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Contenuti pubblicati da odessa1920
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Non voglio lasciarmi ipnotizzare dalle cattive notizie.
Non voglio attendere che il mondo sia un Eden per vivere la bellezza, la gioia, la creatività, per essere e fare come desidero nel profondo.
Ci sono strade, ogni giorno, che mi portano dove vivo i miei valori, dove sono come desidero, dove faccio quello che mi salta in mente e dove danzo la vita.
Non ho eretto un muro per difendermi dalle schifezze, mi sono addestrata a trovare pietre di guado per attraversare il fiume senza bagnarmi i piedi.
Ho reso quest’avventura interessante ai miei occhi.
Questa strada mi conduce alla Montagna Blu.
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NATALE
Rinascere
Quanto dura una vita?Quante vite in una vita?
Evgheny, il pittore, era convinto che la durata di una vita, la sua capacità di navigare nell’oceano dell’essere, era in qualche modo connessa con la capacità di rinnovarsi – o il dono di rinascere ogni mattina, con il cuore desiderante e la mente fresca. Come lavata dai residui di ieri e del passato – in qualche modo.
– La mattina, tutti gli animali si lavano – diceva.
Lui dipingeva. Raccontava la sua avventura dipingendo. Dipingere è come scrivere un diario. È come narrare nelle stalle. È il mondo di “C’era una volta…”. Arrivavano i viaggiatori dalle terre lontane, e raccontavano, la sera, dopo cena, nei luoghi di raduno, quello che avevano visto e vissuto… Era il mondo di Evgheny.
Dipingere, raccontare, narrare l’avventura dell’uomo. Le scoperte e gli apprendimenti. Era la vita di Evgheny. Lui era fatto in questo modo.
– La mattina, tutti gli animali si lavano – ripeteva.
Adesso c’era odore di neve nell’aria. Natale si avvicinava.
Le donne, vicino al fuoco, riandavano col cuore e la mente ai tanti amori. Agli uomini che avevano amato. Li vedevano scorrere nella fantasia e provavano quel senso di tenerezza che il ventre di una donna sa provare. Era quasi Natale e c’era odore di neve. Loro avevano amato. Avevano dato alla vita ciò che una donna sa dare.
Gli uomini sognavano imprese. Passavano confini, nell’immaginazione. E uscivano dai piccoli villaggi. L’odore della neve li portava a valicare frontiere. Un po’ di nostalgia per casa, per il fuoco e il caminetto. Ma poi, l’odore della neve li portava lontano.
Era quasi Natale. Tutto continuava a muoversi al solito ritmo, ma sembrava anche fermarsi – un istante in più – a pensare.
Quante vite in una vita!Quanto dura una vita?
Natale è ritrovarsi bambino ogni mattina, mentre ti lavi la faccia, e ti fai lo shampoo ai capelli. -
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balli da sola?
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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mi piace tantissimo questa atmosfera!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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w il giallo!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Ciao Odessa, foto bellissima, spontanea con i capelli all'aria!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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una foto molto spontanea! mi piace!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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giornata nebbiosa!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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sempre dritta, con la meta sconosciuta
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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La vita è un viaggio. Le cose capitano perché c’inciampi. E allora le decisioni si rinnovano. L'esaltazione di andare incontro a ciò che potrebbe accadere. La bellezza dell’evento sorpresa.
Per me anche gli eventi naturali sono fatti che ti riguardano personalmente. Hanno il loro dono e il loro messaggio. Una sorta di animismo fa parte della vita interiore. E offre il suo dono di senso alla fame che ci divora. -
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w la neve1
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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ma quanto ha nevicato?? magnifico
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bella la neve!!!|!!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Che Lucia adorasse scrivere e che desiderasse diventare una scrittrice non c’era alcun dubbio. Una gran parte del suo tempo giornaliero lo passava a redigere un diario personale nell’intento di portare nella sua vita quella chiarezza che la parola è capace di offrire, ma anche semplicemente perché scrivere le procurava piacere, come potrebbe fare un massaggio, una camminata, o forse ancora di più: respirare.
Il punto era che nessuno attorno a lei - e perfino una grossa parte di lei - credeva che il suo amore per la scrittura le consentisse di guadagnarsi da vivere in maniera sufficiente. Le sembrava che dall’atto di battere quelle emozionate parole nere sulla pagina bianca dello schermo del Pc all’evento di una pubblicazione che ottenesse un numero dignitoso di vendite e di lettori ci fosse un vero e proprio abisso invalicabile.
E questo pensiero le procurava uno sconforto doloroso che sembrava rotolare irrimediabilmente verso la depressione. Allora chinava la testa e si rassegnava ad accettare quel lavoro da cameriera che certo sapeva fare dignitosamente, e che le offriva in questi tempi d’incertezza di portare a casa uno stipendio, ma senza consentirle mai di provare quell’eccitazione e quell’intima gratificazione che la scrittura le avrebbe dato.
Quella mattina, tuttavia, mentre beveva la sua tazza di caffè amaro, qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo, qualcosa che le riaccendeva la speranza, le stava-
molto concetto questa immagine! bella!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Io in casa sto bene. Le mie giornate sono i dense e ispirate e stanno bene racchiuse nel mio “vascello del tempo”.
Il mondo è là fuori. L’osservo dalla mia finestra. Là fuori resta l’altra metà di me. L’Aperto è una casa più grande. Amo la natura e mi sento legato all’umanità.
Per il momento la mia uscita principale è una passeggiata solitaria, al mattino, nella campagna. Dura un paio d’ore, di solito. Adoro questa specie di “rituale”.
Cammino adagio. I rumori delle attività umane sono lontani, sullo sfondo. La quiete dei campi mi ristora. Sto in ascolto.o. E arrivano regolarmente pensieri che mi allargano il respiro, aprono orizzonti nuovi, rinnovano il sangue nella circolazione, creano geografie allettanti per il desiderio.
È come se nascessi di nuovo ogni mattina. Quando mi sento rigenerata ritorno a casa.-
bellissima didascalia!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Mi chiamo Inge. Sento molto. E mi viene da piangere.
La vita è profonda e misteriosa. La presenza di Dio, così lontano dai nostri pensieri, sembra così prossima alle pulsazioni del cuore.
A chi parliamo quando parliamo da soli?
Se guardo a fondo il dolore umano – ogni tipo di dolore, soprattutto quello che comporta la morte, non posso che concludere che Dio è crudele. E rimango perplessa di un amore così crudele. Vorrei ucciderlo, per vendetta, e poi vengo a sapere che è già morto, per amore.
Sono completamente frastornata. Ma – si dice – la vita va avanti, con Dio o senza Dio.-
cosa vedi di bello dal cielo?
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Stamani è cambiato tutto. Il cielo è coperto e c’è aria da neve.
Personalmente mi sento come in punta di piedi, per arrivare a guardare al di là del muretto.
Intravedo appena la bellezza della Vita e già mi commuove.
Voglio conservare snello l’appetito. Desidero più risorse, ma anche più capacità di comprendere, vedere, elaborare. Non voglio rimanere ingozzata da una quantità non digerita.
Crescerò gradualmente. C’è tempo! E comunque …è meglio così.-
stupenda!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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le tue descrizioni mi emozionano!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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chissa che buon profumo di autunno!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Sognare e credere è una delle facce, l’altra è pensare e fare. Fare quel che va fatto e trovare il modo di farlo in maniera piacevole.
I desideri sono un prodotto naturale della vitalità, indicano il bisogno del tuo potenziale di uscire allo scoperto e realizzarsi.
Il mondo consente la loro realizzazione se lavoro nel modo giusto.
Realizzare tutto il proprio potenziale è il modo naturale di essere nella gioia.
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Elisa avvertiva il mutare del mondo e si rendeva conto che non opponeva alcuna resistenza al cambiamento. Cambiare le piaceva. Le piaceva sentirsi mutare.
Quando era ragazzina desiderava soprattutto avere le cose: i giochi, i vestiti, le bambole.
Da adulta le piaceva fare, operare, agire, realizzando i suoi obiettivi.
Adesso le piaceva sentire, sentirsi, essere consapevole di sentire la vita dentro di lei. E la vita era questo divenire che riempiva il cuore.
Le sembrava che “essere” fosse identicamente “sentire consapevolmente”.
Ma mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali le venne il dubbio che “essere” fosse ancora un’altra cosa…-
che classe!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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E così ho camminato molto.
Credo di conoscere a fondo, ora, la passeggiata terapeutica. So gli effetti benevoli e piacevoli che camminare produce in me. Sto rimediando, con pazienza, a cattive abitudini prese durante anni di vita sedentaria.
Quella che ora chiamo in questo modo, prima la chiamavo vita intellettuale. Ora, tra le prime intuizioni che mi occupano la mente peripatetica c’è che la vita intellettuale coniugata con una vita sedentaria prolungata, mica buono!
E di fatto, da quando cammino sistematicamente tutti i giorni, mi è più facile mantenere il buon umore e prendere le cose con calma e serenità. E i pensieri mi sembrano più leggeri.
Non cammino per raggiungere primati. Cammino per star bene. Perciò vado al ritmo sostenibile e quando mi viene fretta di arrivare, rallento.
Finché ritrovo il piacere di essere lì.
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il rosso ti sta bene!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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La grandezza non sta nelle cose, anche se le cose ci sono. La grandezza è nel tuo sentire, nel lavoro che fai su te stesso, nell’abbandono alla libertà che scioglie ogni paura, nell’amore che tu sei originariamente come una sorgente.
Uno spirito libero e caldo entra in ogni cosa che fai, in ogni parola che dici, in ogni gesto della tua mano, in ogni rapporto, transazione, routine… Tutto il tuo mondo diventa altro. E lo senti che questo è vita.
Non lasciare nulla alla mediocrità. Non abbandonare niente al grigiore dell’insignificanza. Mettiti completamente in ciò che c’è, che fai, che avviene. E sentirai la grandezza.Coltiva il tuo sogno. Sognalo in continuazione.
La bacchetta magica è qui.
Ti ami, vero? -
Disse: Noi umani, siamo esseri d’immaginazione.
Il che, più o meno, voleva dire che i nostri comportamenti, quello che facciamo, e quello che speriamo, e quello che desideriamo, dipendono da idee e pensieri che abbiamo in testa.
In altri termini, il nostro mondo, la qualità della nostra vita, nasce dai pensieri che coltiviamo. In questo senso, tutto dipende alla mente. O dal pensiero.
Cioè, non è vero che viviamo immersi ottusamente nel mondo oggettivo. Ma alle cose che capitano, agli eventi, noi diamo la forma che immaginiamo nella testa.
E questa roba che avviene nella testa noi possiamo coltivarla. Ci possiamo mettere le mani sopra e dargli una forma, se vogliamo.
La qualità delle nostre esperienze, di quello che viviamo e di quello che facciamo, può essere generata dai pensieri che scegliamo di coltivare.-
che classe!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Machbeth nella nebbia!
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Felice per la nuova giornata.Mi preparo con un po’ d’eccitazione perché ho questo tempo davanti. E il desiderio di fare, d’inventare, di mettere al mondo, di entare nuove cose.So già che andrò per prima cosa a cercare un posto, tra gli alberi, a respirare la vita in solitudine, a distendere l’anima, a richiamare i miei sogni, a caricare il cuore di energia buona.E già la voglia di fare pulsa sotto la pelle.Dipingerò il miglior giorno della mia vita.
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magnifica!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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trovi sempre dei luoghi bellissimi!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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ogni tanto qualche goccia di pioggia sul viso fa bene!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Il desiderio del corpo si esaurisce prima del desiderio della mente. La mente si affeziona, costruisce castelli di ricordi, montagne di ricordi, sovrastrutture di sogni.
Il corpo invece dimentica in fretta, forse perché ciò che il corpo dimentica è assorbito dalla mente.
Io non ricordo il sesso con gli uomini con cui sono stata bene, è come se lo avessi rimosso. Ricordo altro: le cene insieme, le chiacchierate, i gesti, i capelli, gli odori. Sono queste cose che mi tormentano.
Il corpo lotta per liberarsi dalla mente, gioca di anticipo, cerca altri corpi e basta.
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trovi sempre il punto di vista giusto!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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