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Risposte agli aggiornamenti di stato pubblicati da hocuradite

  1. ETICA ED ESTETICA DELLA BRUTALITÀ 

     

     

     

  2. bellissimo il video che mi hai lasciato in bacheca..chi te l'ha consigliato???

  3. A seguito tua gentile richiesta... caspita che linguaggio formale! faccio seguire il racconto che è stato inserito nel primo numero della rivista "Carnaio", tanto non me l'hanno pagato e nemmeno hanno intenzione di farlo! Non è il testo originale, consideriamolo una seconda edizione... è delirante, grottesco, osceno, sconsigliato ai più... se in seguito mi toglierai il saluto, sarà per una buona ragione.

    L'ULTIMO PARTY

    stile libero - selezione da incubi & deliri

    di Marcus L. Nolde

    … il tizio che ho di fronte, un metro e mezzo d'uomo, mi scruta dal suo occhio sporgente… ˗ ti fa ribrezzo? domanda con voce roca… io fatico a respirare; la sala, enorme, smisurata, è piena del puzzo del fumo delle sigarette; mi si attanaglia la gola, e non gli do risposta … lui vuole, ritiene sia opportuno fornirmi spiegazioni e inizia a raccontare… una sera, era d'inverno, intenso il freddo! il gelo! eravamo con il culo poggiato su una banchina del porto, all'improvviso e senza che ve ne fosse motivo, una sprangata; v'era stata una discussione per un'inezia, non si trattava di nulla di importante, soldi, donne, il senso della vita, minchiate! le solite cose, insomma… non dico nulla, mi limito ad annuire, muovo la testa in su e in giù un paio di volte, come il peggiore dei coglioni … intorno a noi floride giovinette dalla pelle come la neve, danzano, ondeggiando, tutte marmocchie rispettabili e di buona famiglia, di quelle che si possono incontrare la domenica in chiesa, peccato che io in una chiesa non ci sia mai entrato! le vedo riflesse nel grande specchio a parete che ho di fronte, un ballo vorticoso, ritmato dal suono di tamburi, cimbali, pifferi, i palmi delle mani che battono sulle cosce lunghe e muscolose, amalgamano il suono, un'unica, universale vibrazione… più in là, verso il fondo della sala, in un cantone dove a fatica arriva la luce, è sprofondata su un'immensa e logora poltrona una donna adiposa, succulenta, sulla cinquantina, priva di qualsiasi indumento, eccezion fatta per un lezioso ampio cappello di raso nero poggiato sulle ventitré, a gambe divaricate mostra il suo immondo ciuffo di peli; non riesco a toglierle gli occhi di dosso; lei ride sguaiatamente, manda baci, allarga di continuo la bocca, mostrando una lingua vibrante e appassionata a tutti coloro che le passano a tiro, un rivolo di bava le cala tra le pieghe di un labbro vermiglio, per terminare la corsa sul suo ventre, tre o quattro volte pieghettato… ˗ qualcuno di voi, luridi sifilitici, mi allunghi una cancerosa! urla la baldracca picchiando con il pugno il bracciolo della poltrona; ma nessuno le dà ascolto… (c'è penuria di sigarette; e i tabaccai non riapriranno che domani mattina)… fluttuano le vergini, oscillano come i miei ricordi; non è il primo di tali convegni cui prendo parte, simposi sguaiati, lussuria nell'aria, notte d'estate, una leggera brezza, frizzantina, stuzzicante; quasi un brivido, mi si accappona la mia pelle… TUMB, TUMB, TUMB, ancora i tamburi, il fragore è incessante, coinvolgente; i sensi sono eccitati… ˗ sei già stato qui? mi domanda occhio di rospo, alzando la voce… ˗ è possibile, rispondo, ma non ricordo, mento… si ode un tonfo, un artefatto elegantone s'è accasciato al suolo, lungo disteso, gli esce un rantolo dalla bocca, forse è il suo ultimo fiato, la sua gamba sinistra si contrae in uno spasimo, poi più nulla; un altro uomo, che appare in preda ad atroci sofferenze, s'inginocchia al suo fianco e prende a dare largamente di stomaco, uno, due, tre volte, tartine al salmone, rosei gamberetti, maionese irrancidita, vino mediocre, tutto mescolato in un'unica pozza maleodorante e d'una screziata tonalità giallo scuro; un altro ancora mi passa accanto, mentre con fare svagato canticchia un motivetto allegro, indossa una giacca di gran prezzo, camicia di seta e cravatta ricercata, ed è completamente nudo dalla cintola in giù; attorno alla testa porta, quale ridicola corona, un paio di mutande di cotone… il rosposo solleva il braccio e con il dito indice m'invita a guardare il soffitto… senti che cosa accade al piano di sopra? (io non sento nulla) l'acqua putrida ha ormai ha invaso tutto il piano superiore, e tra poco il soffitto ci rovinerà sulla testa… la laida donna mi indica con un dito… tu, tu, filibustiere, vieni a gustare questo dolce nettare, mi dice, mentre si solleva in successione le mammelle in sincrono con l'eco dei tamburi; ampie corone violacee si allargano, esagerate protuberanze carnose svettano, solcate su tutta la superficie da mille pieghe più scure; attrazione e ripugnanza al tempo stesso… BANG, si ode uno sparo… ˗ che cos'è stato? sussulto… il mezzo uomo mi risponde, cortesia mista al desiderio di mostrare la propria dozzinale erudizione… ˗ nient'altro che il cervello di qualcuno che in questa notte di agosto se n'è andato a tappezzare la parete; non dartene pensiero, domani mattina vi provvederanno mosche e calabroni; ora una birra, ho il bisogno di far andar giù la polvere che ho nello stomaco… gli rispondo che anch'io berrei volentieri qualcosa, non perché abbia sete ma credo che mi sentirei meno stupido con un bicchiere in mano… ˗ probabile che non sia rimasto più nulla, è facile che questi luridi bastardi si siano scolati fino all'ultima goccia! suppone, sconsolato… guardo in basso, e mi accorgo che sto guazzando in una pozza melmosa… ˗ acqua, dico, melma! merda!… ˗ ha cominciato a filtrare dagli interstizi, lui m'informa, tra poco ci arriverà alla cintola, poi al collo e, infine, un'unica ondata, e per te sarà la fine… ˗ forse dovremmo uscire di qui, propongo… ˗ le porte sono chiuse, mio caro amico! sigillate dall'esterno; e poi, dimmi! per andare dove?… ˗ so solo che voglio andare lontano da tutto questo; mi sta facendo male… ˗ sotto due metri di cemento sarebbe stato lo stesso; se non ci credi che dico il vero, guarda nel fondo del mio occhio mostruoso!… mi avvicino al suo viso, mi ci vedo specchiato dentro il bulbo disgustoso, ma sono mille le sfaccettature, caleidoscopiche, multiformi, non riesco a fissarne nella mente una che sia una, scorrono troppo veloci, alcune nette solo per un breve istante, altre imprecise, distorte, tutte si amalgamano in una densa caligine poi, all'improvviso, un'esplosione, scintille che schizzano in tutte le direzioni; mi adopero in un colpo di reni per allontanarmi più fretta possibile da quell'occhio ma il mio scatto è rallentato, la melma mi arriva alle spalle.

  4. L’altra versione della storia 

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  5. DEDICATO AL NOSTRO ULTIMO VIAGGIO, CHI CON VIOLENZA, CHI NEL SONNO, CHI NEL DOLORE, CHI NELLO STUPORE, CHI NELLA PAURA, CHI NELLA FEDE.

     

     

     

  6. EEEEEE......CCCP....... SALUTE... GRAZIE!

     

  7.  

    FATE SPAZIO...ARRIVANO GLI AREA

     

     

     

  8. SEGRETI, NASA, UFO, AUTISTICI E ALTRE AMENITÀ:

    MA SCUSI, MA COSA CI FA IN CASA MIA ,....

    NIENTE, SONO SOLO UN TECNICO DELLA AZIENDA DEL GAS.

    MA SE NON POSSIEDO L'IMPIANTO...

    APPUNTO VEDEVO SE NE POTEVA SERVIRNE UNO. MI SCUSI ORA VADO PERCHÈ MI SA CHE HO DIMENTICATO UN RUBINETTO APERTO IN QUALCHE CASA.

    https://thedigitally.it/post/gary-mckinnon-lhacker-che-violo-la-nasa-in-cerca-di-prove-sugli-ufo/

     

    ps: a proposito di segreti incofessabili. Carissimo  insospettabile commercialista  hai un account ...... (quello famoso che quando bevi fai glu glu) e fai ricerche sullo stesso? Hai cercato zozzerie, come disfarsi della zia ricca, come un demente cosa appare se scrivi cacca, pupù, pipì? Vai sulla tua pagina personale ( si ce l'hai anche tu) e seleziona attività e scoprirai tremando che è tutto riportato: parole, giorno e ora, ecc. Naturalmente, se prima non ti beccano gli uomini in nero, puoi sempre escludere per sempre la cronologia e cancellare quella vecchia. Ora tutti sul computer a cancellare la lavagna, prima che il professore la veda.

  9. ANCHE NOI CHE CAMMINIAMO COME ZOMBIE CON LO SGUARDO FISSO, CERCANDO LE SIMMETRIE E I PAVIMENTI REGOLARI ABBIAMO IL NOSTRO EROE. SOLO COME UN CANE, MA LO CHIAMANO GENIO E PURE LO PAGANO.

     

     

  10. a cura di

    FLAVIA MARCHETTI

    CHI SARÀ POI MAI STO CARLO-CARLO?

    dagli epistolari di Alberto Alberti e Monica Martinelli

    Stories love's and fantasma

    Fra sesso, albana e, forse, boogie woogie stra Miramare e via Ugo Bassi

    ENSTOOGHARD – Copenaghen 2014

    Mi guardò con gli occhi socchiusi. Aveva gli zigomi gonfi e color del fuoco. Si strinse ancora più a me per dirmi:

    «Non hai idea di quanti ditalini mi sono fatta pensando a te!»

     

    qui il racconto

  11. EEEEEE......CCCP....... SALUTE... GRAZIE!

     

  12. EEEEEE......CCCP....... SALUTE... GRAZIE!

     

  13. come ti senti oggi?  sei in forma? 

  14. INTERVALLO ROMANTICO

     

     

  15. Ecco la traccia di cui ti ho parlato prima, ma il nome è Adam! non Andrew come qualcuno scriveva....che dici?

  16. SE SAI DANZARE SAI AMARE

     

  17. come stai hocuradite? sei pronto per il weekend? hai già programmato qualcosa??

  18. Enjoy

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  19. Ciao hocuradite, come stai? oggi è una giornata particolare, tanti pensieri...tu come stai?

  20. Vediamo... è da ergastolo anche questa o me la fai passare? :D

     

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  21. SENZA PAROLE

     

  22. direi che apprezzerai.... 

     

  23. Vediamo... è da ergastolo anche questa o me la fai passare? :D

     

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  24. Sognatori sugli scogli

     

    E penso a te, caro amico,
    mai incontrato, mai toccato.

    eppure presente,
    eppure amato.

    Per te furono creati
    tratti di sogno, tratti di colore

    e fosti tu a dare alle gambe
    l'energia del moto

    e al cuore l'audacia di procedere
    senza cadute.

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  25. Questa sembra appropriata...😶