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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Da bambina pensavo – come tanti – che bastasse desiderare e pensare perché le cose si   
    Da bambina pensavo – come tanti – che bastasse desiderare e pensare perché le cose si avverassero. 
    Da grande ho visto che più o meno le cose sono proprio così, ma che bisogna darsi da fare almeno un po’ e lasciare che il tempo faccia la sua parte.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Ho bisogno di stare all’ombra degli alberi per sentire, per connettermi con la sorgen   
    Ho bisogno di stare all’ombra degli alberi per sentire, per connettermi con la sorgente. 
    Per una ecologia della mente, del pensare, del progettare.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : Ascoltavo Coltrane, Out of this World, e mi dicevo che anch’io, sì non ci stavo a mio   
    Ascoltavo Coltrane, Out of this World, e mi dicevo che anch’io, sì non ci stavo a mio agio in questo mondo. Meglio il Coltrane di A Love Supreme, che mi faceva credere che l’immaginazione poteva trovare una strada. Ho un cervello troppo piccolo per controllare il mondo – dicevo – a mala pena riesco a gestire il mio appartamento. Vado poco più in là. Ma una piccola isola dove ricreare le energie e illudermi di conoscere la gioia di essere viva, questo sì, credo di averla… E ho voglia di scommetterci.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Abbiamo cercato di fermare il tempo. Filosofie, dottrine, istituzioni... Come fotogra   
    Abbiamo cercato di fermare il tempo.
    Filosofie, dottrine, istituzioni...
    Come fotografie cercavano di chiudere il tempo in forme statiche.
    Ma il tempo ha sconfitto tutti i nostri fragili tentativi
    E ora prendiamo in considerazione tutte le nostre mappe come schizzi temporanei.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Percorro con una certa consapevolezza la mia storia. Mi piace avere una storia. Desid   
    Percorro con una certa consapevolezza la mia storia. Mi piace avere una storia. Desidero avere una storia per sentire che la mia vita ha un senso, una direzione di marcia, che raccoglie il susseguirsi dei giorni e l’alternanza degli eventi. 
    

Avere una storia sembra rendermi più ricca come persona. Non voglio limitarmi a commuovermi o eccitarmi alle storie lette, viste, sentite, per poi rientrare in una dimensione piatta. Voglio avere io la mia storia, con tanto di colonna sonora. So che c’è questa possibilità. 


    Avere una storia viva e avventurosa è essere impegnata, in qualche modo, in una ricerca. Risponde a quella sorta di inquietudine di fondo che mi abita e che mi spinge a uscire dall’esistente, a non rimanerci intrappolata. 


    Avere una storia come ricerca è il modo di esprimere la domanda che io sono. Non sono tanto una risposta quanto sono piuttosto una domanda. Ricercare e domandare è la stessa cosa. E la forma di questo domandare è una storia-ricerca. 


    L’oggetto del desiderio non è chiaro, limpido fin dall’inizio. La ricerca s’innesca anche se il suo oggetto è oscuro. Una delle aspirazioni della ricerca è scoprire che cosa si vuole veramente, in fondo. Conviene immaginare che l’oscuro oggetto del desiderio si disveli gradualmente nel corso della storia, assumendo forme che evolvono, che si concatenano l’una con l’altra in maniera spesso sorprendente. Le metamorfosi del desiderio fanno parte della sorpresa della ricerca, del gusto dell’avventura. 


    Strettamente intrecciata con la storia esteriore, con le cose che si fanno, c’è una storia interiore, le conquiste che riguardano il vedere, il sentire, il desiderare, la consapevolezza, la gestione degli umori, gli atteggiamenti positivi dell’animo… È proprio l'intreccio tra interiore ed estriore che rende speciale, unica, la propria storia. Che la sottrae alla banalità dei semplici fatti. 


    Raccontare le nostre storie è il luogo privilegiato della comunicazione che nutre, che stimola, che apre gli orizzonti e ci fa uscire dal banale. È il luogo dove possiamo scoprire lo spirito del tempo e le grandi idee che ispirano il cambiamento. 
È anche il luogo dove nascono amicizie sane, solidarietà consistenti, e si creano premesse per l’azione costruttiva del futuro.
     
     
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    Da bambina pensavo – come tanti – che bastasse desiderare e pensare perché le cose si avverassero. 
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    Da bambina pensavo – come tanti – che bastasse desiderare e pensare perché le cose si avverassero. 
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Percorro con una certa consapevolezza la mia storia. Mi piace avere una storia. Desid   
    Percorro con una certa consapevolezza la mia storia. Mi piace avere una storia. Desidero avere una storia per sentire che la mia vita ha un senso, una direzione di marcia, che raccoglie il susseguirsi dei giorni e l’alternanza degli eventi. 
    

Avere una storia sembra rendermi più ricca come persona. Non voglio limitarmi a commuovermi o eccitarmi alle storie lette, viste, sentite, per poi rientrare in una dimensione piatta. Voglio avere io la mia storia, con tanto di colonna sonora. So che c’è questa possibilità. 


    Avere una storia viva e avventurosa è essere impegnata, in qualche modo, in una ricerca. Risponde a quella sorta di inquietudine di fondo che mi abita e che mi spinge a uscire dall’esistente, a non rimanerci intrappolata. 


    Avere una storia come ricerca è il modo di esprimere la domanda che io sono. Non sono tanto una risposta quanto sono piuttosto una domanda. Ricercare e domandare è la stessa cosa. E la forma di questo domandare è una storia-ricerca. 


    L’oggetto del desiderio non è chiaro, limpido fin dall’inizio. La ricerca s’innesca anche se il suo oggetto è oscuro. Una delle aspirazioni della ricerca è scoprire che cosa si vuole veramente, in fondo. Conviene immaginare che l’oscuro oggetto del desiderio si disveli gradualmente nel corso della storia, assumendo forme che evolvono, che si concatenano l’una con l’altra in maniera spesso sorprendente. Le metamorfosi del desiderio fanno parte della sorpresa della ricerca, del gusto dell’avventura. 


    Strettamente intrecciata con la storia esteriore, con le cose che si fanno, c’è una storia interiore, le conquiste che riguardano il vedere, il sentire, il desiderare, la consapevolezza, la gestione degli umori, gli atteggiamenti positivi dell’animo… È proprio l'intreccio tra interiore ed estriore che rende speciale, unica, la propria storia. Che la sottrae alla banalità dei semplici fatti. 


    Raccontare le nostre storie è il luogo privilegiato della comunicazione che nutre, che stimola, che apre gli orizzonti e ci fa uscire dal banale. È il luogo dove possiamo scoprire lo spirito del tempo e le grandi idee che ispirano il cambiamento. 
È anche il luogo dove nascono amicizie sane, solidarietà consistenti, e si creano premesse per l’azione costruttiva del futuro.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Abbiamo cercato di fermare il tempo. Filosofie, dottrine, istituzioni... Come fotogra   
    Abbiamo cercato di fermare il tempo.
    Filosofie, dottrine, istituzioni...
    Come fotografie cercavano di chiudere il tempo in forme statiche.
    Ma il tempo ha sconfitto tutti i nostri fragili tentativi
    E ora prendiamo in considerazione tutte le nostre mappe come schizzi temporanei.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : Ascoltavo Coltrane, Out of this World, e mi dicevo che anch’io, sì non ci stavo a mio   
    Ascoltavo Coltrane, Out of this World, e mi dicevo che anch’io, sì non ci stavo a mio agio in questo mondo. Meglio il Coltrane di A Love Supreme, che mi faceva credere che l’immaginazione poteva trovare una strada. Ho un cervello troppo piccolo per controllare il mondo – dicevo – a mala pena riesco a gestire il mio appartamento. Vado poco più in là. Ma una piccola isola dove ricreare le energie e illudermi di conoscere la gioia di essere viva, questo sì, credo di averla… E ho voglia di scommetterci.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Abbiamo cercato di fermare il tempo. Filosofie, dottrine, istituzioni... Come fotogra   
    Abbiamo cercato di fermare il tempo.
    Filosofie, dottrine, istituzioni...
    Come fotografie cercavano di chiudere il tempo in forme statiche.
    Ma il tempo ha sconfitto tutti i nostri fragili tentativi
    E ora prendiamo in considerazione tutte le nostre mappe come schizzi temporanei.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Percorro con una certa consapevolezza la mia storia. Mi piace avere una storia. Desid   
    Percorro con una certa consapevolezza la mia storia. Mi piace avere una storia. Desidero avere una storia per sentire che la mia vita ha un senso, una direzione di marcia, che raccoglie il susseguirsi dei giorni e l’alternanza degli eventi. 
    

Avere una storia sembra rendermi più ricca come persona. Non voglio limitarmi a commuovermi o eccitarmi alle storie lette, viste, sentite, per poi rientrare in una dimensione piatta. Voglio avere io la mia storia, con tanto di colonna sonora. So che c’è questa possibilità. 


    Avere una storia viva e avventurosa è essere impegnata, in qualche modo, in una ricerca. Risponde a quella sorta di inquietudine di fondo che mi abita e che mi spinge a uscire dall’esistente, a non rimanerci intrappolata. 


    Avere una storia come ricerca è il modo di esprimere la domanda che io sono. Non sono tanto una risposta quanto sono piuttosto una domanda. Ricercare e domandare è la stessa cosa. E la forma di questo domandare è una storia-ricerca. 


    L’oggetto del desiderio non è chiaro, limpido fin dall’inizio. La ricerca s’innesca anche se il suo oggetto è oscuro. Una delle aspirazioni della ricerca è scoprire che cosa si vuole veramente, in fondo. Conviene immaginare che l’oscuro oggetto del desiderio si disveli gradualmente nel corso della storia, assumendo forme che evolvono, che si concatenano l’una con l’altra in maniera spesso sorprendente. Le metamorfosi del desiderio fanno parte della sorpresa della ricerca, del gusto dell’avventura. 


    Strettamente intrecciata con la storia esteriore, con le cose che si fanno, c’è una storia interiore, le conquiste che riguardano il vedere, il sentire, il desiderare, la consapevolezza, la gestione degli umori, gli atteggiamenti positivi dell’animo… È proprio l'intreccio tra interiore ed estriore che rende speciale, unica, la propria storia. Che la sottrae alla banalità dei semplici fatti. 


    Raccontare le nostre storie è il luogo privilegiato della comunicazione che nutre, che stimola, che apre gli orizzonti e ci fa uscire dal banale. È il luogo dove possiamo scoprire lo spirito del tempo e le grandi idee che ispirano il cambiamento. 
È anche il luogo dove nascono amicizie sane, solidarietà consistenti, e si creano premesse per l’azione costruttiva del futuro.
     
     
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    Ascoltavo Coltrane, Out of this World, e mi dicevo che anch’io, sì non ci stavo a mio agio in questo mondo. Meglio il Coltrane di A Love Supreme, che mi faceva credere che l’immaginazione poteva trovare una strada. Ho un cervello troppo piccolo per controllare il mondo – dicevo – a mala pena riesco a gestire il mio appartamento. Vado poco più in là. Ma una piccola isola dove ricreare le energie e illudermi di conoscere la gioia di essere viva, questo sì, credo di averla… E ho voglia di scommetterci.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Abbiamo cercato di fermare il tempo. Filosofie, dottrine, istituzioni... Come fotogra   
    Abbiamo cercato di fermare il tempo.
    Filosofie, dottrine, istituzioni...
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    Percorro con una certa consapevolezza la mia storia. Mi piace avere una storia. Desidero avere una storia per sentire che la mia vita ha un senso, una direzione di marcia, che raccoglie il susseguirsi dei giorni e l’alternanza degli eventi. 
    

Avere una storia sembra rendermi più ricca come persona. Non voglio limitarmi a commuovermi o eccitarmi alle storie lette, viste, sentite, per poi rientrare in una dimensione piatta. Voglio avere io la mia storia, con tanto di colonna sonora. So che c’è questa possibilità. 


    Avere una storia viva e avventurosa è essere impegnata, in qualche modo, in una ricerca. Risponde a quella sorta di inquietudine di fondo che mi abita e che mi spinge a uscire dall’esistente, a non rimanerci intrappolata. 


    Avere una storia come ricerca è il modo di esprimere la domanda che io sono. Non sono tanto una risposta quanto sono piuttosto una domanda. Ricercare e domandare è la stessa cosa. E la forma di questo domandare è una storia-ricerca. 


    L’oggetto del desiderio non è chiaro, limpido fin dall’inizio. La ricerca s’innesca anche se il suo oggetto è oscuro. Una delle aspirazioni della ricerca è scoprire che cosa si vuole veramente, in fondo. Conviene immaginare che l’oscuro oggetto del desiderio si disveli gradualmente nel corso della storia, assumendo forme che evolvono, che si concatenano l’una con l’altra in maniera spesso sorprendente. Le metamorfosi del desiderio fanno parte della sorpresa della ricerca, del gusto dell’avventura. 


    Strettamente intrecciata con la storia esteriore, con le cose che si fanno, c’è una storia interiore, le conquiste che riguardano il vedere, il sentire, il desiderare, la consapevolezza, la gestione degli umori, gli atteggiamenti positivi dell’animo… È proprio l'intreccio tra interiore ed estriore che rende speciale, unica, la propria storia. Che la sottrae alla banalità dei semplici fatti. 


    Raccontare le nostre storie è il luogo privilegiato della comunicazione che nutre, che stimola, che apre gli orizzonti e ci fa uscire dal banale. È il luogo dove possiamo scoprire lo spirito del tempo e le grandi idee che ispirano il cambiamento. 
È anche il luogo dove nascono amicizie sane, solidarietà consistenti, e si creano premesse per l’azione costruttiva del futuro.
     
     
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    Da bambina pensavo – come tanti – che bastasse desiderare e pensare perché le cose si avverassero. 
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a maurigoli per l'aggiornamento : serena e felice domenica Odessa!   
    serena e felice domenica Odessa!

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Abbiamo cercato di fermare il tempo. Filosofie, dottrine, istituzioni... Come fotogra   
    Abbiamo cercato di fermare il tempo.
    Filosofie, dottrine, istituzioni...
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : Incantatrice di pesci Mi piace la metafora del vestito a proposito del film mentale c   
    Incantatrice di pesci
    Mi piace la metafora del vestito a proposito del film mentale che costruiamo mentre cerchiamo di realizzare la nostra storia nel mondo. Perché all’immaginazione si possono applicare tutte le considerazioni che si applicano al vestito. 

    Il vestito è qualcosa che ci mettiamo addosso per ripararci dal freddo e per muoverci nei traffici umani. E sappiamo che ci sono vestiti che ci aiutano ad agire e a relazionarci, così come ci sono vestiti che non ci calzano bene, facendoci fare magre figure e soprattutto impedendoci di agire. Vestiti la cui immagine allo specchio CI ILLUDE di essere, e via discorrendo. E questo è un criterio ragionevole per valutare. 

    Ma c’è anche un'altra considerazione: noi non sappiamo quali sono i nostri limiti reali e, se siamo curiosi e intraprendenti, lasciamo che il desiderio ci spinga a tentare la sorte, costruendo per la nostra avventura uno scenario epico. E spesso questo ci aiuta a superare noi stessi. A smettere di essere quello che eravamo e a diventare più grandi. Non per gloriarcene, ma proprio per ESSERE più grandi.
     
     
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    Ascoltavo Coltrane, Out of this World, e mi dicevo che anch’io, sì non ci stavo a mio agio in questo mondo. Meglio il Coltrane di A Love Supreme, che mi faceva credere che l’immaginazione poteva trovare una strada. Ho un cervello troppo piccolo per controllare il mondo – dicevo – a mala pena riesco a gestire il mio appartamento. Vado poco più in là. Ma una piccola isola dove ricreare le energie e illudermi di conoscere la gioia di essere viva, questo sì, credo di averla… E ho voglia di scommetterci.
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    Ascoltavo Coltrane, Out of this World, e mi dicevo che anch’io, sì non ci stavo a mio agio in questo mondo. Meglio il Coltrane di A Love Supreme, che mi faceva credere che l’immaginazione poteva trovare una strada. Ho un cervello troppo piccolo per controllare il mondo – dicevo – a mala pena riesco a gestire il mio appartamento. Vado poco più in là. Ma una piccola isola dove ricreare le energie e illudermi di conoscere la gioia di essere viva, questo sì, credo di averla… E ho voglia di scommetterci.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Ho bisogno di stare all’ombra degli alberi per sentire, per connettermi con la sorgen   
    Ho bisogno di stare all’ombra degli alberi per sentire, per connettermi con la sorgente. 
    Per una ecologia della mente, del pensare, del progettare.
     
     
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    Ho bisogno di stare all’ombra degli alberi per sentire, per connettermi con la sorgente. 
    Per una ecologia della mente, del pensare, del progettare.
     
     
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    Ho bisogno di stare all’ombra degli alberi per sentire, per connettermi con la sorgente. 
    Per una ecologia della mente, del pensare, del progettare.