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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Per fare le cose che la mente realizza in un istante, ci vuole una vita a muovere le   
    Per fare le cose che la mente realizza in un istante, ci vuole una vita a muovere le gambe e usare le braccia.

    E tutto ciò avrà un senso, avrà un perché. O no?

    Ma sembra – lo dico per interpretare anche quello che altri avvertono – che a farsi tali domande vieni sospinto in un territorio proibito, dove presumere di trovare una risposta precisa sembra quasi una bestemmia.

    Eppure uno che scrive, che ama scrivere, è proprio in questo territorio proibito alle parole che vuole arrivare. Egli si sforza di trovare espressioni che alludano abbastanza a ciò che non si può dire, abbastanza da poter immaginare che sia stato detto lo stesso.

    E sono disposta a sostenere che la bravura di uno che scrive sta proprio in questo. Non di aver raccontato come ha portato l’annaffiatoio per dieci volte dal greto del torrente fino alle aiuole del suo giardino. Ma di aver evocato in quale altrove  riuscito a mettere il piede, mentre faceva quello.

    E questo lo capiscono bene tutti coloro che, facendo cose molto concrete e limitate – perfino banali – stanno perseguendo un ideale, come fare fortuna, trovare l’America o costruire una Pipeline che porti l’acqua dolce imprigionata nei poli alle zone del pianeta inaridite dalla siccità.

    Se del leggendario arciere si disse che colpì un capriolo, mirando alla luna, di costoro si deve dire che puntando al capriolo essi mirano alla Luna.

    E allora credo che se immaginiamo che la nostra vita sia un viaggio – anche se ci muoviamo raramente dalla nostra città – è probabile che stiamo puntando, con il timone stretto nella mano, verso una qualche costellazione che abbiamo scelto come guida. E che quella costellazione sia la fonte di un dono che allarga gli orizzonti e ci gonfia i polmoni. Ci dona il respiro della nostra storia.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da raffaello115 per l'aggiornamento : Il sole basso
e rosso,
 il caldo addosso
 un cane stanco
 che contempla un osso
 e io   
    Il sole basso
e rosso,

    il caldo addosso

    un cane stanco

    che contempla un osso

    e io che posso

    con la mano lasca

    sollevar la frasca
    
per vedere il volto

    che mi sorride

    spesso

    ed anche adesso.
     
     
     
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a elvis06081994 per l'aggiornamento :     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Pensare e fare. Mi piace il pensiero. Preferisco i pensieri ai lunghi ragionamenti. E   
    Pensare e fare. Mi piace il pensiero. Preferisco i pensieri ai lunghi ragionamenti. E amo pensare saltando di palo in frasca, guidata da libere associazioni ed eventi casuali. È  questo il modo in cui avviene la mia ideazione delle cose. Non è un lavoro a tavolino è danza, per dare una forma bella alla vita!
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : A volte è più facile condividere i propri pensieri e le proprie esperienza con uno sc   
    A volte è più facile condividere i propri pensieri e le proprie esperienza con uno sconosciuto che con il prossimo.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Il mio giovane amico che abita vicino a me, Diego, dice che un artista è uno che vede   
    Il mio giovane amico che abita vicino a me, Diego, dice che un artista è uno che vede un tramonto anche quando non c’è.
    Rifletto un momento su quanta parte del mio tempo io passi a immaginare cose che non ci sono. E che pure diventano così presenti che tutto nel mio corpo e nella mente e nel sentire ne viene influenzato. A questo potere dell’immaginazione io devo la maggior parte della mia vitalità.

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Il mio giovane amico che abita vicino a me, Diego, dice che un artista è uno che vede   
    Il mio giovane amico che abita vicino a me, Diego, dice che un artista è uno che vede un tramonto anche quando non c’è.
    Rifletto un momento su quanta parte del mio tempo io passi a immaginare cose che non ci sono. E che pure diventano così presenti che tutto nel mio corpo e nella mente e nel sentire ne viene influenzato. A questo potere dell’immaginazione io devo la maggior parte della mia vitalità.

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : A pensarci bene sono un paio di decenni che mi faccio questa domanda.
 Che sta capita   
    A pensarci bene sono un paio di decenni che mi faccio questa domanda.
 Che sta capitando?
 È forse un buon segnale del fatto che avverto che sta capitando qualcosa.

    Un sacco di gente pensa che non stia capitando niente .
Vuol dire che la percezione si è addormentata. Forse mangiano troppo. Forse bevono troppo. O si fanno troppe canne.
    
I carrelli pieni al supermercato. Riusciremo a smaltire tutte queste provviste? C’è rischio di ingrassare il cervello? E di annacquare i sogni che ci abitano?

     
    Io impazzisco ogni volta che la vita mi ripropone questo tema. Che cosa sta capitando? Impazzisco di eccitazione. Perché il mio cuore desidera che il tempo partorisca se stesso. Che vengano alla luce i polloni che sono racchiusi nel suo grembo. E che si possa scoprire qualcosa di più di questa vicenda straordinaria che è la nostra vita sul pianeta Terra.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Oh sì, è meglio avere aperto le palpebre su questo scenario. E aver sentito tutto que   
    Oh sì, è meglio avere aperto le palpebre su questo scenario. E aver sentito tutto quello che hai sentito. E aver provato ad immaginare. E aver messo alla prova i propri talenti nell’interpretare le cose, e nel cercare con loro un’alleanza. È meglio averci provato a lasciare in eredità le tue piccole conquiste. E aver ricevuto in eredità un sacco di conquiste. E aver immaginato che i propri sforzi servissero a qualcosa. E aver guardato con curiosità e stupore negli occhi dei nostri figli. Ignari forse gli uni degli altri, ma comunque intrisi d’amore.
 E aver pensato che forse siamo solo ai primi passi di qualcosa che appena si annuncia.
E aver accettato la pazienza. Anche l’attesa. E la transitorietà di ciò che ci sembrava valere un’eternità.

    Da ragazzina credevo fosse più semplice. Ora è un po’ diverso. Ma è possibile recuperare l’innocenza. Ricominciare. Provare ancora a inventarsela la vita. A immaginarla come più piace. E fare come se…
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : A volte è più facile condividere i propri pensieri e le proprie esperienza con uno sc   
    A volte è più facile condividere i propri pensieri e le proprie esperienza con uno sconosciuto che con il prossimo.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da diegodelavega0 per l'aggiornamento :  Le cose che non conosci cambieranno la tua vita.       
     Le cose che non conosci cambieranno la tua vita.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fabulousme per l'aggiornamento : Vibra il tempo, esce da niente, 
strada piena di luce, stamattina, 
desiderio intenso   
    Vibra il tempo, esce da niente,
    
strada piena di luce, stamattina,
    
desiderio intenso, anzi struggente

    rofumato di rosa alpina
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : A pensarci bene sono un paio di decenni che mi faccio questa domanda.
 Che sta capita   
    A pensarci bene sono un paio di decenni che mi faccio questa domanda.
 Che sta capitando?
 È forse un buon segnale del fatto che avverto che sta capitando qualcosa.

    Un sacco di gente pensa che non stia capitando niente .
Vuol dire che la percezione si è addormentata. Forse mangiano troppo. Forse bevono troppo. O si fanno troppe canne.
    
I carrelli pieni al supermercato. Riusciremo a smaltire tutte queste provviste? C’è rischio di ingrassare il cervello? E di annacquare i sogni che ci abitano?

     
    Io impazzisco ogni volta che la vita mi ripropone questo tema. Che cosa sta capitando? Impazzisco di eccitazione. Perché il mio cuore desidera che il tempo partorisca se stesso. Che vengano alla luce i polloni che sono racchiusi nel suo grembo. E che si possa scoprire qualcosa di più di questa vicenda straordinaria che è la nostra vita sul pianeta Terra.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Oh sì, è meglio avere aperto le palpebre su questo scenario. E aver sentito tutto que   
    Oh sì, è meglio avere aperto le palpebre su questo scenario. E aver sentito tutto quello che hai sentito. E aver provato ad immaginare. E aver messo alla prova i propri talenti nell’interpretare le cose, e nel cercare con loro un’alleanza. È meglio averci provato a lasciare in eredità le tue piccole conquiste. E aver ricevuto in eredità un sacco di conquiste. E aver immaginato che i propri sforzi servissero a qualcosa. E aver guardato con curiosità e stupore negli occhi dei nostri figli. Ignari forse gli uni degli altri, ma comunque intrisi d’amore.
 E aver pensato che forse siamo solo ai primi passi di qualcosa che appena si annuncia.
E aver accettato la pazienza. Anche l’attesa. E la transitorietà di ciò che ci sembrava valere un’eternità.

    Da ragazzina credevo fosse più semplice. Ora è un po’ diverso. Ma è possibile recuperare l’innocenza. Ricominciare. Provare ancora a inventarsela la vita. A immaginarla come più piace. E fare come se…
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli. Eppure, anche in questa   
    Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli.

    Eppure, anche in questa bellezza, so che il mondo è attraversato da tanto male. E – a pensarci bene – anche la vita del bosco è tutto un ciclo di mors tua vita mea: le cose si mangiano a vicenda per alimentare la propria vita.

    Si crea nella mia mente un paradosso che la paralizza. Come se non sapessi se ho il permesso di essere felice o dovrei piuttosto appiattirmi a terra sbigottita.

    Se è questa, però, l’alternativa, preferisco essere felice. Anche se il pensiero non riesce a darne una ragionevole giustificazione.

    Allora penso – nel bosco – che il Cielo, più che nelle cose, è nel cuore dell’uomo. È al cuore dell’uomo che la vita sta a cuore. Se un mondo migliore nascerà, dovrà scaturire di lì.
E allora mi rianimo e cammino, perché voglio fare energia. Serve energia per creare attorno a me qualcosa di più bello, più buono, più vero.

    Penso – nel bosco – che si continua a parlare, là, nel mondo, a poche centinaia di metri, di cambiamento. Cambiare, cambiare, cambiare. È una parola che ci ha presi tutti, in un modo o nell’altro. Ma, lasciando scorrere ancora il pensiero, mi viene alla mente che non è il cambiamento, in sé, che conta. Quello che conta e costruire qualcosa di meglio. È costruire.

    Ci vuole energia per costruire. Per questo sono nel bosco.

    E il meglio dove lo vedi?
 Nel cuore dell’uomo.
 Se c’è un Dio che vuole il meglio per la vita del mondo, questo Dio abita nel cuore dell’uomo. 
Ma certo, nel cuore dell’uomo c’è desiderio. Che è, alla fine, desiderio di vita piena, abbondante, sensata.

    E allora ritorno a casa e mi metto al lavoro.
 
     
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : A pensarci bene sono un paio di decenni che mi faccio questa domanda.
 Che sta capita   
    A pensarci bene sono un paio di decenni che mi faccio questa domanda.
 Che sta capitando?
 È forse un buon segnale del fatto che avverto che sta capitando qualcosa.

    Un sacco di gente pensa che non stia capitando niente .
Vuol dire che la percezione si è addormentata. Forse mangiano troppo. Forse bevono troppo. O si fanno troppe canne.
    
I carrelli pieni al supermercato. Riusciremo a smaltire tutte queste provviste? C’è rischio di ingrassare il cervello? E di annacquare i sogni che ci abitano?

     
    Io impazzisco ogni volta che la vita mi ripropone questo tema. Che cosa sta capitando? Impazzisco di eccitazione. Perché il mio cuore desidera che il tempo partorisca se stesso. Che vengano alla luce i polloni che sono racchiusi nel suo grembo. E che si possa scoprire qualcosa di più di questa vicenda straordinaria che è la nostra vita sul pianeta Terra.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Oh sì, è meglio avere aperto le palpebre su questo scenario. E aver sentito tutto que   
    Oh sì, è meglio avere aperto le palpebre su questo scenario. E aver sentito tutto quello che hai sentito. E aver provato ad immaginare. E aver messo alla prova i propri talenti nell’interpretare le cose, e nel cercare con loro un’alleanza. È meglio averci provato a lasciare in eredità le tue piccole conquiste. E aver ricevuto in eredità un sacco di conquiste. E aver immaginato che i propri sforzi servissero a qualcosa. E aver guardato con curiosità e stupore negli occhi dei nostri figli. Ignari forse gli uni degli altri, ma comunque intrisi d’amore.
 E aver pensato che forse siamo solo ai primi passi di qualcosa che appena si annuncia.
E aver accettato la pazienza. Anche l’attesa. E la transitorietà di ciò che ci sembrava valere un’eternità.

    Da ragazzina credevo fosse più semplice. Ora è un po’ diverso. Ma è possibile recuperare l’innocenza. Ricominciare. Provare ancora a inventarsela la vita. A immaginarla come più piace. E fare come se…
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli. Eppure, anche in questa   
    Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli.

    Eppure, anche in questa bellezza, so che il mondo è attraversato da tanto male. E – a pensarci bene – anche la vita del bosco è tutto un ciclo di mors tua vita mea: le cose si mangiano a vicenda per alimentare la propria vita.

    Si crea nella mia mente un paradosso che la paralizza. Come se non sapessi se ho il permesso di essere felice o dovrei piuttosto appiattirmi a terra sbigottita.

    Se è questa, però, l’alternativa, preferisco essere felice. Anche se il pensiero non riesce a darne una ragionevole giustificazione.

    Allora penso – nel bosco – che il Cielo, più che nelle cose, è nel cuore dell’uomo. È al cuore dell’uomo che la vita sta a cuore. Se un mondo migliore nascerà, dovrà scaturire di lì.
E allora mi rianimo e cammino, perché voglio fare energia. Serve energia per creare attorno a me qualcosa di più bello, più buono, più vero.

    Penso – nel bosco – che si continua a parlare, là, nel mondo, a poche centinaia di metri, di cambiamento. Cambiare, cambiare, cambiare. È una parola che ci ha presi tutti, in un modo o nell’altro. Ma, lasciando scorrere ancora il pensiero, mi viene alla mente che non è il cambiamento, in sé, che conta. Quello che conta e costruire qualcosa di meglio. È costruire.

    Ci vuole energia per costruire. Per questo sono nel bosco.

    E il meglio dove lo vedi?
 Nel cuore dell’uomo.
 Se c’è un Dio che vuole il meglio per la vita del mondo, questo Dio abita nel cuore dell’uomo. 
Ma certo, nel cuore dell’uomo c’è desiderio. Che è, alla fine, desiderio di vita piena, abbondante, sensata.

    E allora ritorno a casa e mi metto al lavoro.
 
     
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli. Eppure, anche in questa   
    Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli.

    Eppure, anche in questa bellezza, so che il mondo è attraversato da tanto male. E – a pensarci bene – anche la vita del bosco è tutto un ciclo di mors tua vita mea: le cose si mangiano a vicenda per alimentare la propria vita.

    Si crea nella mia mente un paradosso che la paralizza. Come se non sapessi se ho il permesso di essere felice o dovrei piuttosto appiattirmi a terra sbigottita.

    Se è questa, però, l’alternativa, preferisco essere felice. Anche se il pensiero non riesce a darne una ragionevole giustificazione.

    Allora penso – nel bosco – che il Cielo, più che nelle cose, è nel cuore dell’uomo. È al cuore dell’uomo che la vita sta a cuore. Se un mondo migliore nascerà, dovrà scaturire di lì.
E allora mi rianimo e cammino, perché voglio fare energia. Serve energia per creare attorno a me qualcosa di più bello, più buono, più vero.

    Penso – nel bosco – che si continua a parlare, là, nel mondo, a poche centinaia di metri, di cambiamento. Cambiare, cambiare, cambiare. È una parola che ci ha presi tutti, in un modo o nell’altro. Ma, lasciando scorrere ancora il pensiero, mi viene alla mente che non è il cambiamento, in sé, che conta. Quello che conta e costruire qualcosa di meglio. È costruire.

    Ci vuole energia per costruire. Per questo sono nel bosco.

    E il meglio dove lo vedi?
 Nel cuore dell’uomo.
 Se c’è un Dio che vuole il meglio per la vita del mondo, questo Dio abita nel cuore dell’uomo. 
Ma certo, nel cuore dell’uomo c’è desiderio. Che è, alla fine, desiderio di vita piena, abbondante, sensata.

    E allora ritorno a casa e mi metto al lavoro.
 
     
       
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    Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli.

    Eppure, anche in questa bellezza, so che il mondo è attraversato da tanto male. E – a pensarci bene – anche la vita del bosco è tutto un ciclo di mors tua vita mea: le cose si mangiano a vicenda per alimentare la propria vita.

    Si crea nella mia mente un paradosso che la paralizza. Come se non sapessi se ho il permesso di essere felice o dovrei piuttosto appiattirmi a terra sbigottita.

    Se è questa, però, l’alternativa, preferisco essere felice. Anche se il pensiero non riesce a darne una ragionevole giustificazione.

    Allora penso – nel bosco – che il Cielo, più che nelle cose, è nel cuore dell’uomo. È al cuore dell’uomo che la vita sta a cuore. Se un mondo migliore nascerà, dovrà scaturire di lì.
E allora mi rianimo e cammino, perché voglio fare energia. Serve energia per creare attorno a me qualcosa di più bello, più buono, più vero.

    Penso – nel bosco – che si continua a parlare, là, nel mondo, a poche centinaia di metri, di cambiamento. Cambiare, cambiare, cambiare. È una parola che ci ha presi tutti, in un modo o nell’altro. Ma, lasciando scorrere ancora il pensiero, mi viene alla mente che non è il cambiamento, in sé, che conta. Quello che conta e costruire qualcosa di meglio. È costruire.

    Ci vuole energia per costruire. Per questo sono nel bosco.

    E il meglio dove lo vedi?
 Nel cuore dell’uomo.
 Se c’è un Dio che vuole il meglio per la vita del mondo, questo Dio abita nel cuore dell’uomo. 
Ma certo, nel cuore dell’uomo c’è desiderio. Che è, alla fine, desiderio di vita piena, abbondante, sensata.

    E allora ritorno a casa e mi metto al lavoro.
 
     
       
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    Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli.

    Eppure, anche in questa bellezza, so che il mondo è attraversato da tanto male. E – a pensarci bene – anche la vita del bosco è tutto un ciclo di mors tua vita mea: le cose si mangiano a vicenda per alimentare la propria vita.

    Si crea nella mia mente un paradosso che la paralizza. Come se non sapessi se ho il permesso di essere felice o dovrei piuttosto appiattirmi a terra sbigottita.

    Se è questa, però, l’alternativa, preferisco essere felice. Anche se il pensiero non riesce a darne una ragionevole giustificazione.

    Allora penso – nel bosco – che il Cielo, più che nelle cose, è nel cuore dell’uomo. È al cuore dell’uomo che la vita sta a cuore. Se un mondo migliore nascerà, dovrà scaturire di lì.
E allora mi rianimo e cammino, perché voglio fare energia. Serve energia per creare attorno a me qualcosa di più bello, più buono, più vero.

    Penso – nel bosco – che si continua a parlare, là, nel mondo, a poche centinaia di metri, di cambiamento. Cambiare, cambiare, cambiare. È una parola che ci ha presi tutti, in un modo o nell’altro. Ma, lasciando scorrere ancora il pensiero, mi viene alla mente che non è il cambiamento, in sé, che conta. Quello che conta e costruire qualcosa di meglio. È costruire.

    Ci vuole energia per costruire. Per questo sono nel bosco.

    E il meglio dove lo vedi?
 Nel cuore dell’uomo.
 Se c’è un Dio che vuole il meglio per la vita del mondo, questo Dio abita nel cuore dell’uomo. 
Ma certo, nel cuore dell’uomo c’è desiderio. Che è, alla fine, desiderio di vita piena, abbondante, sensata.

    E allora ritorno a casa e mi metto al lavoro.
 
     
       
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    Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli.

    Eppure, anche in questa bellezza, so che il mondo è attraversato da tanto male. E – a pensarci bene – anche la vita del bosco è tutto un ciclo di mors tua vita mea: le cose si mangiano a vicenda per alimentare la propria vita.

    Si crea nella mia mente un paradosso che la paralizza. Come se non sapessi se ho il permesso di essere felice o dovrei piuttosto appiattirmi a terra sbigottita.

    Se è questa, però, l’alternativa, preferisco essere felice. Anche se il pensiero non riesce a darne una ragionevole giustificazione.

    Allora penso – nel bosco – che il Cielo, più che nelle cose, è nel cuore dell’uomo. È al cuore dell’uomo che la vita sta a cuore. Se un mondo migliore nascerà, dovrà scaturire di lì.
E allora mi rianimo e cammino, perché voglio fare energia. Serve energia per creare attorno a me qualcosa di più bello, più buono, più vero.

    Penso – nel bosco – che si continua a parlare, là, nel mondo, a poche centinaia di metri, di cambiamento. Cambiare, cambiare, cambiare. È una parola che ci ha presi tutti, in un modo o nell’altro. Ma, lasciando scorrere ancora il pensiero, mi viene alla mente che non è il cambiamento, in sé, che conta. Quello che conta e costruire qualcosa di meglio. È costruire.

    Ci vuole energia per costruire. Per questo sono nel bosco.

    E il meglio dove lo vedi?
 Nel cuore dell’uomo.
 Se c’è un Dio che vuole il meglio per la vita del mondo, questo Dio abita nel cuore dell’uomo. 
Ma certo, nel cuore dell’uomo c’è desiderio. Che è, alla fine, desiderio di vita piena, abbondante, sensata.

    E allora ritorno a casa e mi metto al lavoro.
 
     
       
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 Che sta capita   
    A pensarci bene sono un paio di decenni che mi faccio questa domanda.
 Che sta capitando?
 È forse un buon segnale del fatto che avverto che sta capitando qualcosa.

    Un sacco di gente pensa che non stia capitando niente .
Vuol dire che la percezione si è addormentata. Forse mangiano troppo. Forse bevono troppo. O si fanno troppe canne.
    
I carrelli pieni al supermercato. Riusciremo a smaltire tutte queste provviste? C’è rischio di ingrassare il cervello? E di annacquare i sogni che ci abitano?

     
    Io impazzisco ogni volta che la vita mi ripropone questo tema. Che cosa sta capitando? Impazzisco di eccitazione. Perché il mio cuore desidera che il tempo partorisca se stesso. Che vengano alla luce i polloni che sono racchiusi nel suo grembo. E che si possa scoprire qualcosa di più di questa vicenda straordinaria che è la nostra vita sul pianeta Terra.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Oh sì, è meglio avere aperto le palpebre su questo scenario. E aver sentito tutto que   
    Oh sì, è meglio avere aperto le palpebre su questo scenario. E aver sentito tutto quello che hai sentito. E aver provato ad immaginare. E aver messo alla prova i propri talenti nell’interpretare le cose, e nel cercare con loro un’alleanza. È meglio averci provato a lasciare in eredità le tue piccole conquiste. E aver ricevuto in eredità un sacco di conquiste. E aver immaginato che i propri sforzi servissero a qualcosa. E aver guardato con curiosità e stupore negli occhi dei nostri figli. Ignari forse gli uni degli altri, ma comunque intrisi d’amore.
 E aver pensato che forse siamo solo ai primi passi di qualcosa che appena si annuncia.
E aver accettato la pazienza. Anche l’attesa. E la transitorietà di ciò che ci sembrava valere un’eternità.

    Da ragazzina credevo fosse più semplice. Ora è un po’ diverso. Ma è possibile recuperare l’innocenza. Ricominciare. Provare ancora a inventarsela la vita. A immaginarla come più piace. E fare come se…
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strada piena di luce, stamattina,
    
desiderio intenso, anzi struggente

    rofumato di rosa alpina