda innocenza. 

Un’età più consapevole. Mi siedo a considerare nella riflessione prima di gettarmi (o lasciarmi trascinare) nell’azione. Affinché si creino all’interno le condizioni che consentono di “proiettare” valore sulle cose. Che si crei dentro l’immagine buona, che si giri dentro il film giusto in maniera che l’azione diventi non solo sensata, ma anche bella! 

Un’età più leggera. Capace ogni giorno di ripartire. Ripartire da qui, dall’orto di casa. Per avventurarsi nel mondo con la fiducia di chi va a cercar fortuna. E a scoprire. E... costruire. Quasi rinascere ogni giorno - ma senza abbandonare il filo conduttore che lega tra loro gli episodi del passato. Lasciar cadere il retaggio pesante e viscoso del passato, alleggerirmi, senza dimenticare però l’orientamento che mi ha animato da sempre. 

Un’età intenzionalmente più positiva. Che riesce a prendere i tempi come ricchi di infinite possibilità, opportunità, occasioni, quale che sia il primo impatto. Perché il primo impatto è sempre l’immagine del presente visto con gli occhi del passato (uno sguardo che genera un destino di decadenza: in ogni tempo i “vecchi” hanno detto che “ai loro tempi” tutto era migliore). 

Un’età che accoglie dai tempi l’appello all’interiorità e alla cura di sé non per infognarsi in sterile narcisismo che si avvita su se stesso, ma per coltivare il sano narcisismo che rinnova lo sguardo in vista di un’azione positiva e felice. 

Ed ecco che là dove lo sguardo moralistico vede solo degrado e scuote la testa, io voglio vedere opportunità di crescita ed evoluzione. 

Come nell’incertezza, nel fluire di ogni cosa, nel carattere effimero delle conquiste, nella relativa mancanza di rifugi garantiti e durevoli… 
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabi   
    In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabili già da sé. Poi è venuta l’epoca in cui il valore del mondo sembrava venir divorato dai mostri segreti del tempo. Il momento in cui ci si sente orfani: il divino è morto e ci ha abbandonato. Il mondo è disincantato. 

Uscire dalla desolazione è stato nello stesso tempo il farsi strada dell’idea che il valore non sia qualcosa di già dato, ma che vada “messo” nella pasta oggettiva del mondo, o vada “educato” da essa: il valore come risultato della cura (che la cultura sia in qualche modo coltura). 

E mi è sembrato che si aprisse un’epoca di seconda innocenza. 

Un’età più consapevole. Mi siedo a considerare nella riflessione prima di gettarmi (o lasciarmi trascinare) nell’azione. Affinché si creino all’interno le condizioni che consentono di “proiettare” valore sulle cose. Che si crei dentro l’immagine buona, che si giri dentro il film giusto in maniera che l’azione diventi non solo sensata, ma anche bella! 

Un’età più leggera. Capace ogni giorno di ripartire. Ripartire da qui, dall’orto di casa. Per avventurarsi nel mondo con la fiducia di chi va a cercar fortuna. E a scoprire. E... costruire. Quasi rinascere ogni giorno - ma senza abbandonare il filo conduttore che lega tra loro gli episodi del passato. Lasciar cadere il retaggio pesante e viscoso del passato, alleggerirmi, senza dimenticare però l’orientamento che mi ha animato da sempre. 

Un’età intenzionalmente più positiva. Che riesce a prendere i tempi come ricchi di infinite possibilità, opportunità, occasioni, quale che sia il primo impatto. Perché il primo impatto è sempre l’immagine del presente visto con gli occhi del passato (uno sguardo che genera un destino di decadenza: in ogni tempo i “vecchi” hanno detto che “ai loro tempi” tutto era migliore). 

Un’età che accoglie dai tempi l’appello all’interiorità e alla cura di sé non per infognarsi in sterile narcisismo che si avvita su se stesso, ma per coltivare il sano narcisismo che rinnova lo sguardo in vista di un’azione positiva e felice. 

Ed ecco che là dove lo sguardo moralistico vede solo degrado e scuote la testa, io voglio vedere opportunità di crescita ed evoluzione. 

Come nell’incertezza, nel fluire di ogni cosa, nel carattere effimero delle conquiste, nella relativa mancanza di rifugi garantiti e durevoli… 
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabi   
    In epoca ingenua il valore lo vedevo nelle cose, che erano belle e buone e desiderabili già da sé. Poi è venuta l’epoca in cui il valore del mondo sembrava venir divorato dai mostri segreti del tempo. Il momento in cui ci si sente orfani: il divino è morto e ci ha abbandonato. Il mondo è disincantato. 

Uscire dalla desolazione è stato nello stesso tempo il farsi strada dell’idea che il valore non sia qualcosa di già dato, ma che vada “messo” nella pasta oggettiva del mondo, o vada “educato” da essa: il valore come risultato della cura (che la cultura sia in qualche modo coltura). 

E mi è sembrato che si aprisse un’epoca di seconda innocenza. 

Un’età più consapevole. Mi siedo a considerare nella riflessione prima di gettarmi (o lasciarmi trascinare) nell’azione. Affinché si creino all’interno le condizioni che consentono di “proiettare” valore sulle cose. Che si crei dentro l’immagine buona, che si giri dentro il film giusto in maniera che l’azione diventi non solo sensata, ma anche bella! 

Un’età più leggera. Capace ogni giorno di ripartire. Ripartire da qui, dall’orto di casa. Per avventurarsi nel mondo con la fiducia di chi va a cercar fortuna. E a scoprire. E... costruire. Quasi rinascere ogni giorno - ma senza abbandonare il filo conduttore che lega tra loro gli episodi del passato. Lasciar cadere il retaggio pesante e viscoso del passato, alleggerirmi, senza dimenticare però l’orientamento che mi ha animato da sempre. 

Un’età intenzionalmente più positiva. Che riesce a prendere i tempi come ricchi di infinite possibilità, opportunità, occasioni, quale che sia il primo impatto. Perché il primo impatto è sempre l’immagine del presente visto con gli occhi del passato (uno sguardo che genera un destino di decadenza: in ogni tempo i “vecchi” hanno detto che “ai loro tempi” tutto era migliore). 

Un’età che accoglie dai tempi l’appello all’interiorità e alla cura di sé non per infognarsi in sterile narcisismo che si avvita su se stesso, ma per coltivare il sano narcisismo che rinnova lo sguardo in vista di un’azione positiva e felice. 

Ed ecco che là dove lo sguardo moralistico vede solo degrado e scuote la testa, io voglio vedere opportunità di crescita ed evoluzione. 

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vitto071 per l'aggiornamento : C’è un piacere nel pensare, per chi lo prova, e lo si può provare davvero, che merita   
    C’è un piacere nel pensare, per chi lo prova, e lo si può provare davvero, che merita di essere chiamato erotismo della mente. Un erotismo del pensare e del parlare che si mescola volentieri con l’erotismo dei corpi, ma che dev’essere preso in considerazione in se stesso. 

    Quando la mente si eccita e di solito questa eccitazione è legata a certi luoghi, per esempio i caffè parigini, i pub di Dublino, o che so io, nella sala di un museo davanti a un quadro espressionista.
Questo erotismo che infiamma l’animo e partorisce discorsi tanto belli quanto folli, fa venire in mente che l’apprendimento dovrebbe essere pervaso dallo stesso fuoco. Un insegnamento senza eros come potrà nutrire gli animi e spingere a grandi imprese. A sognare un futuro di grandezza?
    
E, prima ancora, come potrà far sentire che si è vivi?
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : A che serve avere dei sogni se non li insegui? La domanda mi aveva coinvolto. 
 Ho ca   
    A che serve avere dei sogni se non li insegui? La domanda mi aveva coinvolto. 

    Ho capito che avere dei sogni in concreto significa sognare a occhi aperti. 
Che questo non indica solo una direzione di marcia, ma libera subito energia buona necessaria per agire in maniera mirata. 
E ti rende felice di fare.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Quella collina, dove Sophie sogna di sdraiarsi all'ombra delle piante, guardare il ci   
    Quella collina, dove Sophie sogna di sdraiarsi all'ombra delle piante, guardare il cielo e impregnarsi di serenità.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Se ne stavano sotto la luna
  senza un ombrello
 a parlare di vita 
lui insisteva ma   
    Se ne stavano sotto la luna
 
    senza un ombrello

    a parlare di vita
    
lui insisteva ma era lei che tirava

    il sogno era quello

    non c'è verso, hai ragione

    e allora?

    è quello che manca

    ma poi, d'improvviso
    
e ora chissà
    tempi nuovi

    questi di oggi

    tecnologia incredibile

    e la voglia di esplorare il possibile 
    e l’amore.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : E volli spiare da una fessura una lama di luce sufficiente  a vedere la bellezza del   
    E volli spiare da una fessura
    una lama di luce sufficiente 
    a vedere la bellezza del mondo
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Giornate di sole, all’aperto. 
La bellezza dell’estate. Le estati della mia infanzia.   
    Giornate di sole, all’aperto.
    
La bellezza dell’estate. Le estati della mia infanzia.
    
I colori accesi che ti penetrano il corpo e incidono nella memoria ricordi indelebili.
    
Le lunghe passeggiate tra fiori e boschetti.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Camminare per le campagne è ritrovarsi ogni giorno dentro uno scenario nuovo, sorpren   
    Camminare per le campagne è ritrovarsi ogni giorno dentro uno scenario nuovo, sorprendente, quasi che l’universo si appronti a scenografia meravigliosa per una storia straordinaria da inventare. 
    E tutto questo con un’abbondanza così indifferente alle leggi dell’economia da riversarsi a profusione nel quotidiano di ciascuno.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : A che serve avere dei sogni se non li insegui? La domanda mi aveva coinvolto. 
 Ho ca   
    A che serve avere dei sogni se non li insegui? La domanda mi aveva coinvolto. 

    Ho capito che avere dei sogni in concreto significa sognare a occhi aperti. 
Che questo non indica solo una direzione di marcia, ma libera subito energia buona necessaria per agire in maniera mirata. 
E ti rende felice di fare.