• 84 anni
  • Ultima Visita

    Più di un mese fa

Attività di reputazione

  1. Mi piace
    fel55 ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : CAMILLO   BOITO   “ Senso “ ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………   
    CAMILLO  BOITO
     
    “ Senso “
    …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
    La mattina seguente, prima delle nove, mi feci condurre nella mia carrozza al comando della fortezza.
    L’erta mi pareva interminabile : gridavo a Giacomo di frustare i cavalli. Una folla di militari d’ogni colore, di
    feriti, di popolani, ingombrava il piazzale innanzi al castello; ma giunsi senza ostacoli all’anticamera degli
    uffici, dove un vecchio invalido pigliò il mio biglietto da visita. Dopo qualche minuto ritornò, dicendomi che
    il generale Hauptmann mi pregava di passare nel suo quartiere privato, e che, appena sbrigati certi affari
    urgentissimi, sarebbe venuto a presentarmi il suo omaggio.  Fui condotta attraverso logge, corridoi e
    terrazze in una sala, che dominava dalle tre larghe finestre la città intiera.
     
     
     
     
     
    L’Adige, interrotto dai suoi ponti,
    si torceva in una S, avente la prima delle sue pancie ai piedi del monticello su cui sorge Castel San Pietro,
    e la seconda ai piedi di un altro bruno castello merlato; e sorgevano dalle case i culmini e le torri delle
    vecchie basiliche; e in un largo spazio si vedeva l’ovale enorme dell’Arena antica. Il sole mattutino
    rallegrava l’abitato ed i colli, e dall’una parte indorava le montagne, dall’altra gettava una luce placida
    sull’interminabile pianura verde, sparsa di villaggi bianchi, di case, di chiese, di campanili. Entrarono nella
    sala con gran fracasso di risa e salti due bimbe, le quali avevano il volto color di rosa e i capelli biondi
    paglierini. Vedendomi, di primo botto rimasero impacciate, ma poi subito si fecero coraggio e mi vennero
    accanto. La più grandicella disse : “ Signora, si accomodi. Vuole che vada a chiamare la mamma? “. “ No,
    fanciulla mia, aspetto il tuo babbo “. “ Il babbo non l’abbiamo ancora visto stamane. Ha tanto da fare “. “ Lo
    voglio vedere io il babbo”, gridò la più piccina. “ Gli voglio tanto bene io al
     
     
     
     
     
     
    babbo “. In  quella entrò il
    generale,e le bimbe gli corsero incontro,gli si avviticchiarono alle gambe, tentavano di saltargli sulle spalle;
    egli prendeva l’una e l’alzava e le dava un bacio, poi prendeva l’altra; e le due pazzerelle ridevano, e negli
    occhi del generale spuntarono due lagrime di tenerezza beata.  Si volse a me dicendo : “ Scusi, signora;
    s’ella ha figliuoli, mi compatirà “. Si mise a sedere in faccia a me e soggiunse : “ Conosco di nome il signor
    conte, e sarei lieto se potessi servire in qualcosa la signora contessa “. Feci un cenno al generale perché
    allontanasse le bambine, ed egli disse loro con voce piena di dolcezza : “ Andate, figliuole mie, andate,
    dobbiamo parlare con la signora”. Le bambine fecero un passo verso di me come per darmi un bacio;
    voltai la testa; e se ne andarono finalmente un poco mortificate. “ Generale – mormorai – vengo a
    compiere un dovere di suddita fedele “. “ La signora contessa è tedesca? “.
     
     
     
     
     
     
    “ No, sono trentina “. “ Ah, va
    bene “, esclamò, guardandomi con una cert’aria di stupore e di impazienza. “ Legga “ e gli porsi in atto
    risoluto la lettera di Remigio, quella che avevo ritrovata nel taschino del portamonete. Il generale, dopo
    avere letto : “ Non capisco; la lettera è indirizzata a lei? “. “ Sì, generale”. “ Dunque l’uomo che scrive è il
    suo amante? “.
    Non risposi. Il generale cavò di tasca un sigaro e lo accese; s’alzò da sedere e si pose a camminare su e giù
    per la sala; tutt’a un tratto mi si piantò innanzi e, ficcandomi gli occhi in volto, disse : “ Dunque, ho fretta,
    si sbrighi “. “ La lettera è di Remigio Ruiz, luogotenente del terzo reggimento granatieri “. “ E poi? “. “ La
    lettera parla chiaro. S’è fatto credere malato, pagando i quattro medici – e aggiunsi con l’accento rapido
    dell’odio : - è disertore dal campo di battaglia “.  “ Ho inteso. Il tenente era l’amante suo e l’ha piantata. Ella
    si vendica facendolo fucilare, e insieme con lui facendo fucilare i medici. E’
     
     
     
     
     
    vero? “. “ Dei medici non
    m’importa “. Il generale stette un poco meditando con le ciglia aggrottate, poi mi stese la lettera, che gli
    avevo data : “ Signora, ci pensi : la delazione è un’infamia e l’opera sua è un assassinio “. “ Signor generale, -
    esclamai, alzando il viso e guardandolo altera – compia il suo dovere “.
    La sera, verso le nove, un soldato portò all’albergo della “ Torre di  Londra “, dove finalmente mi avevano
    trovata una camera, un biglietto che diceva : “ Domattina alle quattro e mezzo precise verranno fucilati nel
    secondo cortile di Castel San Pietro il tenente Remigio Ruiz ed il medico del suo reggimento. Questo foglio
    servirà per assistere all’esecuzione. Il sottoscritto chiede scusa alla signora contessa di non poterle offrire
    anche lo spettacolo della fucilazione degli altri medici, i quali, per ragioni che qui è inutile riferire, vennero
    rimandati ad un altro consiglio di guerra. ……………………..Generale Hauptmann “.
    Alle tre e mezzo della notte buia uscivo a piedi dall’albergo,
     
     
     
     
     
    accompagnata da Giacomo. Al basso del colle di
    Castel  San Pietro gli ordinai che mi lasciasse, e cominciai a salire sola la strada erta; avevo caldo, soffocavo;
    non volevo togliermi  il velo dalla faccia, bensì, sciolti i primi bottoni dell’abito, rivoltai i lembi dello scollo al
    di dentro : quel po’ d’aria sul seno mi faceva respirare meglio. Le stelle impallidivano, si diffondeva intorno
    un albore giallastro. Seguii dei soldati, che, girando il fianco del castello, entrarono in un cortile chiuso dagli
    alti e cupi muri di cinta. Vi stavano già schierate due squadre di granatieri, immobili. Nessuno badava a me
    in quel brulichio silenzioso di militari e in quelle mezze tenebre. Si sentivano le campane suonare giù nella
    città, dalla quale salivano mille rumori confusi. Cigolò una porta bassa del castello, e ne uscirono due
    uomini con le mani legate dietro la schiena; l’uno magro, bruno, camminava innanzi ritto,sicuro, con la
    fronte alta; l’altro, fiancheggiato da due soldati, che lo reggevano con
     
     
     
     
     
     
    molta fatica alle ascelle, si trascinava
    singhiozzando.  Non so che cosa seguisse; leggevano, credo; poi udii un gran frastuono,
    e vidi il giovane bruno cadere, e nello stesso punto mi accorsi che Remigio era nudo fino alla cintura, e
    quelle braccia, quelle spalle, quel collo, tutte quelle membra, che avevo tanto amato, m’abbagliarono. Mi
    volò  nella fantasia l’immagine del mio amante, quando a Venezia, nella “Sirena “, pieno d’ardore e di gioia,
    m’aveva stretta per la prima volta fra le sue braccia d’acciaio. Un secondo frastuono mi scosse : sul torace
    ancora palpitante e bianco più del marmo s’era slanciata una donna bionda, cui schizzavano addosso gli
    zampilli di sangue. Alla vista di quella femmina turpe si ridestò in me tutto lo sdegno, e con lo sdegno la
    dignità e la forza. Avevo la coscienza del mio diritto; m’avviai per uscire, tranquilla nell’orgoglio di un
    difficile dovere compiuto.
    Alla soglia del cancello mi sentii strappare il velo dal volto; mi girai e vidi
     
     
     
     
     
    innanzi a me il grugno sporco
    dell’ufficiale boemo. Cavò dalla bocca enorme il cannello della sua pipa, e, avvicinando al mio viso il suo
    mustacchio, mi sputò sulla guancia…
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
  2. Mi piace
    fel55 ha ricevuto una reazione da irisblue0 per l'aggiornamento : CARDUCCI   Idillio maremmano   Co   ‘l raggio de l’april nuovo che inonda roseo la st   
    CARDUCCI
     
    Idillio maremmano
     
    Co  ‘l raggio de l’april nuovo che inonda
    roseo la stanza tu sorridi ancora
    improvvisa al mio cuore, o Maria bionda;
    e il cuor che t’obliò, dopo tant’ora
    di tumulti oziosi in te riposa,
    o amor mio primo, o d’amor dolce aurora.
    Ove sei? Senza nozze e sospirosa
    non passasti già tu; certo il natio
    borgo ti accoglie lieta madre e sposa;
    chè il fianco baldanzoso ed il restio
    seno a i freni del vel promettean troppa
    gioia d’amplessi al marital desio.
    Forti figli pendean da la tua poppa
    certo, ed or baldi un tuo sguardo cercando
    al mal domo caval saltano in groppa.
    Com’eri bella, o giovinetta, quando
    tra l’ondeggiar de’ lunghi solchi uscivi
    un tuo serto di fiori in man recando,
    alta e ridente, e sotto i cigli vivi
     
     
    di selvatico fuoco lampeggiante
    grande e profondo l’occhio azzurro aprivi!
    Come il cìano seren tra ‘l biondeggiante
    or de le spighe, tra la chioma flava
    fioria quell’occhio azzurro; e a te d’avante
    la grande estate, e intorno, fiammeggiava;
    sparso tra’ verdi rami il sol ridea
    del melogran, che rosso scintillava.
    Al tuo passar, siccome a la sua dea,
    il bel pavon l’occhiuta coda apria,
    guardando, e un rauco grido a te mettea.
    Oh come fredda indi la vita mia,
    come oscura e incresciosa è trapassata!
    Meglio era sposar te, bionda Maria!
     
     
     
     
  3. Mi piace
    fel55 ha ricevuto una reazione da irisblue0 per l'aggiornamento : Cosa sei…tu per me? Ecco cosa sei: Sei la magìa del Natale. Sei l’incanto Dei cristal   
    Cosa sei…tu per me?
    Ecco cosa sei:
    Sei la magìa del Natale.
    Sei l’incanto
    Dei cristalli di neve
    Che lenti s’adagiano
    Sulla bianca coltre
    Della terra nera.
    Sei il calore del ceppo
    Che nel camino
    Sprigiona faville di fuoco.
    Sei lo stupore dell’Attesa
    Che inebria il cuore
    Dei bambini sognanti.
    Sei la rosa che d’inverno
    Profuma le mie notti.
    Sei tutta…
    La ragione della vita mia.
    Sei la luce
    Del mio faticoso cammino.
    Sei tutte le cose belle
    Che porta seco il Natale.
     
     
     
     
  4. Mi piace
    fel55 ha ricevuto una reazione da fromtheashes93 per l'aggiornamento : SAFFO Fr.40-41D Ti amavo, Attide, un tempo…mi sembravi una fanciulla piccola e senza   
    SAFFO
    Fr.40-41D
    Ti amavo, Attide, un tempo…mi sembravi una fanciulla piccola e senza grazie.
     
     
    Fr.18D ( la poesia, “ rose della Pieria “)
    (trad. di Manara Valgimigli)
    Morta tu giacerai
     
    né rimpianto; chè non cogliesti
    le rose della Pieria:
    e ombra ignota anche nell’Ade
    ti aggirerai,
    tra scure ombre di morti
    sperduta.
     
     
     
    Fr.61D (La rivale Andromeda)
     
    Che rustica donna t’affascina l’animo (o Attide?), una donna che indossava una rustica stola
    e non sa rialzare la veste sopra la caviglia?
     
     
     
    Commiato Fr.96D (e nostalgìa)
     
    “Vorrei  proprio esser morta”. Ed ella mi lasciava tra molte lacrime;
    e questo mi disse: “ Ahimè che gran dolore il nostro, o Saffo: con mia pena davvero t’abbandono!”. Ed
    io a lei: “Addio, va! E ricordati di me; tu sai infatti quanto bene ti volevo. Ma se non sai, allora io voglio
    ricordarti  (quante dolci) e soavi cose godevamo; chè di viole e di rose
    ed insieme di croco molte corone sul capo ti cingesti a me vicina e molte
    ghirlande intrecciate intorno al tenero collo fatte di fiori… e con essenza
    di fiori e regale ungesti…, e su morbidi letti…placavi il desiderio,
    né v’era festa da cui mancavamo né bosco sacro…”.
  5. Fantastico!
    fel55 ha ricevuto una reazione da motomotoemoto per l'aggiornamento :         Tinto qua e là Di rosa Il cielo saluta ormai Il suo astro morente. Vaga la me   
     
     
     
     
    Tinto qua e là
    Di rosa
    Il cielo saluta ormai
    Il suo astro morente.
    Vaga la mente e pensa
    Al sole calante
    Del nostro amore.
    Vivo è ancora
    Il mio sentimento per te,
    e anche l’affetto di coniuge.
    Perché – dimmi –
    Ancora il desiderio e la passione
    Mi spingono verso di te ,
    Mentre tu sembri
    Non provare più
    Attrazione verso di me?
    Eppure la giovinezza
    Ancora ti arride
    E la tua beltà
    Non è affatto sfiorita.
    Dimmi…perché
    La mia mente è confusa.