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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : E guardavo le profondità del cielo.

 Di giorno è una cupola trasparente piena di luc   
    E guardavo le profondità del cielo.


    Di giorno è una cupola trasparente piena di luce rassicurante, la notte è miliardi di fori luminosi in un’oscurità senza fine di anni luce.

    E, guardando, io mi chiedevo: e noi chi siamo, qui dentro, e per che cosa?


    E andavo persa nell'impaccio viscoso del non aver cose sensate da rispondere a tali interrogazioni. Che quasi mi parevano sensate le parole di Luca: che non serve proprio a nulla darsi tanto da fare. E di Sartre: che l’uomo è un’inutile passione!


    Eppure – dentro - questa voglia irresistibile di fare. Questo desiderio di andare e scoprire e lavorare l’universo e che l’inquietudine che sgorga dalla crepa dolorosa tra il sogno e l’esistente sia lì apposta per metterci in moto, per spingerci a trafficare…


    E, pure, questo desiderio che tutto serva, che tutto abbia un senso, che tutto insegni, che tutto guidi, che tutto conduca a quell’altrove che chiama come fosse casa…

    E tutto questo stupore, di chi è l’ultimo arrivato. E non solo per le galassie e i firmamenti, ma per la storia stessa dell’uomo e le conquiste e il lungo interminabile discorso che crea sapere e consapevolezza.


    Oh, come vorrei…
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : C'è aria e respiro tra una cosa e l'altra. Pensieri che sono domande e che sono rispo   
    C'è aria e respiro tra una cosa e l'altra. Pensieri che sono domande e che sono risposte. Risposte che sono decisioni e scommesse. Non so cosa incontrerò, ne cosa desidero, se non seguire questa direzione di marcia. Pulisco casa e rimetto in ordine le cose, ogni giorno, ogni momento. Cerco di fare come il giardiniere. 
    Lo sguardo cerca la bellezza, le braccia trafficano instancabili. Finché crollo nel sonno, in un attimo.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : E la vita è diventata una sorta di tela su cui volevo dipingere ciò che desideravo.
   
    E la vita è diventata una sorta di tela su cui volevo dipingere ciò che desideravo.

    Ed era questo il mio modo di parlare – col Dio (che non risponde a parole), con me, e con gli altri.
     
    E m’immagino che dipingendo io persuado la vita a diventare come la desidero.

    Apro le porte all’impossibile.

    E ci spero.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : C'è aria e respiro tra una cosa e l'altra. Pensieri che sono domande e che sono rispo   
    C'è aria e respiro tra una cosa e l'altra. Pensieri che sono domande e che sono risposte. Risposte che sono decisioni e scommesse. Non so cosa incontrerò, ne cosa desidero, se non seguire questa direzione di marcia. Pulisco casa e rimetto in ordine le cose, ogni giorno, ogni momento. Cerco di fare come il giardiniere. 
    Lo sguardo cerca la bellezza, le braccia trafficano instancabili. Finché crollo nel sonno, in un attimo.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Nelle macchie è come negli eventi: c'è sempre molto altro da scoprire, da far venire   
    Nelle macchie è come negli eventi: c'è sempre molto altro da scoprire, da far venire alla luce. Cogliendo alcuni indizi e portandoli dove chiedono di andare si può intessere un discorso che ha un significato. Un discorso che narra l'incanto del mondo senza distruggerlo, senza appiattirlo. Fessure attraverso cui lo spirito creatore mette al mondo nuove forme, di continuo.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : E guardavo le profondità del cielo.

 Di giorno è una cupola trasparente piena di luc   
    E guardavo le profondità del cielo.


    Di giorno è una cupola trasparente piena di luce rassicurante, la notte è miliardi di fori luminosi in un’oscurità senza fine di anni luce.

    E, guardando, io mi chiedevo: e noi chi siamo, qui dentro, e per che cosa?


    E andavo persa nell'impaccio viscoso del non aver cose sensate da rispondere a tali interrogazioni. Che quasi mi parevano sensate le parole di Luca: che non serve proprio a nulla darsi tanto da fare. E di Sartre: che l’uomo è un’inutile passione!


    Eppure – dentro - questa voglia irresistibile di fare. Questo desiderio di andare e scoprire e lavorare l’universo e che l’inquietudine che sgorga dalla crepa dolorosa tra il sogno e l’esistente sia lì apposta per metterci in moto, per spingerci a trafficare…


    E, pure, questo desiderio che tutto serva, che tutto abbia un senso, che tutto insegni, che tutto guidi, che tutto conduca a quell’altrove che chiama come fosse casa…

    E tutto questo stupore, di chi è l’ultimo arrivato. E non solo per le galassie e i firmamenti, ma per la storia stessa dell’uomo e le conquiste e il lungo interminabile discorso che crea sapere e consapevolezza.


    Oh, come vorrei…
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : C'è aria e respiro tra una cosa e l'altra. Pensieri che sono domande e che sono rispo   
    C'è aria e respiro tra una cosa e l'altra. Pensieri che sono domande e che sono risposte. Risposte che sono decisioni e scommesse. Non so cosa incontrerò, ne cosa desidero, se non seguire questa direzione di marcia. Pulisco casa e rimetto in ordine le cose, ogni giorno, ogni momento. Cerco di fare come il giardiniere. 
    Lo sguardo cerca la bellezza, le braccia trafficano instancabili. Finché crollo nel sonno, in un attimo.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : E guardavo le profondità del cielo.

 Di giorno è una cupola trasparente piena di luc   
    E guardavo le profondità del cielo.


    Di giorno è una cupola trasparente piena di luce rassicurante, la notte è miliardi di fori luminosi in un’oscurità senza fine di anni luce.

    E, guardando, io mi chiedevo: e noi chi siamo, qui dentro, e per che cosa?


    E andavo persa nell'impaccio viscoso del non aver cose sensate da rispondere a tali interrogazioni. Che quasi mi parevano sensate le parole di Luca: che non serve proprio a nulla darsi tanto da fare. E di Sartre: che l’uomo è un’inutile passione!


    Eppure – dentro - questa voglia irresistibile di fare. Questo desiderio di andare e scoprire e lavorare l’universo e che l’inquietudine che sgorga dalla crepa dolorosa tra il sogno e l’esistente sia lì apposta per metterci in moto, per spingerci a trafficare…


    E, pure, questo desiderio che tutto serva, che tutto abbia un senso, che tutto insegni, che tutto guidi, che tutto conduca a quell’altrove che chiama come fosse casa…

    E tutto questo stupore, di chi è l’ultimo arrivato. E non solo per le galassie e i firmamenti, ma per la storia stessa dell’uomo e le conquiste e il lungo interminabile discorso che crea sapere e consapevolezza.


    Oh, come vorrei…
     
  9. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da marito1976 per l'aggiornamento : Ancora notte sui tetti delle case.
 Non dentro di me. 
Il desiderio si desta prima de   
    Ancora notte sui tetti delle case.

    Non dentro di me.
    
Il desiderio si desta prima del sole.

    È un bambino che frigge per andare a giocare.

    Benedico il sonno ma bramo la veglia.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Nelle macchie è come negli eventi: c'è sempre molto altro da scoprire, da far venire   
    Nelle macchie è come negli eventi: c'è sempre molto altro da scoprire, da far venire alla luce. Cogliendo alcuni indizi e portandoli dove chiedono di andare si può intessere un discorso che ha un significato. Un discorso che narra l'incanto del mondo senza distruggerlo, senza appiattirlo. Fessure attraverso cui lo spirito creatore mette al mondo nuove forme, di continuo.
     
     
  11. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da marito1976 per l'aggiornamento : Ancora notte sui tetti delle case.
 Non dentro di me. 
Il desiderio si desta prima de   
    Ancora notte sui tetti delle case.

    Non dentro di me.
    
Il desiderio si desta prima del sole.

    È un bambino che frigge per andare a giocare.

    Benedico il sonno ma bramo la veglia.
     
  12. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da marito1976 per l'aggiornamento : Ancora notte sui tetti delle case.
 Non dentro di me. 
Il desiderio si desta prima de   
    Ancora notte sui tetti delle case.

    Non dentro di me.
    
Il desiderio si desta prima del sole.

    È un bambino che frigge per andare a giocare.

    Benedico il sonno ma bramo la veglia.
     
  13. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da marito1976 per l'aggiornamento : Ancora notte sui tetti delle case.
 Non dentro di me. 
Il desiderio si desta prima de   
    Ancora notte sui tetti delle case.

    Non dentro di me.
    
Il desiderio si desta prima del sole.

    È un bambino che frigge per andare a giocare.

    Benedico il sonno ma bramo la veglia.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Una volta mi sono resa conto con straordinaria lucidità di quanto mi piaccia l’improv   
    Una volta mi sono resa conto con straordinaria lucidità di quanto mi piaccia l’improvvisazione.

    Sì, d’accordo, l’improvvisazione che funziona presuppone ore e ore di esercitazione. Ma vive anche e soprattutto di un’altra cosa, che è la splendida vitalità del flusso creativo, dell’energia follemente slanciata che ti attraversa in quel momento. 
E più o meno ho pensato: ecco, è così che voglio vivere sempre. Questa è arte. Questa è vita. Di meno è noia.

    Sognavo un vita di tipo improvvisazione jazz. E quando mi sveglio, al mattino, quando salto giù dal letto, beh, in quel momento ciò che bramo di più, è ritrovare quello stesso stato d’animo, quel favoloso atteggiamento interiore.
     
  15. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da marito1976 per l'aggiornamento : Ancora notte sui tetti delle case.
 Non dentro di me. 
Il desiderio si desta prima de   
    Ancora notte sui tetti delle case.

    Non dentro di me.
    
Il desiderio si desta prima del sole.

    È un bambino che frigge per andare a giocare.

    Benedico il sonno ma bramo la veglia.
     
  16. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da marito1976 per l'aggiornamento : Ancora notte sui tetti delle case.
 Non dentro di me. 
Il desiderio si desta prima de   
    Ancora notte sui tetti delle case.

    Non dentro di me.
    
Il desiderio si desta prima del sole.

    È un bambino che frigge per andare a giocare.

    Benedico il sonno ma bramo la veglia.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Una volta mi sono resa conto con straordinaria lucidità di quanto mi piaccia l’improv   
    Una volta mi sono resa conto con straordinaria lucidità di quanto mi piaccia l’improvvisazione.

    Sì, d’accordo, l’improvvisazione che funziona presuppone ore e ore di esercitazione. Ma vive anche e soprattutto di un’altra cosa, che è la splendida vitalità del flusso creativo, dell’energia follemente slanciata che ti attraversa in quel momento. 
E più o meno ho pensato: ecco, è così che voglio vivere sempre. Questa è arte. Questa è vita. Di meno è noia.

    Sognavo un vita di tipo improvvisazione jazz. E quando mi sveglio, al mattino, quando salto giù dal letto, beh, in quel momento ciò che bramo di più, è ritrovare quello stesso stato d’animo, quel favoloso atteggiamento interiore.
     
  18. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tramonto1001 per l'aggiornamento : Il tramonto si avvicina e la natura urla il suo desiderio di vita!       
    Il tramonto si avvicina e la natura urla il suo desiderio di vita!
     
     
  19. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Ho voglia di qualcosa di nuovo. Il bisogno di essere libera dal contorno, libera dall   
    Ho voglia di qualcosa di nuovo. Il bisogno di essere libera dal contorno, libera dalla somiglianza, libera dal riconoscere qualcosa che è già nel nostro immaginario.

    Per dire cosa?

    Non so ancora.

    Per adesso mi vengono in mente gli avverbi.
    
Vorrei fotografare gli avverbi.

    Gli avverbi sono quasi tutti parole che fanno riferimento al modo. Il modo in cui si vivono le cose, il modo in cui si fanno le cose, il modo in cui si percepiscono le relazioni tra le cose.

    Io so come voglio il modo. So quali avverbi prediligo. Ma voglio spaziare. Come in una sorta di intrattenimento, una carrellata di avverbi, tanto per saggiare, come quando si tastano i dolcetti, i gelati, le confetture.

    Sarà una fotografia nuova?
 È possibile. Oggi sembra vero.

    Perché ci sono giorni esplosivi. E oggi è uno di questi.
     
     
  20. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : C’è una figura de I Ching – Il Seguire – che esercita su di me una certa attrazione.   
    C’è una figura de I Ching – Il Seguire – che esercita su di me una certa attrazione. Seguire è un po’ l’arte di navigare con la vita, lasciarsi guidare, lasciarsi portare. Ma non in maniera passiva e da vittima.
    È forse un modo di procedere che, tutto sommato, richiede meno sforzo. Non è una lotta contro qualcosa. È un andare attivamente dietro i segnali che trovi tra le cose, negli eventi, nella vita – per dirla con una parola generica.
    Apparentemente il “seguire” è una rinuncia. Rinuncia a qualcosa che nella nostra cultura ha un certo apprezzamento: la volontà di imporre al destino le proprie decisioni, i propri progetti, la realizzazione dei propri obiettivi.
    Ma è un’apparenza.
    Di fatto è un modo di procedere che sceglie la linea di minore resistenza. Un po’ come fa l’acqua nel seguire la pendenza, colmando ogni avvallamento, e continuando a scorrere verso il mare. Evitando lo scontro, colloca la propria energia nelle circostanze della vita, in uno scenario di alleanza e di sinergia.
    Io non sono una conoscitrice del mondo e del mercato. Non saprei dare dei consigli di sostanza a chi vuole sfondare in un certo campo, o vincere in borsa. Non saprei proprio da dove cominciare se mi chiedessi come fare a diventare miliardaria.

    Ho imparato un po’ a gestire il mio umore, a rigenerare le energie, a ritrovare l’innocenza, la meraviglia, il gusto per le cose che faccio, ogni giorno. Si tratta del proprio benessere? Certo che sto bene. Il mio corpo è ancora giovane e le mie giornate scorrono nella gioia.

    Queste cose hanno acquistato la precedenza rispetto agli obiettivi di successo sul mercato. Solo dopo essermi occupata di queste cose, mi metto a lavorare per ottenere dei risultati materiali: i mezzi per continuare l’avventura.

    Non è certo un modello per la vita d’azienda.

    Però – a stare a quel che sento e quel che vedo – c’è da chiedersi se il dinamismo dell’azienda oggi non sia compromesso almeno un po’ dallo stato di salute, fisica e mentale, delle persone che ne subiscono la tirannia. E forse, la tirannia della disciplina d’azienda, scaturisce dalla volontà di imporre (al mercato, ai dipendenti…) i proprio obiettivi, le proprie strategie, i propri modelli di organizzazione…

    Ci sono alternative?
     
     
  21. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : L’acqua di cui mi disseto è in fondo al pozzo. Arriverò in fondo con la mia brocca.    
    L’acqua di cui mi disseto è in fondo al pozzo. Arriverò in fondo con la mia brocca. 
    E non sarò negligente. Ne attingerò e ne berrò. E lascerò che ognuno ne beva.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : L’acqua di cui mi disseto è in fondo al pozzo. Arriverò in fondo con la mia brocca.    
    L’acqua di cui mi disseto è in fondo al pozzo. Arriverò in fondo con la mia brocca. 
    E non sarò negligente. Ne attingerò e ne berrò. E lascerò che ognuno ne beva.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Una volta mi sono resa conto con straordinaria lucidità di quanto mi piaccia l’improv   
    Una volta mi sono resa conto con straordinaria lucidità di quanto mi piaccia l’improvvisazione.

    Sì, d’accordo, l’improvvisazione che funziona presuppone ore e ore di esercitazione. Ma vive anche e soprattutto di un’altra cosa, che è la splendida vitalità del flusso creativo, dell’energia follemente slanciata che ti attraversa in quel momento. 
E più o meno ho pensato: ecco, è così che voglio vivere sempre. Questa è arte. Questa è vita. Di meno è noia.

    Sognavo un vita di tipo improvvisazione jazz. E quando mi sveglio, al mattino, quando salto giù dal letto, beh, in quel momento ciò che bramo di più, è ritrovare quello stesso stato d’animo, quel favoloso atteggiamento interiore.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Ho voglia di qualcosa di nuovo. Il bisogno di essere libera dal contorno, libera dall   
    Ho voglia di qualcosa di nuovo. Il bisogno di essere libera dal contorno, libera dalla somiglianza, libera dal riconoscere qualcosa che è già nel nostro immaginario.

    Per dire cosa?

    Non so ancora.

    Per adesso mi vengono in mente gli avverbi.
    
Vorrei fotografare gli avverbi.

    Gli avverbi sono quasi tutti parole che fanno riferimento al modo. Il modo in cui si vivono le cose, il modo in cui si fanno le cose, il modo in cui si percepiscono le relazioni tra le cose.

    Io so come voglio il modo. So quali avverbi prediligo. Ma voglio spaziare. Come in una sorta di intrattenimento, una carrellata di avverbi, tanto per saggiare, come quando si tastano i dolcetti, i gelati, le confetture.

    Sarà una fotografia nuova?
 È possibile. Oggi sembra vero.

    Perché ci sono giorni esplosivi. E oggi è uno di questi.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : C’è una figura de I Ching – Il Seguire – che esercita su di me una certa attrazione.   
    C’è una figura de I Ching – Il Seguire – che esercita su di me una certa attrazione. Seguire è un po’ l’arte di navigare con la vita, lasciarsi guidare, lasciarsi portare. Ma non in maniera passiva e da vittima.
    È forse un modo di procedere che, tutto sommato, richiede meno sforzo. Non è una lotta contro qualcosa. È un andare attivamente dietro i segnali che trovi tra le cose, negli eventi, nella vita – per dirla con una parola generica.
    Apparentemente il “seguire” è una rinuncia. Rinuncia a qualcosa che nella nostra cultura ha un certo apprezzamento: la volontà di imporre al destino le proprie decisioni, i propri progetti, la realizzazione dei propri obiettivi.
    Ma è un’apparenza.
    Di fatto è un modo di procedere che sceglie la linea di minore resistenza. Un po’ come fa l’acqua nel seguire la pendenza, colmando ogni avvallamento, e continuando a scorrere verso il mare. Evitando lo scontro, colloca la propria energia nelle circostanze della vita, in uno scenario di alleanza e di sinergia.
    Io non sono una conoscitrice del mondo e del mercato. Non saprei dare dei consigli di sostanza a chi vuole sfondare in un certo campo, o vincere in borsa. Non saprei proprio da dove cominciare se mi chiedessi come fare a diventare miliardaria.

    Ho imparato un po’ a gestire il mio umore, a rigenerare le energie, a ritrovare l’innocenza, la meraviglia, il gusto per le cose che faccio, ogni giorno. Si tratta del proprio benessere? Certo che sto bene. Il mio corpo è ancora giovane e le mie giornate scorrono nella gioia.

    Queste cose hanno acquistato la precedenza rispetto agli obiettivi di successo sul mercato. Solo dopo essermi occupata di queste cose, mi metto a lavorare per ottenere dei risultati materiali: i mezzi per continuare l’avventura.

    Non è certo un modello per la vita d’azienda.

    Però – a stare a quel che sento e quel che vedo – c’è da chiedersi se il dinamismo dell’azienda oggi non sia compromesso almeno un po’ dallo stato di salute, fisica e mentale, delle persone che ne subiscono la tirannia. E forse, la tirannia della disciplina d’azienda, scaturisce dalla volontà di imporre (al mercato, ai dipendenti…) i proprio obiettivi, le proprie strategie, i propri modelli di organizzazione…

    Ci sono alternative?