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Su di me

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  1. Lunga l’attesa. Poi, finalmente, arriva Primavera. Colori, ancora pallidi di notte, si affacciano timidi in cerca di sole. Un fuoco dentro, caminetto del corpo, distende rigori antichi. Sogni con ali colorate, farfalle del desiderio, tentano le porte del tempo. È ora…

     

     

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  2. Amo l’intelligenza che sa evocare energie, che sa eccitare la mente, sollecitarla a mettere al mondo cose che prima non c’erano, a rinnovare la vitalità bambina, curiosa, intraprendente, capace di gioire del suo lavoro, sempre di nuovo, ogni mattina.

     


     

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  3. Certamente! I momenti più belli sono quelli della “zona”. I momenti in cui gli incanti escono dalle mani. Chissà dov’è il cuore in quei momenti? 

    E saprei dire esattamente, con efficacia, quello che provo? E conta molto?
Vengono in mente fantasie che non stanno con i piedi per terra. E le lasci fluire negli spazi di quella geografia che chiamo “altrove”, per qualche motivo. Ma che è qui e ci sei dentro. 

    I momenti in cui le cose nascono. Uno pensa: è questa la logica della creazione? Che non sai niente prima e solo dopo che le cose sono venute alla luce ti rendi conto che è successo?

     

     

     

     

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  4. Che cosa ci ha spinto e ci spinge ad andare avanti se non i nostri sogni?

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  5. Buona Giornata :) 

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  6. Che giornata oggi, con questo sole tutto primavera!

    Ma ti rendi conto che essere al mondo, come si dice, è una meraviglia?


    Un granellino dell’universo – certo il dio è temibile. Come fa a gestire tutta questa baraonda? – dicevo, un granellino che si sveglia un po’ e capisce di essere in questa giostra della vita!


    Io, a questo pensiero, parto per la tangente. Te lo giuro, sono fuori di testa.

    Mi sono resa conto – io credo che le cose stiano in questo modo – che  le nostre congetture – dico di noi umani, con tanto di storia e accumulo di cultura – beh, sono una piccola cosa, un affarino piccolo così. Eppure su cos’altro potremo basarci per fare i nostri passi?

    Allora, io dico, giochiamoci i nostri sogni.

    Ma dai! Non mi verrai a raccontare che fare il burocrate di tutte quelle scartoffie ti riempie l’animo.

    Giovanni! Hai appena passato i trentacinque.
 Ma è una pagliuzza nel tempo.
 Ma i tuoi sogni… no, quelli no. Quelli non li puoi lasciare naufragare nella deriva della corrente. Quelli ti dicono che tu sei oltre tutti i vincoli i legami i balzelli.

    Se vieni nel bosco, mangiamo carne alla brace, il vino è rosso, e guardando le fronde degli alberi, interroghiamo il destino.

    Nel mio bosco, entrando, c’è la Valle dei Sogni Dimenticati.
 L’ho inventata apposta perché, passandoci in mezzo, veniamo a confronto con tutto quello che aspetta dentro di noi e che, occupati come siamo, non abbiamo ancora voluto ascoltare.

    Vieni! Ci passiamo in mezzo. E lasciamo che la lingua dica: io volevo, io vorrei…
Tanto siamo un po’ ebbri. E disinibiti. Le cose escono fuori da sole.

    E poi si passa alla Tenda della Disperazione.
 Dove è lecito dire: ormai sono perso, sono fuori di me. Tutto è perduto e piango.

    Ma, subito dopo, c’è la Sala del Trono. Dove ci sentiamo liberati dalle angustie. Come se il pianto avesse fatto scivolare fuori tutto questo peso amaro che ci opprime.
E qui, divenuti leggeri per le lacrime, comprendiamo che il nostro trionfo ci attende ancora. Perché siamo ancora vivi.

    Pensa, Giovanni! 
Dopo tutto quello che hai passato, sei ancora vivo.

    Ho un machete per tagliare i rovi e i legami e il rampicante che si attorciglia alla caviglia.

    Dai, prendiamo tutta questa ramaglia, queste stoppie, e gettiamola nel fuoco. Un grande fuoco, da cui non esca che cenere, leggera e sottile, inconsistente – quasi.

    Guarda come sono inconsistenti le leggi del mercato, e anche le consuetudini sociali. 
Tu lo sai da sempre.
 È una strada percorribile. E anche piacevole, a volte. Ma non ti ci lascerai incastrare?


     

     


     

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  7. Prepararmi alla giornata stando al sole è per me un vero piacere. Un momento di connessione con quello che sono, che sento, con le paure e con i sogni. È un momento per ricostruire la fiducia, la speranza. Per diventare più consapevole della bellezza e del dramma.

     

     

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