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CANTICO DELLA CREAZIONE DA CUDGEN LAKEIn principio era solo una foresta, un’enorme inestricabile foresta intorno alle acque calme di Cudgen Lake. Poco più in là l’oceano con il suo alternarsi di tempeste e di onde leggere che rotolavano sulla spiaggia. Sopra il lago una nube: cirro-cumuli stratificatisi nella memoria arborea della foresta e una pioggia continua tra aria e terra, tra etere e mondo vegetale, tra il grigio variegato e cumuliforme e il verde botanico declinato in tutte le sue tonalità.Poi un giorno spiovve. Il grigio si fece pervinca e un fascio arcuato multicolore (quello che in seguito ebbe il nome di arcobaleno) si piantò incorporeo in mezzo al lago, traghettando pulsazioni arboree nel cielo e aliti di eteree sensazioni sulla terra.Le specie alate furono le prime a popolare questi paraggi: rondini e cornacchie, coockaburra e gazze, miners e cockatoo e tante, tante altre specie ancora in attesa di una denominazione. Furono loro a fecondare di voli i cieli divenuti oramai azzurri, furono loro a porre i propri nidi sugli eucalipti, tra le fronde delle palme, dei salici, delle jacarandas, dei gumtrees e di altre forme di vita ancora in attesa di una conveniente classificazione.Si dice che furono i volatili a generare, con i loro voli fecondi tutte le altre specie terrestri, e fu così che giunsero gli opossum, i dingo, i koala, i serpenti e tutte le altre specie terrestri. E infine giunsero gli umani…Si racconta che i primi abitatori di questi paraggi appartenessero a una civiltà primitiva, o quanto meno poco evoluta. Forse è vero. Di certo però vivevano in armonia con il lago e con l’oceano, con la foresta e con i gabbiani, con gli spiriti che alitano nelle montagne e nel becco dei Koockaburra.Vennero poi altri umani, più evoluti, sembra, a portare la civiltà. Ma questi ultimi non conoscevano le leggi che regolano la cosmica armonia di questi luoghi. Per questo lo spirito del grande oceano genera a volte tempeste e cicloni di pioggia e di vento tra il Tweed River e Byron Bay, a ricordare che la natura esige un suo equilibrio affinché possa donarci i suoi frutti generosi, poi, dopo aver calmato la sua furia pianta in mezzo al lago di Cudgen quel fascio arcuato multicolore (quello che oggi conosciamo come arcobaleno), solo per ricordarci che dobbiamo aver cura del lago e dell’oceano, della foresta e di tutte le creature ivi esistenti. Quel fascio arcuato multicolore altro non è che una mano tesa dal cielo per rinnovare il patto di convivenza tra tutte le specie.Amen.Cudgen Lake New South Wales – 29 dicembre 2017foto scattate a Cudgen Lake
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"Ma il mio destino è viverebalenando in burrasca"- Vincenzo Cardarelli -BALENANDO FUGGIASCOScrivere, scrivere ancora! Scrivere forse la poesia più solenne, magari sognarla tra l'alba di Tweed Heads e le voci di Terranora. Scrivere versi a colori e madrigali di sabbia, tra l'asfalto e nei ricordi, scrivere di comete o delusioni, scrivere sempre.Magari ci sarà sempre una raffica improvvisa a sparpagliare i versi sotto il divano, in riva al fiume o tra i cespugli, ma in ogni caso sarò ancora qui, a scrivere qualcosa di nuovo, qualcosa d'incerto, di silenzioso, fugace, effimero.. Magari con un colore, un accento o una rima che richiami in vita qualcuno dei vetusti silenzi che volarono via e ancora dagli archivi del ricordo riaffiorano: forse una voce, alteratasi negli anni, forse un battito d'ali leggero, o un libro di versi letto in gioventù...Il libro, il treno e l'alba sono tre parole innocenti: parole che non suscitano quasi mai emozioni violente nella folla, non seminano rivoluzioni, ne' vendono morte, ma quando mi giungono tutte e tre assieme... mi aprono autostrade in mezzo al cuore, e mi viaggiano affilate sui binari dell'immaginazione inabissandosi tra incerte sensazioni. E allora... Allora non mi resta altro che scrivere, scrivere sempre e comunque: scrivere tra le note dei treni di Duke Ellington, o tra i chiaroscuri marmorei di Desiderio da Settignano. Ho imparato a scrivere tra le cosmiche ragnatele di internet così come tra le allucinate visioni di Escher.Con gli anni ho imparato che l'alba può raggiungerti comunque a qualsiasi latitudine, con solennità diverse ma sempre potenti. E ancora con gli anni (o forse attraverso gli anni) ho imparato a leggere i libri senza libri, e ho imparato a salire sui treni in corsa, anche se non tutti i treni scivolano sui binari.Perché ho scoperto che il mio destino è vivere, balenando fuggiasco.Banora Hills - New South Wales15 marzo 2015, all'alba
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Non riuscirei mai a chiamarlo "papà". Per me è sempre stato "il Babbo". Anzi, un babbo esemplare. Qui il giorno del suo matrimonio nel lontano agosto 1960. Erano davvero belli il babbo e la mamma...
Il babbo, almeno a livello fisico, si è mantenuto abbastanza bene negli anni... Non ha più quel fisico muscolare pazzesco che era riuscito a mantenere anche quando aveva sessant'anni e più. Oggi ne ha 86. Peccato che la testa non gli funzioni più. Ma per me è sempre il babbo che vedo in questa foto...
Auguri Babbo!
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Ciao ,tutto ok tutto bene ma stanca come tutti di questa pandemia le chiusure e isolamenti vari
Spero bene anche te, grazie del pensiero sei sempre molto gentile
un caro saluto
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eccomi per un saluto
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beh, per oggi non si nuota....
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Buon giorno,
iniziata bene la settimana? qui in sicilia siamo in zona gialla e speriamo che presto tutto finisca, l'idea di passare una estate in casa mi mette i brividi, oltre che di cattivo umore,
ma tiriamo ci un po' su, con una ricetta di dolci che ne dite ? Ho trovato in rete questa ricetta, anche se il carnevale è finito più o meno siamo in questa stagione, che ne dite di èprovarli
Frittelle di Carnevale veneziane
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buon proseguimento di settimana 🙋♂️
Dato che il tempo è buono e il cielo quasi del tutto limpido, vi lascio qualcosa di utile per chi passeggia la notte al chiarore delle stelle
Cielo del mese di Marzo :
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Ciao, a voi 🙋♂️
iniziato bene la settimana? io sono in piedi da molte ore ormai, da questa mattina ho avuto tanti di quelle incombenze da svolgere che solo adesso sono libero, si fa per dire, per iniziare a fare sul serio.
a proposito di fare sul serio che ne dite di iniziare la settimana con la lettura dell'oroscopo ?
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Il mondo, la natura, il cielo, il sole, l’aria, le nubi, le campagne, gli alberi, le piante, il torrente, i ciottoli, i fiori… m’incantano. E il canto degli usignoli che trovo al mattino. E che spesso mi sveglia.
E anche gli umani, che spesso mi spaventano. E le città, gli aerei, le autostrade, i computer e i droni…
Quando penso agli uomini penso a quello che avviene dentro di me e che immagino avvenire dentro ogni altro.Una storia che evolve, fatta di pensiero, sentimento, passione, gioia e dolore, sconfitte e vittorie, guidata dal desiderio.
Che s’intreccia – e l’ispira – con una vicenda che si vede da fuori, come in un film. Per me fatta di piccole cose, per altri di imprese grandiose.
Il mio mondo è un incanto che io celebro a parole e fotografie, che incamerano slanci del cuore e uno sguardo meravigliato. -
Se non sentissi il piacere delle parole disegnerei.
Disegnare si può fare in silenzio. Sono perfino convinta che venga meglio (non dover parlare quando disegni, non dover dare spiegazioni…).
Ma le parole mi piacciono. E quando parlo cerco di disegnare rapidamente quello che vedo. Nella libertà dei pensieri che scorrono in testa, che sono una sorta di danza che nasce dal sapere di essere, dalla gioia di sentire e vedere tutto questo.
Dico tutto questo perché non oso più definire il mondo, la vita, non ne ho più voglia. Non ho quasi più voglia di parlare di, preferirei parlare con, con le voci di tutto il mondo, della natura e della città, del cielo e della terra.
Parlare come danzare con tutto ciò che si muove e che è vivo. Anche il mondo umano, non solo ciò che chiamiamo natura, mi lascia stupita. Tutta questa rete creata dalla tecnologia e che consente a tutti noi di comunicare. Il movimento incessante di noi formichine, e quello imprendibile dei nostri pensieri.
Con chi parlo quando parlo da sola? È così bello quando parlo da sola. Sono sicura che non è solo guardarsi nello specchio. È trasmettere da qualche parte, entrare in contatto con. Lo dice anche la canzone (Io lo so che non sono solo anche quando sono solo). Parlare da sola è come disegnare.
Stamattina il sole ha fatto un grosso buco nelle nuvole. L’aria è fresca. Le finestre sono aperte. C'è aria di primavera.
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