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fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : Ardo come un tempo Al luccichìo dei tuoi begli occhi. Taci, se mi vuoi dire Che ancor
Ardo come un tempo
Al luccichìo dei tuoi begli occhi.
Taci, se mi vuoi dire
Che ancora ti assillano
Tristi pensieri e sordo rancore
Ormai antico.
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fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : Ardo come un tempo Al luccichìo dei tuoi begli occhi. Taci, se mi vuoi dire Che ancor
Ardo come un tempo
Al luccichìo dei tuoi begli occhi.
Taci, se mi vuoi dire
Che ancora ti assillano
Tristi pensieri e sordo rancore
Ormai antico.
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fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : Ardo come un tempo Al luccichìo dei tuoi begli occhi. Taci, se mi vuoi dire Che ancor
Ardo come un tempo
Al luccichìo dei tuoi begli occhi.
Taci, se mi vuoi dire
Che ancora ti assillano
Tristi pensieri e sordo rancore
Ormai antico.
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fel55 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Se è vero Che ancor m’accetti Quale amante e sposo Indissolubilmente a te congiunto,
Se è vero
Che ancor m’accetti
Quale amante e sposo
Indissolubilmente a te congiunto,
E’ vero anche
Che la tua fiducia traballa
E ti rode la gelosìa latente
Credimi – immotivata.
Quali prove ancora
Ti attendi?
T’amo ancora…
come sempre
E mai potrei…
Fare a meno di te!
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fel55 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Se è vero Che ancor m’accetti Quale amante e sposo Indissolubilmente a te congiunto,
Se è vero
Che ancor m’accetti
Quale amante e sposo
Indissolubilmente a te congiunto,
E’ vero anche
Che la tua fiducia traballa
E ti rode la gelosìa latente
Credimi – immotivata.
Quali prove ancora
Ti attendi?
T’amo ancora…
come sempre
E mai potrei…
Fare a meno di te!
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fel55 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Se è vero Che ancor m’accetti Quale amante e sposo Indissolubilmente a te congiunto,
Se è vero
Che ancor m’accetti
Quale amante e sposo
Indissolubilmente a te congiunto,
E’ vero anche
Che la tua fiducia traballa
E ti rode la gelosìa latente
Credimi – immotivata.
Quali prove ancora
Ti attendi?
T’amo ancora…
come sempre
E mai potrei…
Fare a meno di te!
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fel55 ha ricevuto una reazione da londoncalling6 per l'aggiornamento : Solo ti chiedo Che tu mi lasci Sognare ancora Cieli sereni, Mare azzurro E monti inne
Solo ti chiedo
Che tu mi lasci
Sognare ancora
Cieli sereni,
Mare azzurro
E monti innevati.
E tu solo mi chiedi
Vita tranquilla
E trasparenza di pensieri,
Amore sincero e unico.
Troppo preziosa è
La felicità coniugale.
Tu lo sai, io lo so.
Ma a noi non costa nulla
Proteggerla,
Perché l’amore di mezzo secolo
E’ pietra di diamante.
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fel55 ha ricevuto una reazione da londoncalling6 per l'aggiornamento : Solo ti chiedo Che tu mi lasci Sognare ancora Cieli sereni, Mare azzurro E monti inne
Solo ti chiedo
Che tu mi lasci
Sognare ancora
Cieli sereni,
Mare azzurro
E monti innevati.
E tu solo mi chiedi
Vita tranquilla
E trasparenza di pensieri,
Amore sincero e unico.
Troppo preziosa è
La felicità coniugale.
Tu lo sai, io lo so.
Ma a noi non costa nulla
Proteggerla,
Perché l’amore di mezzo secolo
E’ pietra di diamante.
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fel55 ha ricevuto una reazione da gerbera0 per l'aggiornamento : Il mio posto è accanto a te, e quando ti brillano gli occhi di felicità e il buon umo
Il mio posto è
accanto a te,
e quando ti brillano
gli occhi di felicità
e il buon umore
ti sprizza fuori
da ogni poro,
e quando l’angoscia
e la disperazione,
la paura e il pessimismo
ti attanagliano il cuore.
Al sorgere del nuovo
giorno e al calar del sole,
sempre mi avvinghio te
e attendo speranzoso
le tue ambite effusioni
e paradisiache dolcezze.
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fel55 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : MONTALE Da “ Quaderno di quattro anni “ Domande senza risposta Mi chiedono se ho
MONTALE
Da “ Quaderno di quattro anni “
Domande senza risposta
Mi chiedono se ho scritto
un canzoniere d’amore
e se il mio “ onlie begetter “
è uno solo o è molteplice.
Ahimè,
la mia testa è confusa, molte figure
vi si addizionano,
ne formano una sola che discerno
a malapena nel mio crepuscolo.
Se avessi posseduto
un liuto come d’obbligo
per un “trobar “ meno chiuso
non sarebbe difficile
dare un nome a colei che ha posseduto
la mia testa poetica o altro ancora.
Se il nome
fosse una conseguenza delle cose,
di queste non potrei dirne una sola
perché le cose sono fatti e i fatti
in prospettiva sono appena cenere.
Non ho avuto purtroppo che la parola,
qualche cosa che approssima ma non tocca;
e così
non c’è depositaria del mio cuore
che non sia nella bara. Se il suo nome
fosse un nome o più nomi non conta nulla
per chi è rimasto fuori, ma per poco,
della divina inesistenza. A presto,
adorate mie larve!
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fel55 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : C’è maggiore felicità Per un uomo deluso O arido di cuore ? Quando incontra La donna
C’è maggiore felicità
Per un uomo deluso
O arido di cuore ?
Quando incontra
La donna della sua vita
E si sente subito attratto ?
Il cuore sobbalza e trepida
Fin che non la rivede.
E pensare a lei diventa
Sempre più continuo
E consolante.
E’ il top quando vede
Gli occhi di lei
Brillare di luce
E divenire languidi
D’amore
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fel55 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : MONTALE Ai tuoi piedi Mi sono inginocchiato ai tuoi piedi o forse è un’illusione
MONTALE
Ai tuoi piedi
Mi sono inginocchiato ai tuoi piedi
o forse è un’illusione perché non si vede
nulla di te,
i miei peccati
attendendo il verdetto con scarsa fiducia
e debole speranza non sapendo
che senso hanno quassù, il prima e il poi
il presente il passato l’avvenire
e il fatto che io sia venuto al mondo
senza essere consultato.
Poi penserò alla vita di quaggiù
non “ sub specie aeternitatis “,
non risalendo all’infanzia
e agli ingloriosi fatti che l’hanno illustrata
per poi ascendere a un dopo
di cui sarò all’anteporta.
Attendendo il verdetto
che sarà lungo o breve grato o ingrato
ma sempre temporale e qui comincia
l’imbroglio perché nulla di buono è mai pensabile
nel tempo,
ricorderò gli oggetti che ho lasciati
al loro posto, un posto tanto studiato,
agli uccelli impagliati, a qualche ritaglio
di giornale, alle tre o quattro medaglie
di cui sarò derubato e forse anche
alle fotografie di qualche mia Musa
che mai seppe di esserlo,
rifarò il censimento di quel nulla
che fu vivente perché fu tangibile
e mi dirò se non fossero
queste solo e non altro la mia consistenza
e non questo corpo ormai incorporeo
che sta in attesa e quasi si addormenta.
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fel55 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : Cessa di figurarmi Quale scellerato coniuge Ch’ha violato ingiustamente La fede nuzia
Cessa di figurarmi
Quale scellerato coniuge
Ch’ha violato ingiustamente
La fede nuziale.
E’ vero: ho perduto l’anello nuziale,
Ma per stupida fatalità!
Non è mai mutato
Il sentimento che nutro per te
Negli abissi del cuore.
E il mio pensiero
È sempre
Rivolto a te soltanto.
Credimi:
è l’unica realtà!
-
fel55 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : Cessa di figurarmi Quale scellerato coniuge Ch’ha violato ingiustamente La fede nuzia
Cessa di figurarmi
Quale scellerato coniuge
Ch’ha violato ingiustamente
La fede nuziale.
E’ vero: ho perduto l’anello nuziale,
Ma per stupida fatalità!
Non è mai mutato
Il sentimento che nutro per te
Negli abissi del cuore.
E il mio pensiero
È sempre
Rivolto a te soltanto.
Credimi:
è l’unica realtà!
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fel55 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : Cessa di figurarmi Quale scellerato coniuge Ch’ha violato ingiustamente La fede nuzia
Cessa di figurarmi
Quale scellerato coniuge
Ch’ha violato ingiustamente
La fede nuziale.
E’ vero: ho perduto l’anello nuziale,
Ma per stupida fatalità!
Non è mai mutato
Il sentimento che nutro per te
Negli abissi del cuore.
E il mio pensiero
È sempre
Rivolto a te soltanto.
Credimi:
è l’unica realtà!
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fel55 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Se è vero Che ancor m’accetti Quale amante e sposo Indissolubilmente a te congiunto,
Se è vero
Che ancor m’accetti
Quale amante e sposo
Indissolubilmente a te congiunto,
E’ vero anche
Che la tua fiducia traballa
E ti rode la gelosìa latente
Credimi – immotivata.
Quali prove ancora
Ti attendi?
T’amo ancora…
come sempre
E mai potrei…
Fare a meno di te!
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fel55 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Dalle stelle precipiterei Negli abissi, Se tu cessassi di amarmi Per tua o per mia co
Dalle stelle precipiterei
Negli abissi,
Se tu cessassi di amarmi
Per tua o per mia colpa.
Il cielo dell’anima mia
Sarebbe sempre coperto di livore
O in tutto simile a notte fonda.
Buio sarebbe il futuro,
Spenta ogni speranza di vita.
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fel55 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Se è vero Che ancor m’accetti Quale amante e sposo Indissolubilmente a te congiunto,
Se è vero
Che ancor m’accetti
Quale amante e sposo
Indissolubilmente a te congiunto,
E’ vero anche
Che la tua fiducia traballa
E ti rode la gelosìa latente
Credimi – immotivata.
Quali prove ancora
Ti attendi?
T’amo ancora…
come sempre
E mai potrei…
Fare a meno di te!
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fel55 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : MONTALE Sorapis, 40 anni fa Non ho mai amato molto la montagna e detesto le Alpi. L
MONTALE
Sorapis, 40 anni fa
Non ho mai amato molto la montagna
e detesto le Alpi. Le Ande, le Cordigliere
non le ho vedute mai. Pure la Sierra
de Guadarrama mi ha rapito, dolce
com’è l’ascesa e in vetta daini, cervi,
secondo le notizie dei dèpliants turistici.
Solo l’elettrica aria dellEngadina
ci vinse, mio insettino, ma non si era
tanto ricchi da dirci “ hic manebimus “.
Tra i laghi solo quello di Sorapis
fu la grande scoperta. C’era la solitudine
delle marmotte più udite che intraviste
e l’aria dei Celesti, ma quale strada
per accedervi? Dapprima la percorsi
da solo per vedere se i tuoi occhietti
potevano addentrarsi tra cunicoli
zigzaganti tra lastre alte di ghiaccio.
E così lunga! Confortata solo
Nel primo tratto, in folti di conifere,
dallo squillo d’allarme delle ghiandaie.
Poi ti guidai tenendoti per mano
fino alla cima, una capanna vuota.
Fu quello il nostro lago, poche spanne d’acqua,
due vite troppo giovani per essere vecchie,
e troppo vecchie per sentirsi giovani.
Scoprimmo allora che cos’è l’età.
Non ha nulla a che fare col tempo, è qualcosa che dice
che ci fa dire siamo qui, è un miracolo
che non si può ripetere. Al confronto
la gioventù è il più vile degli inganni.
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fel55 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : QUASIMODO “ E la tua veste è bianca “ Piegato hai il capo e mi guardi; e la tua v
QUASIMODO
“ E la tua veste è bianca “
Piegato hai il capo e mi guardi;
e la tua veste è bianca,
e un seno affiora dalla trina
sciolta sull’omero sinistro.
Mi supera la luce, trema,
e tocca le tue braccia ignude.
Ti rivedo. Parole
avevi chiuse e rapide,
che mettevano cuore
nel peso d’una vita
che sapeva di circo.
Profonda la strada
su cui scendeva il vento
certe notti di marzo,
e ci svegliava ignoti,
come la prima volta.
“ Antico inverno “
Desiderio delle tue mani chiare
nella penombra della fiamma :
sapevano di rovere e di rose;
di morte. Antico inverno.
Cercavano il miglio gli uccelli
ed erano subito di neve;
così le parole.
Un po’ di sole, una raggera d’angelo,
e poi la nebbia; e gli alberi,
e noi fatti d’aria al mattino.
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fel55 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : Soffocami di baci, Colmami di carezze, Promettimi amore eterno, Anche se non lo merit
Soffocami di baci,
Colmami di carezze,
Promettimi amore eterno,
Anche se non lo merito
Del tutto
Per le mie incomprensioni
E il mio innato maschilismo.
Ti vivo sempre accanto,
A fianco a te,
Unica donna e padrona
Della mia vita.
Orsù, sorridimi
Come sempre hai fatto
In tanti momenti belli,
Sempre vivi nella memoria,
in eterno incancellabili.
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fel55 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : Nei “ Sassi di Matera “al calar del sole Fino agli anni Cinquanta Or che nella cort
Nei “ Sassi di Matera “al calar del sole
Fino agli anni Cinquanta
Or che nella corte del vicinato
Sirio lentamente s’asconde
Dietro i crinali dell’Appennino,
Si smorza il chiasso dei fanciulli.
Ad una ad una escono dalle case-grotte
Le madri e le figlie da marito
Ch’hanno di già approntato
Il modesto desinare ai mariti o ai padri.
Han tempo fino all’imbrunire e oltre,
Per spettegolare o lamentarsi,
Quando stanchi e affamati
Gli uomini tornano dai campi seminati
O dai piccoli orti o dalle vigne proprie,
talora dalle altrui proprietà.
L’asino o il mulo a lor dinanzi
Avanzano zoccolando sul selciato sconnesso.
Qual più gonfia qual meno
Donzolano le bisacce
E canta l’acqua di fonte nei barili.
Le fiasche son vuote, più di vino che d’acqua.
La parca cena li ristora, il vino, prezioso
E perciò misto ad acqua, li disseta.
Indi assisi sul muricciolo con gusto
Aspirano tabacco dalla pipa attempata
O dallo spinello fresco di paziente fattura.
Han poco tempo per scambiare
Qualche parola coi vicini di casa,
Già che la stanchezza del duro lavoro
Ormai ha il sopravvento e calano
Le palpebre, di tanto in tanto.
Le donne di casa han sparecchiato
E lavato le stoviglie, non tante.
Ora mettono a letto i loro uomini e bambini,
Spengono i costosi lumi e tornano
A confabular con le vicine.
Che mai si dicon tra loro?
E’ presto detto: nascite, matrimoni e lutti,
Figli e acciacchi, gioie e dolori,
Speranze e delusioni.
Anche l’andamento del tempo
È tema ricorrente, perché dai capricci del cielo
Dipende ogni spiga, ogni legume,
Ogni tronco di vite, ogni dono dell’orto,
Ogn’erba selvatica o medicinale.
Vita semplice e dura, scandita
Dalla vicenda incessante delle stagioni.
Vita breve per ogni sorta di male,
Che non risparmia bambini, gestanti, Puerpere, uomini sfiancati dalle fatiche
Dal primo mane a tarda sera,
Più di rado anziane dalla pelle grinzosa.
Eppur vita tranquilla, più che nel dopoguerra
Frenetico, incalzato da presunto progresso.
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fel55 ha ricevuto una reazione da fleurdelys00 per l'aggiornamento : MONTALE Quasi un madrigale
MONTALE
Quasi un madrigale
Il girasole piega a occidente
e già precipita il giorno nel suo
occhio in rovina e l’aria dell’estate
s’addensa e già curva le foglie e il fumo
dei cantieri. S’allontana con scorrere
secco di nubi e stridere di fulmini
quest’ultimo gioco del cielo. Ancora,
e da anni, cara, ci ferma il mutarsi
degli alberi stretti dentro la cerchia
dei Navigli. Ma è sempre il nostro giorno
e sempre quel sole che se ne va
con il filo del suo raggio affettuoso.
Non ho più ricordi,non voglio ricordare;
la memoria risale dalla morte,
la vita è senza fine. Ogni giorno
è nostro. Uno si fermerà per sempre,
e tu con me, quando ci sembri tardi.
Qui sull’argine del canale, i piedi
in altalena, come di fanciulli,
guardiamo l’acqua, i primi rami dentro
il suo colore verde che s’oscura.
E l’uomo che in silenzio s’avvicina
non nasconde un coltello fra le mani,
ma un fiore di geranio.
Altra volta salimmo fino alla torre
dove sovente un passero solitario
modulava il motivo che Massenet
imprestò al suo Des Grieux.
Più tardi ne uccisi uno fermo sull’asta
della bandiera : il solo mio delitto
che non so perdonarmi. Ma ero pazzo
e non di te, pazzo di gioventù,
pazzo della stagione più ridicola
della vita. Ora sto
a chiedermi che posto tu hai avuto
in quella mia stagione. Certo un senso
allora inesprimibile, più tardi
non l’oblio ma una punta che feriva
quasi a sangue. Ma allora eri già morta
e non ho mai saputo dove e come.
Oggi penso che tu sei stata un genio
di pura inesistenza, un’agnizione
reale perché assurda. Lo stupore
quando s’incarna è lampo che ti abbaglia
e si spenge. Durare potrebbe essere
l’effetto di una droga nel creato,
in un medium di cui non si ebbe mai
alcuna prova.
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fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : Nei “ Sassi di Matera “al calar del sole Fino agli anni Cinquanta Or che nella cort
Nei “ Sassi di Matera “al calar del sole
Fino agli anni Cinquanta
Or che nella corte del vicinato
Sirio lentamente s’asconde
Dietro i crinali dell’Appennino,
Si smorza il chiasso dei fanciulli.
Ad una ad una escono dalle case-grotte
Le madri e le figlie da marito
Ch’hanno di già approntato
Il modesto desinare ai mariti o ai padri.
Han tempo fino all’imbrunire e oltre,
Per spettegolare o lamentarsi,
Quando stanchi e affamati
Gli uomini tornano dai campi seminati
O dai piccoli orti o dalle vigne proprie,
talora dalle altrui proprietà.
L’asino o il mulo a lor dinanzi
Avanzano zoccolando sul selciato sconnesso.
Qual più gonfia qual meno
Donzolano le bisacce
E canta l’acqua di fonte nei barili.
Le fiasche son vuote, più di vino che d’acqua.
La parca cena li ristora, il vino, prezioso
E perciò misto ad acqua, li disseta.
Indi assisi sul muricciolo con gusto
Aspirano tabacco dalla pipa attempata
O dallo spinello fresco di paziente fattura.
Han poco tempo per scambiare
Qualche parola coi vicini di casa,
Già che la stanchezza del duro lavoro
Ormai ha il sopravvento e calano
Le palpebre, di tanto in tanto.
Le donne di casa han sparecchiato
E lavato le stoviglie, non tante.
Ora mettono a letto i loro uomini e bambini,
Spengono i costosi lumi e tornano
A confabular con le vicine.
Che mai si dicon tra loro?
E’ presto detto: nascite, matrimoni e lutti,
Figli e acciacchi, gioie e dolori,
Speranze e delusioni.
Anche l’andamento del tempo
È tema ricorrente, perché dai capricci del cielo
Dipende ogni spiga, ogni legume,
Ogni tronco di vite, ogni dono dell’orto,
Ogn’erba selvatica o medicinale.
Vita semplice e dura, scandita
Dalla vicenda incessante delle stagioni.
Vita breve per ogni sorta di male,
Che non risparmia bambini, gestanti, Puerpere, uomini sfiancati dalle fatiche
Dal primo mane a tarda sera,
Più di rado anziane dalla pelle grinzosa.
Eppur vita tranquilla, più che nel dopoguerra
Frenetico, incalzato da presunto progresso.
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fel55 ha ricevuto una reazione da londoncalling6 per l'aggiornamento : Perché trepidi E a tratti piangi Se non è ancora giunta L’ora mia ? Prega il Cielo Ch
Perché trepidi
E a tratti piangi
Se non è ancora giunta
L’ora mia ?
Prega il Cielo
Che ci lasci svegliare
Ancora accanto
E augurarci
Il nuovo buon giorno.