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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : E se dovessi scegliere? Se tu fossi quello che deve scegliere? Io sceglierei la vita.   
    E se dovessi scegliere? Se tu fossi quello che deve scegliere?
    Io sceglierei la vita. Il fatto di essere qui, su questo treno in corsa, di vedere e sentire, di sognare e desiderare. E di fare tutte le cazzate che ho fatto – e anche molte altre, in più.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Ma, all’inizio, c’era del dolore. Un dolore forte e lancinante.
 Succedeva quando l’u   
    Ma, all’inizio, c’era del dolore. Un dolore forte e lancinante.
 Succedeva quando l’uomo o la donna che avevamo amato ci lasciava. Senza peraltro capire perché.
C’era dolore dell’anima. Forte, lancinante. Come quando la società e il mercato sembravano dirci: non c’è spazio per questo. E noi avevamo in cuore desideri e sogni che sembravano la vita.

    C’era dolore. E il dolore stesso ci spingeva a uscire, a salire qualche gradino della scala. Se non volevi morire, finire schiacciato sotto un peso insopportabile.

    Il dolore è dolore, non c’è santi…
Il dolore del corpo assorbe le forze, il dolore dell’anima esaurisce le energie della vitalità: la fiducia, la speranza, la gioia di vivere. Entrambi possono uccidere.

    Ma il dolore è anche una reazione vitale e mette in moto le risorse estreme, quelle fondamentali. E superare la prova del dolore rende più forti, più coraggiosi, alla fine, più umani.

    Il dolore diventò nostro amico. Come le nostre imperfezioni.
Avevamo coltivato sogni, li avevamo coltivati con cura. Avevamo immaginato scenari in cui i nostri sogni avrebbero danzato. C’era il dolore. Il dolore di constatare che le cose non stavano in quel modo.

    Noi diventammo esperti del dolore. Del dolore dell’anima.
Il dolore c’insegnò la via della vita.
    Smettemmo di pensarci in continuazione, non appena recuperavamo un po’ di fiato. Ci affidammo a una provvidenza misteriosa, che ci offriva intelligenza sulla nostra vita. Fummo capaci di ammettere ciò che sapevamo da tempo ma che non riuscivamo a confessare: che, così, non eravamo felici. E che dunque la felicità la dovevamo cercare altrove.
 E quando uscivamo da quei territori oscuri, da quei viaggi nell’oltretomba, e quando riuscivamo a intravedere i nuovi orizzonti nel territorio aperto, allora finivamo perfino per benedire il dolore che ci aveva visitato. E cominciava la vita. Un’altra volta.

    Magda era stata lasciata. L’amore della sua vita sembrava perduto. Si era allontanato, perché? Si sentiva deprivata dei suoi sogni, risucchiata da una sorta di mulinello che la portava a fondo. Tentò di resistere, di contrastare la spinta, di lottare contro la corrente. Non voleva provare quei sentimenti dolorosi. No, non voleva sentire. Poi si rassegnò. Accettò di patire. E si lasciò attraversare dall’ondata amara. Passò un tempo senza data. E non morì. Si ritrovò ancora viva, alla fine della pena.

    Non era morta. E ora che se ne rendeva conto, gli orizzonti della vita erano nuovi. Il richiamo del desiderio era fresco e genuino. Il suo cuore si era allargato. E poteva fare, con maggiore libertà, quello che voleva.

    Il dolore non l’aveva resa cinica. Al contrario, era stata come lavata da incrostazioni illusorie, e si ritrovava fresca e più giovane ad ascoltare il richiamo di quella prospettiva straordinaria che aveva a portata di mano. 
    Lo so. Certe cose si possono dire solo dopo.
 Prima appaiono prive di senso.
A meno che tu non abbia una persona in cui credere. Qualcuno che tu supponi le abbia vissute.
Allora le sue parole incontreranno una corda dentro di te che vibra come se sapesse in negativo – curiosamente, una sorta di sapere anche nell’ignoranza. 
     
       
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Desiderio che la vita sia amica Che giorno per giorno si possa migliorare Desiderio d   
    Desiderio che la vita sia amica
    Che giorno per giorno si possa migliorare

    Desiderio di calma e serenità
    e di idee brillanti da godere nel quotidiano

    E di pensieri che alleggeriscano l’esistenza
    E che facciano sentire protetti

    Andare con la corrente su una buona canoa
    Dirigere la rotta con pochi colpi di pagajia
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Desiderio che la vita sia amica Che giorno per giorno si possa migliorare Desiderio d   
    Desiderio che la vita sia amica
    Che giorno per giorno si possa migliorare

    Desiderio di calma e serenità
    e di idee brillanti da godere nel quotidiano

    E di pensieri che alleggeriscano l’esistenza
    E che facciano sentire protetti

    Andare con la corrente su una buona canoa
    Dirigere la rotta con pochi colpi di pagajia
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Desiderio che la vita sia amica Che giorno per giorno si possa migliorare Desiderio d   
    Desiderio che la vita sia amica
    Che giorno per giorno si possa migliorare

    Desiderio di calma e serenità
    e di idee brillanti da godere nel quotidiano

    E di pensieri che alleggeriscano l’esistenza
    E che facciano sentire protetti

    Andare con la corrente su una buona canoa
    Dirigere la rotta con pochi colpi di pagajia
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Ma, all’inizio, c’era del dolore. Un dolore forte e lancinante.
 Succedeva quando l’u   
    Ma, all’inizio, c’era del dolore. Un dolore forte e lancinante.
 Succedeva quando l’uomo o la donna che avevamo amato ci lasciava. Senza peraltro capire perché.
C’era dolore dell’anima. Forte, lancinante. Come quando la società e il mercato sembravano dirci: non c’è spazio per questo. E noi avevamo in cuore desideri e sogni che sembravano la vita.

    C’era dolore. E il dolore stesso ci spingeva a uscire, a salire qualche gradino della scala. Se non volevi morire, finire schiacciato sotto un peso insopportabile.

    Il dolore è dolore, non c’è santi…
Il dolore del corpo assorbe le forze, il dolore dell’anima esaurisce le energie della vitalità: la fiducia, la speranza, la gioia di vivere. Entrambi possono uccidere.

    Ma il dolore è anche una reazione vitale e mette in moto le risorse estreme, quelle fondamentali. E superare la prova del dolore rende più forti, più coraggiosi, alla fine, più umani.

    Il dolore diventò nostro amico. Come le nostre imperfezioni.
Avevamo coltivato sogni, li avevamo coltivati con cura. Avevamo immaginato scenari in cui i nostri sogni avrebbero danzato. C’era il dolore. Il dolore di constatare che le cose non stavano in quel modo.

    Noi diventammo esperti del dolore. Del dolore dell’anima.
Il dolore c’insegnò la via della vita.
    Smettemmo di pensarci in continuazione, non appena recuperavamo un po’ di fiato. Ci affidammo a una provvidenza misteriosa, che ci offriva intelligenza sulla nostra vita. Fummo capaci di ammettere ciò che sapevamo da tempo ma che non riuscivamo a confessare: che, così, non eravamo felici. E che dunque la felicità la dovevamo cercare altrove.
 E quando uscivamo da quei territori oscuri, da quei viaggi nell’oltretomba, e quando riuscivamo a intravedere i nuovi orizzonti nel territorio aperto, allora finivamo perfino per benedire il dolore che ci aveva visitato. E cominciava la vita. Un’altra volta.

    Magda era stata lasciata. L’amore della sua vita sembrava perduto. Si era allontanato, perché? Si sentiva deprivata dei suoi sogni, risucchiata da una sorta di mulinello che la portava a fondo. Tentò di resistere, di contrastare la spinta, di lottare contro la corrente. Non voleva provare quei sentimenti dolorosi. No, non voleva sentire. Poi si rassegnò. Accettò di patire. E si lasciò attraversare dall’ondata amara. Passò un tempo senza data. E non morì. Si ritrovò ancora viva, alla fine della pena.

    Non era morta. E ora che se ne rendeva conto, gli orizzonti della vita erano nuovi. Il richiamo del desiderio era fresco e genuino. Il suo cuore si era allargato. E poteva fare, con maggiore libertà, quello che voleva.

    Il dolore non l’aveva resa cinica. Al contrario, era stata come lavata da incrostazioni illusorie, e si ritrovava fresca e più giovane ad ascoltare il richiamo di quella prospettiva straordinaria che aveva a portata di mano. 
    Lo so. Certe cose si possono dire solo dopo.
 Prima appaiono prive di senso.
A meno che tu non abbia una persona in cui credere. Qualcuno che tu supponi le abbia vissute.
Allora le sue parole incontreranno una corda dentro di te che vibra come se sapesse in negativo – curiosamente, una sorta di sapere anche nell’ignoranza. 
     
       
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Ma, all’inizio, c’era del dolore. Un dolore forte e lancinante.
 Succedeva quando l’u   
    Ma, all’inizio, c’era del dolore. Un dolore forte e lancinante.
 Succedeva quando l’uomo o la donna che avevamo amato ci lasciava. Senza peraltro capire perché.
C’era dolore dell’anima. Forte, lancinante. Come quando la società e il mercato sembravano dirci: non c’è spazio per questo. E noi avevamo in cuore desideri e sogni che sembravano la vita.

    C’era dolore. E il dolore stesso ci spingeva a uscire, a salire qualche gradino della scala. Se non volevi morire, finire schiacciato sotto un peso insopportabile.

    Il dolore è dolore, non c’è santi…
Il dolore del corpo assorbe le forze, il dolore dell’anima esaurisce le energie della vitalità: la fiducia, la speranza, la gioia di vivere. Entrambi possono uccidere.

    Ma il dolore è anche una reazione vitale e mette in moto le risorse estreme, quelle fondamentali. E superare la prova del dolore rende più forti, più coraggiosi, alla fine, più umani.

    Il dolore diventò nostro amico. Come le nostre imperfezioni.
Avevamo coltivato sogni, li avevamo coltivati con cura. Avevamo immaginato scenari in cui i nostri sogni avrebbero danzato. C’era il dolore. Il dolore di constatare che le cose non stavano in quel modo.

    Noi diventammo esperti del dolore. Del dolore dell’anima.
Il dolore c’insegnò la via della vita.
    Smettemmo di pensarci in continuazione, non appena recuperavamo un po’ di fiato. Ci affidammo a una provvidenza misteriosa, che ci offriva intelligenza sulla nostra vita. Fummo capaci di ammettere ciò che sapevamo da tempo ma che non riuscivamo a confessare: che, così, non eravamo felici. E che dunque la felicità la dovevamo cercare altrove.
 E quando uscivamo da quei territori oscuri, da quei viaggi nell’oltretomba, e quando riuscivamo a intravedere i nuovi orizzonti nel territorio aperto, allora finivamo perfino per benedire il dolore che ci aveva visitato. E cominciava la vita. Un’altra volta.

    Magda era stata lasciata. L’amore della sua vita sembrava perduto. Si era allontanato, perché? Si sentiva deprivata dei suoi sogni, risucchiata da una sorta di mulinello che la portava a fondo. Tentò di resistere, di contrastare la spinta, di lottare contro la corrente. Non voleva provare quei sentimenti dolorosi. No, non voleva sentire. Poi si rassegnò. Accettò di patire. E si lasciò attraversare dall’ondata amara. Passò un tempo senza data. E non morì. Si ritrovò ancora viva, alla fine della pena.

    Non era morta. E ora che se ne rendeva conto, gli orizzonti della vita erano nuovi. Il richiamo del desiderio era fresco e genuino. Il suo cuore si era allargato. E poteva fare, con maggiore libertà, quello che voleva.

    Il dolore non l’aveva resa cinica. Al contrario, era stata come lavata da incrostazioni illusorie, e si ritrovava fresca e più giovane ad ascoltare il richiamo di quella prospettiva straordinaria che aveva a portata di mano. 
    Lo so. Certe cose si possono dire solo dopo.
 Prima appaiono prive di senso.
A meno che tu non abbia una persona in cui credere. Qualcuno che tu supponi le abbia vissute.
Allora le sue parole incontreranno una corda dentro di te che vibra come se sapesse in negativo – curiosamente, una sorta di sapere anche nell’ignoranza. 
     
       
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Desiderio che la vita sia amica Che giorno per giorno si possa migliorare Desiderio d   
    Desiderio che la vita sia amica
    Che giorno per giorno si possa migliorare

    Desiderio di calma e serenità
    e di idee brillanti da godere nel quotidiano

    E di pensieri che alleggeriscano l’esistenza
    E che facciano sentire protetti

    Andare con la corrente su una buona canoa
    Dirigere la rotta con pochi colpi di pagajia
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fabulousme per l'aggiornamento : La testa si bagnerà di sudore, le membra raggiungeranno il limite della fatica, la st   
    La testa si bagnerà di sudore, le membra raggiungeranno il limite della fatica, la stanchezza mi chiedaerà di riposare un po’m  La mia fame verrà nutrita, probabilmente rimetterò un po’ a posto la casa, trascurata in questi giorni, ma la mia testa sarà a questa impresa. L’intenzione sarà di scoprire e di fare.
    Perché questa fame che chiamo inquietudine continua a parlare dentro di me, sussurra tra le pieghe delle azioni, e a volte urla, come la sera, prima di andare a dormire.
     
     
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 Succedeva quando l’u   
    Ma, all’inizio, c’era del dolore. Un dolore forte e lancinante.
 Succedeva quando l’uomo o la donna che avevamo amato ci lasciava. Senza peraltro capire perché.
C’era dolore dell’anima. Forte, lancinante. Come quando la società e il mercato sembravano dirci: non c’è spazio per questo. E noi avevamo in cuore desideri e sogni che sembravano la vita.

    C’era dolore. E il dolore stesso ci spingeva a uscire, a salire qualche gradino della scala. Se non volevi morire, finire schiacciato sotto un peso insopportabile.

    Il dolore è dolore, non c’è santi…
Il dolore del corpo assorbe le forze, il dolore dell’anima esaurisce le energie della vitalità: la fiducia, la speranza, la gioia di vivere. Entrambi possono uccidere.

    Ma il dolore è anche una reazione vitale e mette in moto le risorse estreme, quelle fondamentali. E superare la prova del dolore rende più forti, più coraggiosi, alla fine, più umani.

    Il dolore diventò nostro amico. Come le nostre imperfezioni.
Avevamo coltivato sogni, li avevamo coltivati con cura. Avevamo immaginato scenari in cui i nostri sogni avrebbero danzato. C’era il dolore. Il dolore di constatare che le cose non stavano in quel modo.

    Noi diventammo esperti del dolore. Del dolore dell’anima.
Il dolore c’insegnò la via della vita.
    Smettemmo di pensarci in continuazione, non appena recuperavamo un po’ di fiato. Ci affidammo a una provvidenza misteriosa, che ci offriva intelligenza sulla nostra vita. Fummo capaci di ammettere ciò che sapevamo da tempo ma che non riuscivamo a confessare: che, così, non eravamo felici. E che dunque la felicità la dovevamo cercare altrove.
 E quando uscivamo da quei territori oscuri, da quei viaggi nell’oltretomba, e quando riuscivamo a intravedere i nuovi orizzonti nel territorio aperto, allora finivamo perfino per benedire il dolore che ci aveva visitato. E cominciava la vita. Un’altra volta.

    Magda era stata lasciata. L’amore della sua vita sembrava perduto. Si era allontanato, perché? Si sentiva deprivata dei suoi sogni, risucchiata da una sorta di mulinello che la portava a fondo. Tentò di resistere, di contrastare la spinta, di lottare contro la corrente. Non voleva provare quei sentimenti dolorosi. No, non voleva sentire. Poi si rassegnò. Accettò di patire. E si lasciò attraversare dall’ondata amara. Passò un tempo senza data. E non morì. Si ritrovò ancora viva, alla fine della pena.

    Non era morta. E ora che se ne rendeva conto, gli orizzonti della vita erano nuovi. Il richiamo del desiderio era fresco e genuino. Il suo cuore si era allargato. E poteva fare, con maggiore libertà, quello che voleva.

    Il dolore non l’aveva resa cinica. Al contrario, era stata come lavata da incrostazioni illusorie, e si ritrovava fresca e più giovane ad ascoltare il richiamo di quella prospettiva straordinaria che aveva a portata di mano. 
    Lo so. Certe cose si possono dire solo dopo.
 Prima appaiono prive di senso.
A meno che tu non abbia una persona in cui credere. Qualcuno che tu supponi le abbia vissute.
Allora le sue parole incontreranno una corda dentro di te che vibra come se sapesse in negativo – curiosamente, una sorta di sapere anche nell’ignoranza. 
     
       
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Desiderio che la vita sia amica Che giorno per giorno si possa migliorare Desiderio d   
    Desiderio che la vita sia amica
    Che giorno per giorno si possa migliorare

    Desiderio di calma e serenità
    e di idee brillanti da godere nel quotidiano

    E di pensieri che alleggeriscano l’esistenza
    E che facciano sentire protetti

    Andare con la corrente su una buona canoa
    Dirigere la rotta con pochi colpi di pagajia
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daniele-173 per l'aggiornamento : Qualche volta è bene lasciar perderere tutte le tue convinzioni. Fare silenzio. Passe   
    Qualche volta è bene lasciar perderere tutte le tue convinzioni. Fare silenzio. Passeggiare, respirare, guardare, e tacere. 
    Lasciare che tutto quello che scivola nell’essere lo faccia e vada dove deve andare.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : Dai tutta questa importanza alle fusioni, ristrutturazioni, licenziamenti, nuove pros   
    Dai tutta questa importanza alle fusioni, ristrutturazioni, licenziamenti, nuove prospettive di profitti? E alle politiche dell’accademia?

    Fanculo!

    Ti sei innamorato per davvero una volta?

    Hai visto gli occhi di tuo figlio?
    
E i malati terminali?

    Sei stato in qualche missione nel Guatemala?
    
Il tuo capo ti spaventa a tal punto?

    Ci sarà, da qualche parte, nella tua giornata, il momento in cui vedi le cose dal punto di vista degli umani. Il momento in cui pensi a cosa vale davvero e in cosa si può credere.

    Svegliati. 
La tua carcassa batte i colpi. Non sei più un ragazzino.
 
    È tempo di pensare alle cose che valgono.

    Hai ancora paura di morire di fame?
    
Progetti ancora la tua vita per pagare le bollette?

    Lo so che hai fatto sesso solo per mangiare. Niente di male, dal momento che il Dio della vita ha inventato questa faccenda.

    Ma nel tuo cuore c’è altro.

    Tu vuoi una vita vera.

    Ribellati.

    Fanculo!

    Lo sai, dentro, cos’è umano e cosa non lo è.

    Una bella doccia fredda sul grande incanto del grande spettacolo.

    Tutti questi dei della vita economica. Lasciali andare. Che si vadano a far fottere. 
Dillo: Fanculo!

    Cento anni sono pochi. Veramente.

    In una giornata tu puoi amare.
R
    agiona fin che vuoi. Ritornaci sopra. Raccogli il pensiero.

    Non si tratta di programmare la partecipazione a quei dieci corsi.

    Tu lo sai già.

    Sei un po’ brillo? Vedi le cose meglio.

    Diglielo a tutto questo andazzo: Fanculo!
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fabulousme per l'aggiornamento : La testa si bagnerà di sudore, le membra raggiungeranno il limite della fatica, la st   
    La testa si bagnerà di sudore, le membra raggiungeranno il limite della fatica, la stanchezza mi chiedaerà di riposare un po’m  La mia fame verrà nutrita, probabilmente rimetterò un po’ a posto la casa, trascurata in questi giorni, ma la mia testa sarà a questa impresa. L’intenzione sarà di scoprire e di fare.
    Perché questa fame che chiamo inquietudine continua a parlare dentro di me, sussurra tra le pieghe delle azioni, e a volte urla, come la sera, prima di andare a dormire.
     
     
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    Qualche volta è bene lasciar perderere tutte le tue convinzioni. Fare silenzio. Passeggiare, respirare, guardare, e tacere. 
    Lasciare che tutto quello che scivola nell’essere lo faccia e vada dove deve andare.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fabulousme per l'aggiornamento : La testa si bagnerà di sudore, le membra raggiungeranno il limite della fatica, la st   
    La testa si bagnerà di sudore, le membra raggiungeranno il limite della fatica, la stanchezza mi chiedaerà di riposare un po’m  La mia fame verrà nutrita, probabilmente rimetterò un po’ a posto la casa, trascurata in questi giorni, ma la mia testa sarà a questa impresa. L’intenzione sarà di scoprire e di fare.
    Perché questa fame che chiamo inquietudine continua a parlare dentro di me, sussurra tra le pieghe delle azioni, e a volte urla, come la sera, prima di andare a dormire.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fabulousme per l'aggiornamento : La testa si bagnerà di sudore, le membra raggiungeranno il limite della fatica, la st   
    La testa si bagnerà di sudore, le membra raggiungeranno il limite della fatica, la stanchezza mi chiedaerà di riposare un po’m  La mia fame verrà nutrita, probabilmente rimetterò un po’ a posto la casa, trascurata in questi giorni, ma la mia testa sarà a questa impresa. L’intenzione sarà di scoprire e di fare.
    Perché questa fame che chiamo inquietudine continua a parlare dentro di me, sussurra tra le pieghe delle azioni, e a volte urla, come la sera, prima di andare a dormire.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : Dai tutta questa importanza alle fusioni, ristrutturazioni, licenziamenti, nuove pros   
    Dai tutta questa importanza alle fusioni, ristrutturazioni, licenziamenti, nuove prospettive di profitti? E alle politiche dell’accademia?

    Fanculo!

    Ti sei innamorato per davvero una volta?

    Hai visto gli occhi di tuo figlio?
    
E i malati terminali?

    Sei stato in qualche missione nel Guatemala?
    
Il tuo capo ti spaventa a tal punto?

    Ci sarà, da qualche parte, nella tua giornata, il momento in cui vedi le cose dal punto di vista degli umani. Il momento in cui pensi a cosa vale davvero e in cosa si può credere.

    Svegliati. 
La tua carcassa batte i colpi. Non sei più un ragazzino.
 
    È tempo di pensare alle cose che valgono.

    Hai ancora paura di morire di fame?
    
Progetti ancora la tua vita per pagare le bollette?

    Lo so che hai fatto sesso solo per mangiare. Niente di male, dal momento che il Dio della vita ha inventato questa faccenda.

    Ma nel tuo cuore c’è altro.

    Tu vuoi una vita vera.

    Ribellati.

    Fanculo!

    Lo sai, dentro, cos’è umano e cosa non lo è.

    Una bella doccia fredda sul grande incanto del grande spettacolo.

    Tutti questi dei della vita economica. Lasciali andare. Che si vadano a far fottere. 
Dillo: Fanculo!

    Cento anni sono pochi. Veramente.

    In una giornata tu puoi amare.
R
    agiona fin che vuoi. Ritornaci sopra. Raccogli il pensiero.

    Non si tratta di programmare la partecipazione a quei dieci corsi.

    Tu lo sai già.

    Sei un po’ brillo? Vedi le cose meglio.

    Diglielo a tutto questo andazzo: Fanculo!
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : Dai tutta questa importanza alle fusioni, ristrutturazioni, licenziamenti, nuove pros   
    Dai tutta questa importanza alle fusioni, ristrutturazioni, licenziamenti, nuove prospettive di profitti? E alle politiche dell’accademia?

    Fanculo!

    Ti sei innamorato per davvero una volta?

    Hai visto gli occhi di tuo figlio?
    
E i malati terminali?

    Sei stato in qualche missione nel Guatemala?
    
Il tuo capo ti spaventa a tal punto?

    Ci sarà, da qualche parte, nella tua giornata, il momento in cui vedi le cose dal punto di vista degli umani. Il momento in cui pensi a cosa vale davvero e in cosa si può credere.

    Svegliati. 
La tua carcassa batte i colpi. Non sei più un ragazzino.
 
    È tempo di pensare alle cose che valgono.

    Hai ancora paura di morire di fame?
    
Progetti ancora la tua vita per pagare le bollette?

    Lo so che hai fatto sesso solo per mangiare. Niente di male, dal momento che il Dio della vita ha inventato questa faccenda.

    Ma nel tuo cuore c’è altro.

    Tu vuoi una vita vera.

    Ribellati.

    Fanculo!

    Lo sai, dentro, cos’è umano e cosa non lo è.

    Una bella doccia fredda sul grande incanto del grande spettacolo.

    Tutti questi dei della vita economica. Lasciali andare. Che si vadano a far fottere. 
Dillo: Fanculo!

    Cento anni sono pochi. Veramente.

    In una giornata tu puoi amare.
R
    agiona fin che vuoi. Ritornaci sopra. Raccogli il pensiero.

    Non si tratta di programmare la partecipazione a quei dieci corsi.

    Tu lo sai già.

    Sei un po’ brillo? Vedi le cose meglio.

    Diglielo a tutto questo andazzo: Fanculo!
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daniele-173 per l'aggiornamento : Qualche volta è bene lasciar perderere tutte le tue convinzioni. Fare silenzio. Passe   
    Qualche volta è bene lasciar perderere tutte le tue convinzioni. Fare silenzio. Passeggiare, respirare, guardare, e tacere. 
    Lasciare che tutto quello che scivola nell’essere lo faccia e vada dove deve andare.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Stamattina sono a camminare in questa stradina che è diventata parte della mia vita.
   
    Stamattina sono a camminare in questa stradina che è diventata parte della mia vita.

 Qui vengo spesso a iniziare la giornata. Qui mi sembra di inventare l’incipit di un capitolo di storia. È come camminare col Dio nel paradiso terrestre prima di avventurarsi tra le vicende concrete della creazione.


    Qui succedono quei meravigliosi piccoli miracoli personali che sono: la comparsa di un’idea che apre l’orizzonte, il ritrovamento della pace del cuore, intravedere per un attimo il filo rosso della mia vicenda, capire un po’ di più cosa mi piace davvero, uscire dalle prigioni che mi sono lasciata costruire addosso strada facendo, andare allo scoperto osando l'esistenza, rinnovare il desiderio folle di esplorare la vita…


    Mi rendo conto che, ormai, anch’io sono diventata parte del paesaggio. I contadini mi passano accanto con i trattori. Ci salutiamo con la mano. Non ci conosciamo per niente, ma vedo nei loro sguardi l’accettazione della mia presenza.
    
E poi ci sono i camminatori salutisti del mattino. Sempre gli stessi. Ci incrociamo, o mi sorpassano – perché io cammino adagio – e ci scambiamo un saluto. Ma anche per loro sono ormai parte del paesaggio.
    

Oggi la nebbia copre tutto. Lo scenario è una strada contornata da campi e una grande cupola di cielo che la raccoglie.


    Una brezza gentile, porta sulla pelle del volto il piacere di una nuova giornata tutta da vivere, da viaggiare… E già sogno.

 Le tante cose che voglio fare saltellano nella sala d’attesa. Le guardo sorridendo. Le prenderò una alla volta, senza fretta, e inventerò un modo tutto mio per intrattenermi con loro.

 Le cose capitano. Il modo di guardarle e di trattarle è mio. Esprimo me stessa in questo modo. E talvolta ho l’impressione di non essere solo questa spettatrice sorpresa che sono, ma perfino un protagonista che determina un poco il corso delle cose.


    Chiamo questo “il piccolo importante potere della narrazione”. E avverto il fascino discreto della microstoria che mi concerne.
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da sweetlovelylips per l'aggiornamento : Stamattina sono a camminare in questa stradina che è diventata parte della mia vita.
   
    Stamattina sono a camminare in questa stradina che è diventata parte della mia vita.

 Qui vengo spesso a iniziare la giornata. Qui mi sembra di inventare l’incipit di un capitolo di storia. È come camminare col Dio nel paradiso terrestre prima di avventurarsi tra le vicende concrete della creazione.


    Qui succedono quei meravigliosi piccoli miracoli personali che sono: la comparsa di un’idea che apre l’orizzonte, il ritrovamento della pace del cuore, intravedere per un attimo il filo rosso della mia vicenda, capire un po’ di più cosa mi piace davvero, uscire dalle prigioni che mi sono lasciata costruire addosso strada facendo, andare allo scoperto osando l'esistenza, rinnovare il desiderio folle di esplorare la vita…


    Mi rendo conto che, ormai, anch’io sono diventata parte del paesaggio. I contadini mi passano accanto con i trattori. Ci salutiamo con la mano. Non ci conosciamo per niente, ma vedo nei loro sguardi l’accettazione della mia presenza.
    
E poi ci sono i camminatori salutisti del mattino. Sempre gli stessi. Ci incrociamo, o mi sorpassano – perché io cammino adagio – e ci scambiamo un saluto. Ma anche per loro sono ormai parte del paesaggio.
    

Oggi la nebbia copre tutto. Lo scenario è una strada contornata da campi e una grande cupola di cielo che la raccoglie.


    Una brezza gentile, porta sulla pelle del volto il piacere di una nuova giornata tutta da vivere, da viaggiare… E già sogno.

 Le tante cose che voglio fare saltellano nella sala d’attesa. Le guardo sorridendo. Le prenderò una alla volta, senza fretta, e inventerò un modo tutto mio per intrattenermi con loro.

 Le cose capitano. Il modo di guardarle e di trattarle è mio. Esprimo me stessa in questo modo. E talvolta ho l’impressione di non essere solo questa spettatrice sorpresa che sono, ma perfino un protagonista che determina un poco il corso delle cose.


    Chiamo questo “il piccolo importante potere della narrazione”. E avverto il fascino discreto della microstoria che mi concerne.
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Oggi è la Festa della Donna.
 Oggi niente mimosa.  Oggi ho altro da dire. Le parole d   
    Oggi è la Festa della Donna.

    Oggi niente mimosa. 
    Oggi ho altro da dire.
    Le parole delle donne!
    Che le parole delle donne rompano questo rigirare negli stessi discorsi. Siano le parole delle donne ad annunciare che il mondo cambia, che il mondo sta cambiando.

    Parole nuove dalla bocca delle donne.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Oggi è la Festa della Donna.
 Oggi niente mimosa.  Oggi ho altro da dire. Le parole d   
    Oggi è la Festa della Donna.

    Oggi niente mimosa. 
    Oggi ho altro da dire.
    Le parole delle donne!
    Che le parole delle donne rompano questo rigirare negli stessi discorsi. Siano le parole delle donne ad annunciare che il mondo cambia, che il mondo sta cambiando.

    Parole nuove dalla bocca delle donne.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Ho terminato un lavoro, un testo. Mi fermo. Mi ritrovo smarrita. Nello spazio vuoto t   
    Ho terminato un lavoro, un testo. Mi fermo. Mi ritrovo smarrita. Nello spazio vuoto tra un lavoro e il prossimo (quale?), improvvisamente, non so più dove sto andando, … ho smarrito la mappa più grande, me la sono dimenticata… Dovrei salire su un’altura, vedere più cose insieme, nel quadro globale, sapere dove si collocano le singole azioni…
     
    Una leggera ansia incomincia a filtrare dentro l’anima, promette di riempirla in fretta… Allora mi siedo e cerco di ritornare qui e ora, adesso.
    Vedo la casa che stamani ho riassettato. I pavimenti sono puliti, la luce dalle finestre regala un’atmosfera serena, piacevole, all’ambiente. I fogli degli appunti sul tavolo e quelli appesi alla parete sembrano un quadro. Un collage. C’è un bel silenzio qua dentro. Il cuore batte. 
    Ho steso i panni sul balcone. Due lavatrici. Ho buttato vecchie magliette, vecchi vestiti. Tutto sembra più pulito e leggero. Il pulito leggero mi distende. Questo è il mio orto giardino.

    Sì, sono nel mio orto giardino. Ecco cosa sto facendo: lavoro al mio orto giardino.