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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo bui   
    Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo buio riecheggia solo il brusio del fiume qui davanti, allora io so che tutto potrebbe succedere, e addirittura che tutto potrei realizzare. Come se fossi magica, come se Dio fosse dalla mia parte, come se entrasse nelle mie mani e nella mia mente. 
    È quella situazione infantile a me tanto cara, di chi sta per imbarcarsi nella grande avventura. 
    È il momento il cui il sogno va incontro alla vita a braccia aperte.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Aldo si era svegliato e ci voleva qualche minuto d’incerto torpore prima di potersi a   
    Aldo si era svegliato e ci voleva qualche minuto d’incerto torpore prima di potersi applicare. Non era più il tempo di quando saltava giù dal letto con impeto giovanile e immediatamente assetato di vita e di energia. Ora doveva attendere un po’ prima che i vari ingredienti trovassero il loro posto nella sua testa e lui sentisse di essere sufficientemente se stesso. 
    Alessia glielo aveva suggerito, ieri sera, a cena. “Non alzarti immediatamente. Resta seduto per qualche minuto e solo dopo mettiti in piedi”. Uno dei tanti piccoli segnali della vecchiaia. E aveva deciso di seguire il consiglio. 
Poi, quando le cose erano andate a posto, si ritrovava sempre lui, sempre se stesso. Lì dentro non era mai invecchiato. 
    Pensò: “Forse ha ragione quel tale che ha scritto che il corpo deperisce ma non la mente. Forse è vero che si muore sempre giovani”. 
    E non volle andare avanti a sottilizzare la faccenda.
     
     
     
     
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    Aldo si era svegliato e ci voleva qualche minuto d’incerto torpore prima di potersi applicare. Non era più il tempo di quando saltava giù dal letto con impeto giovanile e immediatamente assetato di vita e di energia. Ora doveva attendere un po’ prima che i vari ingredienti trovassero il loro posto nella sua testa e lui sentisse di essere sufficientemente se stesso. 
    Alessia glielo aveva suggerito, ieri sera, a cena. “Non alzarti immediatamente. Resta seduto per qualche minuto e solo dopo mettiti in piedi”. Uno dei tanti piccoli segnali della vecchiaia. E aveva deciso di seguire il consiglio. 
Poi, quando le cose erano andate a posto, si ritrovava sempre lui, sempre se stesso. Lì dentro non era mai invecchiato. 
    Pensò: “Forse ha ragione quel tale che ha scritto che il corpo deperisce ma non la mente. Forse è vero che si muore sempre giovani”. 
    E non volle andare avanti a sottilizzare la faccenda.
     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Aldo si era svegliato e ci voleva qualche minuto d’incerto torpore prima di potersi a   
    Aldo si era svegliato e ci voleva qualche minuto d’incerto torpore prima di potersi applicare. Non era più il tempo di quando saltava giù dal letto con impeto giovanile e immediatamente assetato di vita e di energia. Ora doveva attendere un po’ prima che i vari ingredienti trovassero il loro posto nella sua testa e lui sentisse di essere sufficientemente se stesso. 
    Alessia glielo aveva suggerito, ieri sera, a cena. “Non alzarti immediatamente. Resta seduto per qualche minuto e solo dopo mettiti in piedi”. Uno dei tanti piccoli segnali della vecchiaia. E aveva deciso di seguire il consiglio. 
Poi, quando le cose erano andate a posto, si ritrovava sempre lui, sempre se stesso. Lì dentro non era mai invecchiato. 
    Pensò: “Forse ha ragione quel tale che ha scritto che il corpo deperisce ma non la mente. Forse è vero che si muore sempre giovani”. 
    E non volle andare avanti a sottilizzare la faccenda.
     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Aldo si era svegliato e ci voleva qualche minuto d’incerto torpore prima di potersi a   
    Aldo si era svegliato e ci voleva qualche minuto d’incerto torpore prima di potersi applicare. Non era più il tempo di quando saltava giù dal letto con impeto giovanile e immediatamente assetato di vita e di energia. Ora doveva attendere un po’ prima che i vari ingredienti trovassero il loro posto nella sua testa e lui sentisse di essere sufficientemente se stesso. 
    Alessia glielo aveva suggerito, ieri sera, a cena. “Non alzarti immediatamente. Resta seduto per qualche minuto e solo dopo mettiti in piedi”. Uno dei tanti piccoli segnali della vecchiaia. E aveva deciso di seguire il consiglio. 
Poi, quando le cose erano andate a posto, si ritrovava sempre lui, sempre se stesso. Lì dentro non era mai invecchiato. 
    Pensò: “Forse ha ragione quel tale che ha scritto che il corpo deperisce ma non la mente. Forse è vero che si muore sempre giovani”. 
    E non volle andare avanti a sottilizzare la faccenda.
     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Stamani sono andato 
 a camminar nei piani,
 il sole l'ho trovato 
 ch'era salito un   
    Stamani sono andato 
 a camminar nei piani,
 il sole l'ho trovato 
 ch'era salito un po' 
 sopra il profilo scuro 
 degli alberi lontani.
    Cercavo con le mani, 
 cercavo anche col cuor.
    È stato allor che ho detto: 
 come sarebbe bello 
 vedere tutto il mondo,
 scoprire quel che c'è.
    Creare un bel castello 
 e diventare un re!
    Come sarebbe bello 
 solcare tutti i mari,
 avere un bel vascello, 
 una squadra di corsari...
    Cercavo tra alle ortiche  
la cassetta del tesoro,
 le erbacce erano amiche...
 E io ho trovato l'oro (loro?)  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : C’è anche un altro Natale. Di quello voglio parlare.   È un piccolo Natale, rispetto   
    C’è anche un altro Natale. Di quello voglio parlare.   È un piccolo Natale, rispetto a quello della religione e a quello della rinascita psicologica. Ma si attaglia molto bene alla vita quotidiana. E, forse, potrebbe significare molto più di quanto, ora, io non osi affermare.
    Certo, è connesso con la storia di quella forma della cultura che ha il nome di Filosofia. Mi voglio aiutare richiamando quella che per me è l’interpretazione più interessante del significato originario di Filosofia. Secondo questa interpretazione, il termine usato dai filosofi greci per indicare la loro “professione” – PHILO-SOPHIA – può essere tradotto più o meno come “aver cura di ciò che si mostra nella luce”. Infatti SOPHIA è il termine astratto relativo a SAPHES, luminoso, ciò che sta nella luce. La filosofia è dunque questo aver cura (amare) ciò che, uscendo dall’oscurità, viene alla luce e si mostra, si rende visibile. Direi, più precisamente, aver cura del mostrarsi stesso della cosa che viene alla luce. È del venire alla luce della cosa, che la filosofia si prende cura.   Una conferma in tal senso si ritrova nel termine greco che indica ciò che viene tradotto solitamente come “verità” – e che è l’oggetto ambito della PHILO-SOPHIA. Questo termine è A-LETHEIA, che significa più o meno non-nascondimento, o disvelamento. La verità è, dunque, lo svelarsi, l’uscire fuori dal velo che la nasconde, il venire alla luce della cosa che così si mostra.   L’espressione “venire alla luce” mi piace moltissimo e nella nostra lingua significa contemporaneamente “nascere” e rendersi visibile uscendo dal buio, appunto.   Socrate diceva di se stesso, con un certo orgoglio, che era figlio di una levatrice e che lui stava facendo per i pensieri quello che la madre faceva per i bambini.   Ed ecco l’ultimo passo. La pratica dei filosofi per prendersi cura del venire alla luce del senso delle cose era il Logos, il pensiero che si sviluppa col discorso, tramite la parola. L’arte del fare da levatrice ai pensieri si esprime nella pratica accurata della parola.   Ecco, ora ci sono tutti gli ingredienti per parlare sensatamente di questo piccolo Natale che evocavo all’inizio: il Natale del senso.   La pratica del discorso, della parola, per aiutare il venire alla luce il senso delle cose. Questo è per me è filosofia, nella vita quotidiana. Non la pretesa di mettere le mani sulla Verità Incontrovertibile, sull’Essenza delle cose. Non la costruzione di Sistemi Onnicomprensivi che presumano di imprigionare la Verità dell’Universo.
    Ma la quotidiana cura di far nascere (venire in chiaro) il senso di quello che facciamo, che ci succede, che desideriamo, che ci fa male, che ci solleva, che ci nutre, che alimenta la nostra vitalità, e via discorrendo.
    Accostare quotidianamente ciò che sta nell’ombra, nell’oscurità, sperando che nella parola che pronuncio mostri il suo volto, che si lasci vedere. Dare la parola al senso che urge sotto la pelle delle cose.   Ed è questa piccola nascita – ma così quotidiana – che voglio celebrare – insieme a quelle altre ben più importanti – in questo Natale.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare,   
    Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare, oserei dire, masticare e digerire. Tutto scorre sempre, la vita è questo. Ma anche fermarsi e masticare le cose fa parte della vita. Anzi è funzionale a scorrere e scattare al momento opportuno. 
    Fermandosi a guardare le immagini si pensa!
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo bui   
    Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo buio riecheggia solo il brusio del fiume qui davanti, allora io so che tutto potrebbe succedere, e addirittura che tutto potrei realizzare. Come se fossi magica, come se Dio fosse dalla mia parte, come se entrasse nelle mie mani e nella mia mente. 
    È quella situazione infantile a me tanto cara, di chi sta per imbarcarsi nella grande avventura. 
    È il momento il cui il sogno va incontro alla vita a braccia aperte.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo bui   
    Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo buio riecheggia solo il brusio del fiume qui davanti, allora io so che tutto potrebbe succedere, e addirittura che tutto potrei realizzare. Come se fossi magica, come se Dio fosse dalla mia parte, come se entrasse nelle mie mani e nella mia mente. 
    È quella situazione infantile a me tanto cara, di chi sta per imbarcarsi nella grande avventura. 
    È il momento il cui il sogno va incontro alla vita a braccia aperte.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo bui   
    Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo buio riecheggia solo il brusio del fiume qui davanti, allora io so che tutto potrebbe succedere, e addirittura che tutto potrei realizzare. Come se fossi magica, come se Dio fosse dalla mia parte, come se entrasse nelle mie mani e nella mia mente. 
    È quella situazione infantile a me tanto cara, di chi sta per imbarcarsi nella grande avventura. 
    È il momento il cui il sogno va incontro alla vita a braccia aperte.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : C’è anche un altro Natale. Di quello voglio parlare.   È un piccolo Natale, rispetto   
    C’è anche un altro Natale. Di quello voglio parlare.   È un piccolo Natale, rispetto a quello della religione e a quello della rinascita psicologica. Ma si attaglia molto bene alla vita quotidiana. E, forse, potrebbe significare molto più di quanto, ora, io non osi affermare.
    Certo, è connesso con la storia di quella forma della cultura che ha il nome di Filosofia. Mi voglio aiutare richiamando quella che per me è l’interpretazione più interessante del significato originario di Filosofia. Secondo questa interpretazione, il termine usato dai filosofi greci per indicare la loro “professione” – PHILO-SOPHIA – può essere tradotto più o meno come “aver cura di ciò che si mostra nella luce”. Infatti SOPHIA è il termine astratto relativo a SAPHES, luminoso, ciò che sta nella luce. La filosofia è dunque questo aver cura (amare) ciò che, uscendo dall’oscurità, viene alla luce e si mostra, si rende visibile. Direi, più precisamente, aver cura del mostrarsi stesso della cosa che viene alla luce. È del venire alla luce della cosa, che la filosofia si prende cura.   Una conferma in tal senso si ritrova nel termine greco che indica ciò che viene tradotto solitamente come “verità” – e che è l’oggetto ambito della PHILO-SOPHIA. Questo termine è A-LETHEIA, che significa più o meno non-nascondimento, o disvelamento. La verità è, dunque, lo svelarsi, l’uscire fuori dal velo che la nasconde, il venire alla luce della cosa che così si mostra.   L’espressione “venire alla luce” mi piace moltissimo e nella nostra lingua significa contemporaneamente “nascere” e rendersi visibile uscendo dal buio, appunto.   Socrate diceva di se stesso, con un certo orgoglio, che era figlio di una levatrice e che lui stava facendo per i pensieri quello che la madre faceva per i bambini.   Ed ecco l’ultimo passo. La pratica dei filosofi per prendersi cura del venire alla luce del senso delle cose era il Logos, il pensiero che si sviluppa col discorso, tramite la parola. L’arte del fare da levatrice ai pensieri si esprime nella pratica accurata della parola.   Ecco, ora ci sono tutti gli ingredienti per parlare sensatamente di questo piccolo Natale che evocavo all’inizio: il Natale del senso.   La pratica del discorso, della parola, per aiutare il venire alla luce il senso delle cose. Questo è per me è filosofia, nella vita quotidiana. Non la pretesa di mettere le mani sulla Verità Incontrovertibile, sull’Essenza delle cose. Non la costruzione di Sistemi Onnicomprensivi che presumano di imprigionare la Verità dell’Universo.
    Ma la quotidiana cura di far nascere (venire in chiaro) il senso di quello che facciamo, che ci succede, che desideriamo, che ci fa male, che ci solleva, che ci nutre, che alimenta la nostra vitalità, e via discorrendo.
    Accostare quotidianamente ciò che sta nell’ombra, nell’oscurità, sperando che nella parola che pronuncio mostri il suo volto, che si lasci vedere. Dare la parola al senso che urge sotto la pelle delle cose.   Ed è questa piccola nascita – ma così quotidiana – che voglio celebrare – insieme a quelle altre ben più importanti – in questo Natale.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare,   
    Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare, oserei dire, masticare e digerire. Tutto scorre sempre, la vita è questo. Ma anche fermarsi e masticare le cose fa parte della vita. Anzi è funzionale a scorrere e scattare al momento opportuno. 
    Fermandosi a guardare le immagini si pensa!
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare,   
    Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare, oserei dire, masticare e digerire. Tutto scorre sempre, la vita è questo. Ma anche fermarsi e masticare le cose fa parte della vita. Anzi è funzionale a scorrere e scattare al momento opportuno. 
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    Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo buio riecheggia solo il brusio del fiume qui davanti, allora io so che tutto potrebbe succedere, e addirittura che tutto potrei realizzare. Come se fossi magica, come se Dio fosse dalla mia parte, come se entrasse nelle mie mani e nella mia mente. 
    È quella situazione infantile a me tanto cara, di chi sta per imbarcarsi nella grande avventura. 
    È il momento il cui il sogno va incontro alla vita a braccia aperte.
     
     
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    C’è anche un altro Natale. Di quello voglio parlare.   È un piccolo Natale, rispetto a quello della religione e a quello della rinascita psicologica. Ma si attaglia molto bene alla vita quotidiana. E, forse, potrebbe significare molto più di quanto, ora, io non osi affermare.
    Certo, è connesso con la storia di quella forma della cultura che ha il nome di Filosofia. Mi voglio aiutare richiamando quella che per me è l’interpretazione più interessante del significato originario di Filosofia. Secondo questa interpretazione, il termine usato dai filosofi greci per indicare la loro “professione” – PHILO-SOPHIA – può essere tradotto più o meno come “aver cura di ciò che si mostra nella luce”. Infatti SOPHIA è il termine astratto relativo a SAPHES, luminoso, ciò che sta nella luce. La filosofia è dunque questo aver cura (amare) ciò che, uscendo dall’oscurità, viene alla luce e si mostra, si rende visibile. Direi, più precisamente, aver cura del mostrarsi stesso della cosa che viene alla luce. È del venire alla luce della cosa, che la filosofia si prende cura.   Una conferma in tal senso si ritrova nel termine greco che indica ciò che viene tradotto solitamente come “verità” – e che è l’oggetto ambito della PHILO-SOPHIA. Questo termine è A-LETHEIA, che significa più o meno non-nascondimento, o disvelamento. La verità è, dunque, lo svelarsi, l’uscire fuori dal velo che la nasconde, il venire alla luce della cosa che così si mostra.   L’espressione “venire alla luce” mi piace moltissimo e nella nostra lingua significa contemporaneamente “nascere” e rendersi visibile uscendo dal buio, appunto.   Socrate diceva di se stesso, con un certo orgoglio, che era figlio di una levatrice e che lui stava facendo per i pensieri quello che la madre faceva per i bambini.   Ed ecco l’ultimo passo. La pratica dei filosofi per prendersi cura del venire alla luce del senso delle cose era il Logos, il pensiero che si sviluppa col discorso, tramite la parola. L’arte del fare da levatrice ai pensieri si esprime nella pratica accurata della parola.   Ecco, ora ci sono tutti gli ingredienti per parlare sensatamente di questo piccolo Natale che evocavo all’inizio: il Natale del senso.   La pratica del discorso, della parola, per aiutare il venire alla luce il senso delle cose. Questo è per me è filosofia, nella vita quotidiana. Non la pretesa di mettere le mani sulla Verità Incontrovertibile, sull’Essenza delle cose. Non la costruzione di Sistemi Onnicomprensivi che presumano di imprigionare la Verità dell’Universo.
    Ma la quotidiana cura di far nascere (venire in chiaro) il senso di quello che facciamo, che ci succede, che desideriamo, che ci fa male, che ci solleva, che ci nutre, che alimenta la nostra vitalità, e via discorrendo.
    Accostare quotidianamente ciò che sta nell’ombra, nell’oscurità, sperando che nella parola che pronuncio mostri il suo volto, che si lasci vedere. Dare la parola al senso che urge sotto la pelle delle cose.   Ed è questa piccola nascita – ma così quotidiana – che voglio celebrare – insieme a quelle altre ben più importanti – in questo Natale.  
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    Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare, oserei dire, masticare e digerire. Tutto scorre sempre, la vita è questo. Ma anche fermarsi e masticare le cose fa parte della vita. Anzi è funzionale a scorrere e scattare al momento opportuno. 
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    Nel silenzio delle mattinate, prima che il mondo si risvegli, quando sullo sfondo buio riecheggia solo il brusio del fiume qui davanti, allora io so che tutto potrebbe succedere, e addirittura che tutto potrei realizzare. Come se fossi magica, come se Dio fosse dalla mia parte, come se entrasse nelle mie mani e nella mia mente. 
    È quella situazione infantile a me tanto cara, di chi sta per imbarcarsi nella grande avventura. 
    È il momento il cui il sogno va incontro alla vita a braccia aperte.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Stamani sono andato 
 a camminar nei piani,
 il sole l'ho trovato 
 ch'era salito un   
    Stamani sono andato 
 a camminar nei piani,
 il sole l'ho trovato 
 ch'era salito un po' 
 sopra il profilo scuro 
 degli alberi lontani.
    Cercavo con le mani, 
 cercavo anche col cuor.
    È stato allor che ho detto: 
 come sarebbe bello 
 vedere tutto il mondo,
 scoprire quel che c'è.
    Creare un bel castello 
 e diventare un re!
    Come sarebbe bello 
 solcare tutti i mari,
 avere un bel vascello, 
 una squadra di corsari...
    Cercavo tra alle ortiche  
la cassetta del tesoro,
 le erbacce erano amiche...
 E io ho trovato l'oro (loro?)  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : Lì dove mi aveva portato si vedeva una sorta di gigante dai capelli lunghissimi, che   
    Lì dove mi aveva portato si vedeva una sorta di gigante dai capelli lunghissimi, che aveva in mano un grosso coltello affilato. Egli separava con colpi netti il giorno dalla notte, la veglia dal sonno, che prima erano uniti.  E io potevo vedere i sogni infilarsi velocemente, prima della separazione, nella parte notturna del taglio. I sogni erano colori. E sembrava strano che scegliessero di nascondersi nella parte oscura. Mentre la parte chiara, deprivata al colore dei sogni, diventava grigia.  
     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : Trova il tuo ritmo. Né lento, né frettoloso. E colloca tra una cosa e l’altra il sile   
    Trova il tuo ritmo. Né lento, né frettoloso. E colloca tra una cosa e l’altra il silenzio, la distensione.
    
Rivendica dai tuoi padroni il tempo della pausa, il ritmo della tua musica, gli spazi tra le note.

    Se ci riuscirai, ogni evento sarà Dio stesso, e nulla sarà più amabile, nutriente, perfetto, di quello che ti sta accadendo.
     Il tuo orto da coltivare, l’orto dove stanno nascendo i tuoi sogni.

     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : Mi dicono: Sì, è vero, quando ricevi la risposta, quando anche l’altro ti dice: ti am   
    Mi dicono: Sì, è vero, quando ricevi la risposta, quando anche l’altro ti dice: ti amo, tutto salta all’ultimo piano e vedi la vita dal punto più elevato. Sei diventato tutto.

    Ma quando non ricevi la risposta?
    
Dunque è importante affidarsi alle discipline che ti aiutano a coltivare l’autonomia, per reggersi in piedi da solo (da sola).

    E si potrebbe ragionevolmente anche aggiungere: solo se sai star bene da solo (da sola) puoi entrare in un rapporto costruttivo con l’altro.

    Dunque, bisognerà pur darsi da fare per non “dipendere” e non “ossessionare” l'altro delegandogli responsabilità che sono nostre!
     

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : Il sorgere del sole, con l'esaltante frenesia che regala.           
    Il sorgere del sole, con l'esaltante frenesia che regala.
     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Stamani sono andato 
 a camminar nei piani,
 il sole l'ho trovato 
 ch'era salito un   
    Stamani sono andato 
 a camminar nei piani,
 il sole l'ho trovato 
 ch'era salito un po' 
 sopra il profilo scuro 
 degli alberi lontani.
    Cercavo con le mani, 
 cercavo anche col cuor.
    È stato allor che ho detto: 
 come sarebbe bello 
 vedere tutto il mondo,
 scoprire quel che c'è.
    Creare un bel castello 
 e diventare un re!
    Come sarebbe bello 
 solcare tutti i mari,
 avere un bel vascello, 
 una squadra di corsari...
    Cercavo tra alle ortiche  
la cassetta del tesoro,
 le erbacce erano amiche...
 E io ho trovato l'oro (loro?)  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Stamani sono andato 
 a camminar nei piani,
 il sole l'ho trovato 
 ch'era salito un   
    Stamani sono andato 
 a camminar nei piani,
 il sole l'ho trovato 
 ch'era salito un po' 
 sopra il profilo scuro 
 degli alberi lontani.
    Cercavo con le mani, 
 cercavo anche col cuor.
    È stato allor che ho detto: 
 come sarebbe bello 
 vedere tutto il mondo,
 scoprire quel che c'è.
    Creare un bel castello 
 e diventare un re!
    Come sarebbe bello 
 solcare tutti i mari,
 avere un bel vascello, 
 una squadra di corsari...
    Cercavo tra alle ortiche  
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 E io ho trovato l'oro (loro?)