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    ghostnick0 ha aggiunto una reazione a pierreroche per l'aggiornamento :   Gli acrobati   Ora è tempo per quella peripezia quando ti gridai: “ti prendo” e tu,   
     
    Gli acrobati
     
    Ora è tempo per quella peripezia
    quando ti gridai: “ti prendo”
    e tu, in un'improvvisa staccata
    senza rete e senza pubblico
    ti lasciasti andare
    in quel volo ribelle
    afferrandoti stretta a me
    in un volteggio così deciso.
     
    Il nostro spettacolo ora è aperto
    ha scelto di unirci
    in questo fremito acrobatico
    dove, su altalene legate al cielo
    dondoliamo e volteggiamo
    nel perfetto contrappeso
    di desiderio e d’amplesso.
     
    Legati a queste vite parallele
    dove avvertiamo in continuazione
    un’oscillazione emotiva
    sappiamo un'altra volta ancora
    che potremmo tentare
    un nuovo salto mortale
    con la certezza di non precipitare mai
    già indubbi a liberarci
    nelle nostre peripezie passionali.
     

  2. Fantastico!
    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da pierreroche per l'aggiornamento :   

  3. Fantastico!
    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da kan-dinsky per l'aggiornamento : Conto alla rovescia iniziato    
    Conto alla rovescia iniziato 

  4. Fantastico!
    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da kan-dinsky per l'aggiornamento : Conto alla rovescia iniziato    
    Conto alla rovescia iniziato 

  5. Mi piace
    ghostnick0 ha aggiunto una reazione a altomororicco per l'aggiornamento : E' sempre bello, leggere le tue parole, ammirare le foto che scegli, rendi questi mom   
    E' sempre bello, leggere le tue parole, ammirare le foto che scegli, rendi questi momenti di svago decisamente piacevoli
  6. Triste
    ghostnick0 ha aggiunto una reazione a ciribi72 per l'aggiornamento : oggi mi sveglio, carina sorridente gioiosa e penso "metà della settimana ci siamo!" e   
    oggi mi sveglio, carina sorridente gioiosa e penso "metà della settimana ci siamo!" e invece

  7. Haha
    ghostnick0 ha aggiunto una reazione a daliahnera per l'aggiornamento : quando hai passato un po' di tempo off dai social e poi torni....    
    quando hai passato un po' di tempo off dai social e poi torni.... 

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    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da cosso72davide per l'aggiornamento : https://mysecretescape.myblog.it/2019/04/02/la-ragazza-del-parcheggio/   
    https://mysecretescape.myblog.it/2019/04/02/la-ragazza-del-parcheggio/
  9. Mi piace
    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da klaus55bs per l'aggiornamento :   

  10. Fantastico!
    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da cosso72davide per l'aggiornamento : Ieri ho consegnato il primo racconto creato su richiesta, con indicazioni precise sul   
    Ieri ho consegnato il primo racconto creato su richiesta, con indicazioni precise sul contenuto e libertà di sviluppo.
    Quella sotto è la recensione. 
    Ne sono felice perché visto il tipo di racconti che scrivo il risultato è piuttosto importante
    lo mettero’ sul Blog

  11. Mi piace
    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da klaus55bs per l'aggiornamento : Anche di lunedì può esserci una bella notizia  SEASON 3   
    Anche di lunedì può esserci una bella notizia 
    SEASON 3

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  13. Mi piace
    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da klaus55bs per l'aggiornamento :   

  14. Fantastico!
    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da gero124 per l'aggiornamento : E non solo prima di parlare    
    E non solo prima di parlare 

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    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : Da una collaborazione con un vecchio amico, il racconto dello ZENZERO DI NATALE riscr   

    Da una collaborazione con un vecchio amico, il racconto dello ZENZERO DI NATALE riscritto a 2 tastiere.
    Rebecca Barr e Marcus L. Nolde
     
    Le ruote del carrello hanno toccato la pista; tutto vibra! Atterraggio un poco brusco, ma niente di che: mi è capitato di peggio. L’aereo decelera, rulla sul cemento… siamo quasi fermi. Il pilota si dirige al terminal. Si accendono le luci, possiamo togliere le cinture. Il portellone si apre, scendiamo dalla scaletta, ci accoglie l’aria del tropico, dolce e calda. Siamo arrivati,finalmente! Siamo tornati a calpestare con le suole delle nostre scarpe la terra di questa che ormai chiamiamo la nostra isola, il nostro esclusivo rifugio, dove noi due ci rintaniamo quando possiamo concederci qualcosa in più del solito e troppo breve fine settimana; un piccolo angolo di paradiso affacciato sull‘oceano, circondato da morbide sabbie bianche e imponenti rocce nere. So che cosa mi aspetta, e di questo ne sono felice: faremo lunghe camminate tra la vegetazione selvaggia, come ragazzini incoscienti ci lanceremo dagli scogli e nuoteremo coraggiosamente in queste acque in compagnia di pesci predatori, per poi tornare, la sera, nella nostra casa, una piccola deliziosa costruzione ricoperta per intero di calce bianca, e che dall’alto di un poggio brullo e assolato guarda verso il blu dell’oceano... Passiamo il controllo passaporti, nulla da dichiarare, a parte il fatto di essere felici di trovarci di nuovo qui. Poi il controllo bagagli; una rapida occhiata da parte dell’addetto della dogana, il quale ci dice che è tutto a posto. Ci allontaniamo per andare subito nell’ufficio dell‘autonoleggio. Compiliamo il modulo, ritiriamo le chiavi e ci dirigiamo nel parcheggio in cerca della nostra piccola autovettura fuoristrada che abbiamo prenotato... Non prendiamo subito la direzione di casa: prima un veloce salto al mercato; il frigorifero è vuoto e lo dobbiamo per forza riempire, non possiamo rimanere digiuni. Qualche negozietto di specialità alimentari del luogo, la mescita dei vini, spezie, frutta, verdura… ecco, ora abbiamo tutto quello che ci serve, e forse anche di più!L’auto è carica; possiamo partire... Una ventina di minuti di marcia tra strade strette e tortuose, e arriviamo nel nostro eremo felice. Troviamo tutto in ordine e pulito; chi ci cura la casa ha fatto proprio un bel lavoro! Non resta che disfare le valigie. Io ne approfitto subito per togliermi gli abiti civili e diventare una selvaggia, pochi sono i centimetri di stoffa che mi lascio addosso... Siamo in veranda, un paio di bicchieri di vino, peccato che non sia fresco al punto giusto, ma si sa, siamo appena arrivati, ci vuole tempo. Lui mi passa la sua sigaretta, mi chiede se voglio fare un tiro, rinuncio. Lui si alza, rientra in casa, lo sento armeggiare. Dopo un paio di minuti sento le note di Insensatez e poi la voce di Astrud Gilberto, una musica e un canto fantastici, che fanno sognare. Il sole sta calando, a queste latitudini il buioarriva presto... Lui ritorna per godersi gli ultimi istanti di questo tramonto dalle mille luci infuocate. Terminiamo di bere, termina anche la musica; è ora di rientrare, di darsi da fare... Vado in cucina, lui mi raggiunge. Gli dico che per cena avremo pesce: pesce spada allo zenzero, e gli chiedo di aiutarmi. Mentre io mi occupo delle verdure lui si dedica a togliere la buccia ai rizomi dello zenzero. Un sorriso strano è comparso sul suo volto; lo guardo incuriosita. Lui nel frattempo ha terminato di sbucciare una delle radici, e modellandola con il coltellino ne ha ricavato un bastoncino della lunghezza di dieci centimetri. Lo solleva in modo che io lo veda. Gli chiedo che cosa sta facendo, se gli sembra il caso di dedicarsi alla scultura; non immaginavo che vi fosse in lui una vena d’artista; sorrido. Poi lo invito a sbrigarsi perché c’è ancora molto da fare; e che andando avanti di questo passorischiamo di cenare a notte inoltrata. Pare che lui non se ne preoccupi, anzi, mi propone di sospendere per un momento l’attività intorno ai fornelli e mi assicura, mentre mi mostra ancora la radice dello zenzero, che rimarrò piacevolmente sorpresa. È tardi ma sto al gioco, e lo lascio fare. Mi mette le mani sulle spalle e con una leggera pressione mi costringe a voltarmi. Lo vedo mentre dal cassetto prende un tovagliolo, lo arrotola creando una specie di bandana. Me lo appoggia sugli occhi e con un nodo stretto lo legaintorno al mio capo... Sono cieca! Non vedo più nulla!, mi dico, e all’improvviso mi viene da ridere; per tutta risposta lui mi dà un pizzicotto sul sedere e mi invita a rimanere seria… È in piedi, dietro di me. Avverto il suo respiro caldo sul mio collo. Mi sposta i capelli, mi dà un bacio, fascorrere le suemani. Trova il fiocco che chiude il bikini e lo slaccia. Poi la sua mano scende, mi abbassa lo slip...Shhh… mi intima di fare silenzio, e nel mentre fa scorrere qualcosa di misterioso, freddo e umido, lungo la mia coscia. Temo qualcuno dei suoi stupidi scherzi e cerco di spostarmi, ma non riesco: mi blocca col suopeso contro il tavolo... l’oggetto freddo e viscido prosegue il suo viaggio lungo l’interno della mia gamba, disegnando ghirigori senza senso. Poi sento che sale, lui si muove più verso l’alto e al centro, e con esso inizia in maniera sfacciata a esplorare il mio inguine. Lo alza, lo abbassa, lo spinge… ancora non riesco a capire cosa diavolo sia e soprattutto cosa lui abbia in mente di fare... Sto per perdere la calma. Faccio per togliermi da questa posizione e levarmi la benda che ho davanti agli occhi; ma lui non me lo permette, mi anticipa, e senza dire nulla, infila dentro di me l’oggetto misterioso. Non avevo previsto una simile mossa, ho un sussulto. Un brivido mi percorre tutto il corpo, l’oggetto è davvero freddo, ghiacciato… l’oggetto? Ecco cos’è: il rizoma di zenzero tagliato a bastoncino!… Mi chiede che cosa provo. È freddo, ho solo la forza di rispondere. Lui mi invita ad aspettare, ad avere ancora un attimo di pazienza… Mentre lo muove dentro quella che di me è la parte più intima e segreta, inizio a sentire una specie diprurigine... dopo pochi secondi diventa bruciore e… Oddio! Mi sto bagnando. Lo stimolo aumenta, non fa male, è una sensazione strana, che ha come conseguenza che io continui a bagnarmi… un pungolo nella carne, un misto di tormento e passione. Più mi bagno e più sento che dentro qualcosa mi morde, pizzica;e ciò non fa che aumentare la mia eccitazione. Sono un lago dalle onde gonfie e increspate dal vento, un fiumeimpetuoso dai mille vortici. Sto letteralmente colando, le mie ginocchia tremano, le mie gambe, mi pare abbiano preso la consistenza di un budino. Vacillo… Mi sento di continuo sul punto di venire senza però che questo accada... Sento la sua voce, ma le sue parole mi arrivano come se risalissero dal fondo di un pozzo, da una distanza immensa, confuse; tutto mi vortica intorno; e un delirio dei sensi... Toglie il bastoncino e lo passa sul mio clitoride che inizia furiosamente a pizzicare provocando un‘altra ondata di eccitazione fuori controllo. Fatico a reggermi in piedi. So solo che voglio venire ma non vengo. Mi sto bagnando come non mi era mai successo... Poi, all’improvviso,smette, maledetto… mi lasciainsoddisfatta, ansimante, e con gli occhi ancora bendati. Restaappoggiato a me per impedirmi di muovermi... Il bruciore inizia a scemare, non però la mia voglia insoddisfatta... Mi toglie la benda,mi fa voltare, e dopo avermi dato un bacio mi dice che non possiamo proseguire: c’è la cena da preparare. Sorride, e mentre con aria malandrina mi fa vedere un altro rizoma di zenzeroancora da sbucciare e mi dice che seguiteremo dopo cena... Stordita, sono stordita… aspetterò… più tardi, dopo cena.
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    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da klaus55bs per l'aggiornamento : Anche di lunedì può esserci una bella notizia  SEASON 3   
    Anche di lunedì può esserci una bella notizia 
    SEASON 3

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    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : Da una collaborazione con un vecchio amico, il racconto dello ZENZERO DI NATALE riscr   

    Da una collaborazione con un vecchio amico, il racconto dello ZENZERO DI NATALE riscritto a 2 tastiere.
    Rebecca Barr e Marcus L. Nolde
     
    Le ruote del carrello hanno toccato la pista; tutto vibra! Atterraggio un poco brusco, ma niente di che: mi è capitato di peggio. L’aereo decelera, rulla sul cemento… siamo quasi fermi. Il pilota si dirige al terminal. Si accendono le luci, possiamo togliere le cinture. Il portellone si apre, scendiamo dalla scaletta, ci accoglie l’aria del tropico, dolce e calda. Siamo arrivati,finalmente! Siamo tornati a calpestare con le suole delle nostre scarpe la terra di questa che ormai chiamiamo la nostra isola, il nostro esclusivo rifugio, dove noi due ci rintaniamo quando possiamo concederci qualcosa in più del solito e troppo breve fine settimana; un piccolo angolo di paradiso affacciato sull‘oceano, circondato da morbide sabbie bianche e imponenti rocce nere. So che cosa mi aspetta, e di questo ne sono felice: faremo lunghe camminate tra la vegetazione selvaggia, come ragazzini incoscienti ci lanceremo dagli scogli e nuoteremo coraggiosamente in queste acque in compagnia di pesci predatori, per poi tornare, la sera, nella nostra casa, una piccola deliziosa costruzione ricoperta per intero di calce bianca, e che dall’alto di un poggio brullo e assolato guarda verso il blu dell’oceano... Passiamo il controllo passaporti, nulla da dichiarare, a parte il fatto di essere felici di trovarci di nuovo qui. Poi il controllo bagagli; una rapida occhiata da parte dell’addetto della dogana, il quale ci dice che è tutto a posto. Ci allontaniamo per andare subito nell’ufficio dell‘autonoleggio. Compiliamo il modulo, ritiriamo le chiavi e ci dirigiamo nel parcheggio in cerca della nostra piccola autovettura fuoristrada che abbiamo prenotato... Non prendiamo subito la direzione di casa: prima un veloce salto al mercato; il frigorifero è vuoto e lo dobbiamo per forza riempire, non possiamo rimanere digiuni. Qualche negozietto di specialità alimentari del luogo, la mescita dei vini, spezie, frutta, verdura… ecco, ora abbiamo tutto quello che ci serve, e forse anche di più!L’auto è carica; possiamo partire... Una ventina di minuti di marcia tra strade strette e tortuose, e arriviamo nel nostro eremo felice. Troviamo tutto in ordine e pulito; chi ci cura la casa ha fatto proprio un bel lavoro! Non resta che disfare le valigie. Io ne approfitto subito per togliermi gli abiti civili e diventare una selvaggia, pochi sono i centimetri di stoffa che mi lascio addosso... Siamo in veranda, un paio di bicchieri di vino, peccato che non sia fresco al punto giusto, ma si sa, siamo appena arrivati, ci vuole tempo. Lui mi passa la sua sigaretta, mi chiede se voglio fare un tiro, rinuncio. Lui si alza, rientra in casa, lo sento armeggiare. Dopo un paio di minuti sento le note di Insensatez e poi la voce di Astrud Gilberto, una musica e un canto fantastici, che fanno sognare. Il sole sta calando, a queste latitudini il buioarriva presto... Lui ritorna per godersi gli ultimi istanti di questo tramonto dalle mille luci infuocate. Terminiamo di bere, termina anche la musica; è ora di rientrare, di darsi da fare... Vado in cucina, lui mi raggiunge. Gli dico che per cena avremo pesce: pesce spada allo zenzero, e gli chiedo di aiutarmi. Mentre io mi occupo delle verdure lui si dedica a togliere la buccia ai rizomi dello zenzero. Un sorriso strano è comparso sul suo volto; lo guardo incuriosita. Lui nel frattempo ha terminato di sbucciare una delle radici, e modellandola con il coltellino ne ha ricavato un bastoncino della lunghezza di dieci centimetri. Lo solleva in modo che io lo veda. Gli chiedo che cosa sta facendo, se gli sembra il caso di dedicarsi alla scultura; non immaginavo che vi fosse in lui una vena d’artista; sorrido. Poi lo invito a sbrigarsi perché c’è ancora molto da fare; e che andando avanti di questo passorischiamo di cenare a notte inoltrata. Pare che lui non se ne preoccupi, anzi, mi propone di sospendere per un momento l’attività intorno ai fornelli e mi assicura, mentre mi mostra ancora la radice dello zenzero, che rimarrò piacevolmente sorpresa. È tardi ma sto al gioco, e lo lascio fare. Mi mette le mani sulle spalle e con una leggera pressione mi costringe a voltarmi. Lo vedo mentre dal cassetto prende un tovagliolo, lo arrotola creando una specie di bandana. Me lo appoggia sugli occhi e con un nodo stretto lo legaintorno al mio capo... Sono cieca! Non vedo più nulla!, mi dico, e all’improvviso mi viene da ridere; per tutta risposta lui mi dà un pizzicotto sul sedere e mi invita a rimanere seria… È in piedi, dietro di me. Avverto il suo respiro caldo sul mio collo. Mi sposta i capelli, mi dà un bacio, fascorrere le suemani. Trova il fiocco che chiude il bikini e lo slaccia. Poi la sua mano scende, mi abbassa lo slip...Shhh… mi intima di fare silenzio, e nel mentre fa scorrere qualcosa di misterioso, freddo e umido, lungo la mia coscia. Temo qualcuno dei suoi stupidi scherzi e cerco di spostarmi, ma non riesco: mi blocca col suopeso contro il tavolo... l’oggetto freddo e viscido prosegue il suo viaggio lungo l’interno della mia gamba, disegnando ghirigori senza senso. Poi sento che sale, lui si muove più verso l’alto e al centro, e con esso inizia in maniera sfacciata a esplorare il mio inguine. Lo alza, lo abbassa, lo spinge… ancora non riesco a capire cosa diavolo sia e soprattutto cosa lui abbia in mente di fare... Sto per perdere la calma. Faccio per togliermi da questa posizione e levarmi la benda che ho davanti agli occhi; ma lui non me lo permette, mi anticipa, e senza dire nulla, infila dentro di me l’oggetto misterioso. Non avevo previsto una simile mossa, ho un sussulto. Un brivido mi percorre tutto il corpo, l’oggetto è davvero freddo, ghiacciato… l’oggetto? Ecco cos’è: il rizoma di zenzero tagliato a bastoncino!… Mi chiede che cosa provo. È freddo, ho solo la forza di rispondere. Lui mi invita ad aspettare, ad avere ancora un attimo di pazienza… Mentre lo muove dentro quella che di me è la parte più intima e segreta, inizio a sentire una specie diprurigine... dopo pochi secondi diventa bruciore e… Oddio! Mi sto bagnando. Lo stimolo aumenta, non fa male, è una sensazione strana, che ha come conseguenza che io continui a bagnarmi… un pungolo nella carne, un misto di tormento e passione. Più mi bagno e più sento che dentro qualcosa mi morde, pizzica;e ciò non fa che aumentare la mia eccitazione. Sono un lago dalle onde gonfie e increspate dal vento, un fiumeimpetuoso dai mille vortici. Sto letteralmente colando, le mie ginocchia tremano, le mie gambe, mi pare abbiano preso la consistenza di un budino. Vacillo… Mi sento di continuo sul punto di venire senza però che questo accada... Sento la sua voce, ma le sue parole mi arrivano come se risalissero dal fondo di un pozzo, da una distanza immensa, confuse; tutto mi vortica intorno; e un delirio dei sensi... Toglie il bastoncino e lo passa sul mio clitoride che inizia furiosamente a pizzicare provocando un‘altra ondata di eccitazione fuori controllo. Fatico a reggermi in piedi. So solo che voglio venire ma non vengo. Mi sto bagnando come non mi era mai successo... Poi, all’improvviso,smette, maledetto… mi lasciainsoddisfatta, ansimante, e con gli occhi ancora bendati. Restaappoggiato a me per impedirmi di muovermi... Il bruciore inizia a scemare, non però la mia voglia insoddisfatta... Mi toglie la benda,mi fa voltare, e dopo avermi dato un bacio mi dice che non possiamo proseguire: c’è la cena da preparare. Sorride, e mentre con aria malandrina mi fa vedere un altro rizoma di zenzeroancora da sbucciare e mi dice che seguiteremo dopo cena... Stordita, sono stordita… aspetterò… più tardi, dopo cena.
  20. Fantastico!
    ghostnick0 ha aggiunto una reazione a beautifullmind0 per l'aggiornamento : Questa Foto di Sebastião Salgado e Lélia Wanick, mi emoziona moltissimo. Sperare di t   
    Questa Foto di Sebastião Salgado e Lélia Wanick, mi emoziona moltissimo. Sperare di trovare qualcuno che sia pronto a sorreggerti sempre mentre guardi avanti è amore puro. 

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    ghostnick0 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : Da una collaborazione con un vecchio amico, il racconto dello ZENZERO DI NATALE riscr   

    Da una collaborazione con un vecchio amico, il racconto dello ZENZERO DI NATALE riscritto a 2 tastiere.
    Rebecca Barr e Marcus L. Nolde
     
    Le ruote del carrello hanno toccato la pista; tutto vibra! Atterraggio un poco brusco, ma niente di che: mi è capitato di peggio. L’aereo decelera, rulla sul cemento… siamo quasi fermi. Il pilota si dirige al terminal. Si accendono le luci, possiamo togliere le cinture. Il portellone si apre, scendiamo dalla scaletta, ci accoglie l’aria del tropico, dolce e calda. Siamo arrivati,finalmente! Siamo tornati a calpestare con le suole delle nostre scarpe la terra di questa che ormai chiamiamo la nostra isola, il nostro esclusivo rifugio, dove noi due ci rintaniamo quando possiamo concederci qualcosa in più del solito e troppo breve fine settimana; un piccolo angolo di paradiso affacciato sull‘oceano, circondato da morbide sabbie bianche e imponenti rocce nere. So che cosa mi aspetta, e di questo ne sono felice: faremo lunghe camminate tra la vegetazione selvaggia, come ragazzini incoscienti ci lanceremo dagli scogli e nuoteremo coraggiosamente in queste acque in compagnia di pesci predatori, per poi tornare, la sera, nella nostra casa, una piccola deliziosa costruzione ricoperta per intero di calce bianca, e che dall’alto di un poggio brullo e assolato guarda verso il blu dell’oceano... Passiamo il controllo passaporti, nulla da dichiarare, a parte il fatto di essere felici di trovarci di nuovo qui. Poi il controllo bagagli; una rapida occhiata da parte dell’addetto della dogana, il quale ci dice che è tutto a posto. Ci allontaniamo per andare subito nell’ufficio dell‘autonoleggio. Compiliamo il modulo, ritiriamo le chiavi e ci dirigiamo nel parcheggio in cerca della nostra piccola autovettura fuoristrada che abbiamo prenotato... Non prendiamo subito la direzione di casa: prima un veloce salto al mercato; il frigorifero è vuoto e lo dobbiamo per forza riempire, non possiamo rimanere digiuni. Qualche negozietto di specialità alimentari del luogo, la mescita dei vini, spezie, frutta, verdura… ecco, ora abbiamo tutto quello che ci serve, e forse anche di più!L’auto è carica; possiamo partire... Una ventina di minuti di marcia tra strade strette e tortuose, e arriviamo nel nostro eremo felice. Troviamo tutto in ordine e pulito; chi ci cura la casa ha fatto proprio un bel lavoro! Non resta che disfare le valigie. Io ne approfitto subito per togliermi gli abiti civili e diventare una selvaggia, pochi sono i centimetri di stoffa che mi lascio addosso... Siamo in veranda, un paio di bicchieri di vino, peccato che non sia fresco al punto giusto, ma si sa, siamo appena arrivati, ci vuole tempo. Lui mi passa la sua sigaretta, mi chiede se voglio fare un tiro, rinuncio. Lui si alza, rientra in casa, lo sento armeggiare. Dopo un paio di minuti sento le note di Insensatez e poi la voce di Astrud Gilberto, una musica e un canto fantastici, che fanno sognare. Il sole sta calando, a queste latitudini il buioarriva presto... Lui ritorna per godersi gli ultimi istanti di questo tramonto dalle mille luci infuocate. Terminiamo di bere, termina anche la musica; è ora di rientrare, di darsi da fare... Vado in cucina, lui mi raggiunge. Gli dico che per cena avremo pesce: pesce spada allo zenzero, e gli chiedo di aiutarmi. Mentre io mi occupo delle verdure lui si dedica a togliere la buccia ai rizomi dello zenzero. Un sorriso strano è comparso sul suo volto; lo guardo incuriosita. Lui nel frattempo ha terminato di sbucciare una delle radici, e modellandola con il coltellino ne ha ricavato un bastoncino della lunghezza di dieci centimetri. Lo solleva in modo che io lo veda. Gli chiedo che cosa sta facendo, se gli sembra il caso di dedicarsi alla scultura; non immaginavo che vi fosse in lui una vena d’artista; sorrido. Poi lo invito a sbrigarsi perché c’è ancora molto da fare; e che andando avanti di questo passorischiamo di cenare a notte inoltrata. Pare che lui non se ne preoccupi, anzi, mi propone di sospendere per un momento l’attività intorno ai fornelli e mi assicura, mentre mi mostra ancora la radice dello zenzero, che rimarrò piacevolmente sorpresa. È tardi ma sto al gioco, e lo lascio fare. Mi mette le mani sulle spalle e con una leggera pressione mi costringe a voltarmi. Lo vedo mentre dal cassetto prende un tovagliolo, lo arrotola creando una specie di bandana. Me lo appoggia sugli occhi e con un nodo stretto lo legaintorno al mio capo... Sono cieca! Non vedo più nulla!, mi dico, e all’improvviso mi viene da ridere; per tutta risposta lui mi dà un pizzicotto sul sedere e mi invita a rimanere seria… È in piedi, dietro di me. Avverto il suo respiro caldo sul mio collo. Mi sposta i capelli, mi dà un bacio, fascorrere le suemani. Trova il fiocco che chiude il bikini e lo slaccia. Poi la sua mano scende, mi abbassa lo slip...Shhh… mi intima di fare silenzio, e nel mentre fa scorrere qualcosa di misterioso, freddo e umido, lungo la mia coscia. Temo qualcuno dei suoi stupidi scherzi e cerco di spostarmi, ma non riesco: mi blocca col suopeso contro il tavolo... l’oggetto freddo e viscido prosegue il suo viaggio lungo l’interno della mia gamba, disegnando ghirigori senza senso. Poi sento che sale, lui si muove più verso l’alto e al centro, e con esso inizia in maniera sfacciata a esplorare il mio inguine. Lo alza, lo abbassa, lo spinge… ancora non riesco a capire cosa diavolo sia e soprattutto cosa lui abbia in mente di fare... Sto per perdere la calma. Faccio per togliermi da questa posizione e levarmi la benda che ho davanti agli occhi; ma lui non me lo permette, mi anticipa, e senza dire nulla, infila dentro di me l’oggetto misterioso. Non avevo previsto una simile mossa, ho un sussulto. Un brivido mi percorre tutto il corpo, l’oggetto è davvero freddo, ghiacciato… l’oggetto? Ecco cos’è: il rizoma di zenzero tagliato a bastoncino!… Mi chiede che cosa provo. È freddo, ho solo la forza di rispondere. Lui mi invita ad aspettare, ad avere ancora un attimo di pazienza… Mentre lo muove dentro quella che di me è la parte più intima e segreta, inizio a sentire una specie diprurigine... dopo pochi secondi diventa bruciore e… Oddio! Mi sto bagnando. Lo stimolo aumenta, non fa male, è una sensazione strana, che ha come conseguenza che io continui a bagnarmi… un pungolo nella carne, un misto di tormento e passione. Più mi bagno e più sento che dentro qualcosa mi morde, pizzica;e ciò non fa che aumentare la mia eccitazione. Sono un lago dalle onde gonfie e increspate dal vento, un fiumeimpetuoso dai mille vortici. Sto letteralmente colando, le mie ginocchia tremano, le mie gambe, mi pare abbiano preso la consistenza di un budino. Vacillo… Mi sento di continuo sul punto di venire senza però che questo accada... Sento la sua voce, ma le sue parole mi arrivano come se risalissero dal fondo di un pozzo, da una distanza immensa, confuse; tutto mi vortica intorno; e un delirio dei sensi... Toglie il bastoncino e lo passa sul mio clitoride che inizia furiosamente a pizzicare provocando un‘altra ondata di eccitazione fuori controllo. Fatico a reggermi in piedi. So solo che voglio venire ma non vengo. Mi sto bagnando come non mi era mai successo... Poi, all’improvviso,smette, maledetto… mi lasciainsoddisfatta, ansimante, e con gli occhi ancora bendati. Restaappoggiato a me per impedirmi di muovermi... Il bruciore inizia a scemare, non però la mia voglia insoddisfatta... Mi toglie la benda,mi fa voltare, e dopo avermi dato un bacio mi dice che non possiamo proseguire: c’è la cena da preparare. Sorride, e mentre con aria malandrina mi fa vedere un altro rizoma di zenzeroancora da sbucciare e mi dice che seguiteremo dopo cena... Stordita, sono stordita… aspetterò… più tardi, dopo cena.
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    una foto di me stamattina

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    ghostnick0 ha aggiunto una reazione a theoldandthesea per l'aggiornamento : il tuo gusto traspare in ogni tuo post :)    
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