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fel55 ha ricevuto una reazione da chiaraoscura4 per l'aggiornamento : Cara Matilde, anche tu per la prima volta ti accosti all’altare per partecipare alla
Cara Matilde,
anche tu
per la prima volta
ti accosti all’altare
per partecipare
alla mensa del Signore.
Giorno importante
nella tua esistenza
come quello in cui
apristi gli occhi alla vita
per la prima volta.
L’abito bianco
riflette il tuo candore
e preannuncia
in piena felicità
il tuo luminoso futuro.
Con l’augurio
di una vita di fede
sempre viva
da parte di tutti i tuoi cari.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : SALVATORE DI GIACOMO Da “ Sonetti antichi “ (tradotti dal napoletano) I – Nannina
SALVATORE DI GIACOMO
Da “ Sonetti antichi “ (tradotti dal napoletano)
I – Nannina
Occhi di sogno, neri, appassionati,
che del miele la dolcezza avete,
perché, con questo guardare che fate,
voi un braciere in petto m’accendete?
Vi manca la parola e mi parlate,
-pare che senza lacrime piangiate,-
di questa faccina bianca anima siete,
-occhi belli, occhi dolci, occhi fatati!
Voi, che insieme ai fiori vi aprite,
-e insieme con i fiori vi chiudete,-
fiori di passione mi apparite.-
Voi, sentimento degli innamorati,
-m’avete fatto male e lo sapete,-
occhi di sogno, neri, appassionati!
Da “ Canzoni “
A Marechiaro
Quando spunta la luna a Marechiaro,
anche i pesci vi fanno all’amore,
si agitano le onde del mare,
per la gioia cambiano colore,
quando spunta la luna a Marechiaro…
A Marechiaro c’è una finestra,
la mia passione vi bussa,
un garofano odora su una testa,
passa l’acqua di sotto e mormora…
A Marechiaro c’è una finestra…
Chi dice che le stelle sono lucenti,
non conosce questi occhi che tu hai in fronte,
questi due occhi li conosco io solamente,
dentro il cuore ne ho le punte.
Chi dice che le stelle sono lucenti?
Svegliati, Carolina, chè l’aria è dolce,
quando mai tanto tempo ho aspettato?
Per accompagnare i suoni con la voce,
stasera ho portato una chitarra…
Svegliati, Carolina, chè l’aria è dolce!...
-
fel55 ha ricevuto una reazione da chiaraoscura4 per l'aggiornamento : Quanti sospiri Traevo dal petto, Quante lacrime dai miei occhi. Quell’ann
Quanti sospiri
Traevo dal petto,
Quante lacrime dai miei occhi.
Quell’anno infausto in cui
Per stupide incomprensioni
E avverse circostanze familiari
La vita ci tenne lontani,
Tu a Boiano, io a Gravina!
Gran torto subì
Il nostro amore.
Ancora dopo tanti anni
Ti chiedo perdono
Per la mia parte di colpa.
Dolcissima, però, torna alla mente
La memoria
Della tanto attesa rappacificazione.
Com’eri tenera a telefono,
Mentre ti chiedevo perdono
Per la prima volta
E ti confermai
Che il mio cuore batteva
Ancora forte per te
E mi eri mancata tanto!
Quale non fu la consolazione
A udire il tuo secondo “sì”.
Sì, mi amavi ancora!
-
fel55 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : PASCOLI Dai “ Canti di Castelvecchio “ ( 1903 – 1911 ) La tessitrice Mi son sed
PASCOLI
Dai “ Canti di Castelvecchio “ ( 1903 – 1911 )
La tessitrice
Mi son seduto su la panchetta
come una volta…quanti anni fa?
Ella, come una volta, s’è stretta
su la panchetta.
E non il suono d’una parola ;
solo un sorriso tutto pietà.
La bianca mano lascia la spola.
Piango, e le dico : “ Come ho potuto,
dolce mio bene, partir da te? “.
Piange e mi dice d’un cenno muto :
“ Come hai potuto? “.
Con un sospiro quindi la cassa
tira del muto pettine a sé.
Muta la spola passa e ripassa.
Piango, e le chiedo : “ Perché non suona
dunque l’arguto pettine più ? .
Ella mi fissa timida e buona :
“ Perché non suona ? “.
E piange, piange : “ Mio dolce amore,
non t’hanno detto ? non lo sai tu?
Io non son viva che nel tuo cuore.
Morta! Sì, morta! Se tesso, tesso
per te soltanto; come, non so :
in questa tela, sotto il cipresso,
accanto alfine ti dormirò “.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da chiaraoscura4 per l'aggiornamento : SALVATORE DI GIACOMO Da “ Sonetti antichi “ (tradotti dal napoletano) I – Nannina
SALVATORE DI GIACOMO
Da “ Sonetti antichi “ (tradotti dal napoletano)
I – Nannina
Occhi di sogno, neri, appassionati,
che del miele la dolcezza avete,
perché, con questo guardare che fate,
voi un braciere in petto m’accendete?
Vi manca la parola e mi parlate,
-pare che senza lacrime piangiate,-
di questa faccina bianca anima siete,
-occhi belli, occhi dolci, occhi fatati!
Voi, che insieme ai fiori vi aprite,
-e insieme con i fiori vi chiudete,-
fiori di passione mi apparite.-
Voi, sentimento degli innamorati,
-m’avete fatto male e lo sapete,-
occhi di sogno, neri, appassionati!
Da “ Canzoni “
A Marechiaro
Quando spunta la luna a Marechiaro,
anche i pesci vi fanno all’amore,
si agitano le onde del mare,
per la gioia cambiano colore,
quando spunta la luna a Marechiaro…
A Marechiaro c’è una finestra,
la mia passione vi bussa,
un garofano odora su una testa,
passa l’acqua di sotto e mormora…
A Marechiaro c’è una finestra…
Chi dice che le stelle sono lucenti,
non conosce questi occhi che tu hai in fronte,
questi due occhi li conosco io solamente,
dentro il cuore ne ho le punte.
Chi dice che le stelle sono lucenti?
Svegliati, Carolina, chè l’aria è dolce,
quando mai tanto tempo ho aspettato?
Per accompagnare i suoni con la voce,
stasera ho portato una chitarra…
Svegliati, Carolina, chè l’aria è dolce!...
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Ormai m’è agevole iI mio sogno ricorrente. E’ certo. Sia pure sotto mentite spoglie
Ormai m’è agevole
iI mio sogno ricorrente.
E’ certo.
Sia pure sotto
mentite spoglie,
hai ridestato
lo schianto dell’abbandono,
il dolore e la disperazione
sempre vivi
nella mia fragile esistenza.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Ormai m’è agevole iI mio sogno ricorrente. E’ certo. Sia pure sotto mentite spoglie
Ormai m’è agevole
iI mio sogno ricorrente.
E’ certo.
Sia pure sotto
mentite spoglie,
hai ridestato
lo schianto dell’abbandono,
il dolore e la disperazione
sempre vivi
nella mia fragile esistenza.
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fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : DI GIACOMO Tutto si scorda Tutto, tutto si scorda, tutto o si cambia o muore; e
DI GIACOMO
Tutto si scorda
Tutto, tutto si scorda,
tutto o si cambia o muore;
e una chitarra è amore
che non ha una sola corda.
Oggi sei tu; domani,
forse, un’altra sarà;
e poi un’altra, chissà,
se tempo ci rimane.
Occhi celesti o neri,
colore di giglio o di rosa,
sempre, sempre una sola cosa,
sempre gli stessi sospiri!
Se, sospirando, io dico :
“ Quanto mi sei costata! “,
tale e quale a qualche altra
tu sospiri con me…
Tutto, tutto si scorda,
tutto o si cambia o muore,
e una chitarra è amore,
che non ha una sola corda.
Ma, tremando,questa mano
certe volte si scorda :
e torna la prima corda
a tentare, piano piano.
E un sogno che desta
tante cose, o addormentate,
o lontane, o finite,
esce da sotto a queste dita…
-
fel55 ha ricevuto una reazione da chiaraoscura4 per l'aggiornamento : Il tempo vola E la vita è breve sogno. E pur vale la pena Viverla intensamente.
Il tempo vola
E la vita è breve sogno.
E pur vale la pena
Viverla intensamente.
Con gioie e dolori, sì,
Ma giova viverla comunque la vita,
Specie se l’accompagna
L’amore.
Che è luce, calore, fiducia,
Speranza, illusione.
Anche dispiaceri e delusioni,
Certo,
Ma il tutto dà un senso
Al cammino terreno.
Specialmente se fiacca
È la fede in Dio
E viviamo nello smarrimento.
Beati coloro che si amano
In una tensione verso il Creatore
Dell’amore.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : DI GIACOMO Tutto si scorda Tutto, tutto si scorda, tutto o si cambia o muore; e
DI GIACOMO
Tutto si scorda
Tutto, tutto si scorda,
tutto o si cambia o muore;
e una chitarra è amore
che non ha una sola corda.
Oggi sei tu; domani,
forse, un’altra sarà;
e poi un’altra, chissà,
se tempo ci rimane.
Occhi celesti o neri,
colore di giglio o di rosa,
sempre, sempre una sola cosa,
sempre gli stessi sospiri!
Se, sospirando, io dico :
“ Quanto mi sei costata! “,
tale e quale a qualche altra
tu sospiri con me…
Tutto, tutto si scorda,
tutto o si cambia o muore,
e una chitarra è amore,
che non ha una sola corda.
Ma, tremando,questa mano
certe volte si scorda :
e torna la prima corda
a tentare, piano piano.
E un sogno che desta
tante cose, o addormentate,
o lontane, o finite,
esce da sotto a queste dita…
-
fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : S. DI GIACOMO Da “ Ariette e sonetti “ Pianoforte di notte Un pianoforte di notte
S. DI GIACOMO
Da “ Ariette e sonetti “
Pianoforte di notte
Un pianoforte di notte
suona di lontano
e la musica si sente
per l’aria sospirare.
E’ l’una . Dorme il vico
su questa ninna nanna
di un motivo antico
di tanto tempo fa.
Dio, quante stelle in cielo!
Che luna! E che aria dolce!
Quanto una bella voce
vorrei sentir cantare!
Ma solitario e lento
muore il motivo antico;
si fa più cupo il vico,
dentro all’oscurità.
L’anima mia soltanto
rimane a questa finestra.
Aspetta ancora. E resta,
incantandosi, a pensare.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : DI GIACOMO Tutto si scorda Tutto, tutto si scorda, tutto o si cambia o muore; e
DI GIACOMO
Tutto si scorda
Tutto, tutto si scorda,
tutto o si cambia o muore;
e una chitarra è amore
che non ha una sola corda.
Oggi sei tu; domani,
forse, un’altra sarà;
e poi un’altra, chissà,
se tempo ci rimane.
Occhi celesti o neri,
colore di giglio o di rosa,
sempre, sempre una sola cosa,
sempre gli stessi sospiri!
Se, sospirando, io dico :
“ Quanto mi sei costata! “,
tale e quale a qualche altra
tu sospiri con me…
Tutto, tutto si scorda,
tutto o si cambia o muore,
e una chitarra è amore,
che non ha una sola corda.
Ma, tremando,questa mano
certe volte si scorda :
e torna la prima corda
a tentare, piano piano.
E un sogno che desta
tante cose, o addormentate,
o lontane, o finite,
esce da sotto a queste dita…
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fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : CASTELSARACENO Ecco un’altra meraviglia Della Terra dei Lucani. Castelsaracen
CASTELSARACENO
Ecco un’altra meraviglia
Della Terra dei Lucani.
Castelsaraceno, pittoresco
“ Paese dei due Parchi “:
Ad occidente l’Alpi boscoso del Pollino,
ad oriente il calvo monte Raparo
ai margini del Parco della Val D’Agri – Lagonegrese.
Habitat di lupi, aquile e gufi reali, falconi,
lontre e picchi neri.
E regno di faggeti, castagneti e pini loricati
Che somigliano al nostro amore corazzato
Contro il tempo vorace.
Ah, se fossimo ancor in età giovanile!
Saremmo ai piedi della compatta cascata
Del Torrente Racanello
E immersi nel laghetto sottostante
Come timida ninfa tu
E fauno famelico io.
Ci basta aver risalito la china
Che porta al bosco delle novelle castagne,
da noi raccolte con rito quasi religioso.
E aver assistito al taglio del tronco
Che s’eleva come “antenna”,
trofeo per l’ardito fortunato
che ne farà legna per l’imminente inverno
come da atavica consuetudine.
E ci ha dato felicità di coppia,
al rientro in pullman,
tenere stretta la tua eburnea mano
tra le mie amorevoli mani.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : SALVATORE DI GIACOMO Da “ Sonetti antichi “ (tradotti dal napoletano) I – Nannina
SALVATORE DI GIACOMO
Da “ Sonetti antichi “ (tradotti dal napoletano)
I – Nannina
Occhi di sogno, neri, appassionati,
che del miele la dolcezza avete,
perché, con questo guardare che fate,
voi un braciere in petto m’accendete?
Vi manca la parola e mi parlate,
-pare che senza lacrime piangiate,-
di questa faccina bianca anima siete,
-occhi belli, occhi dolci, occhi fatati!
Voi, che insieme ai fiori vi aprite,
-e insieme con i fiori vi chiudete,-
fiori di passione mi apparite.-
Voi, sentimento degli innamorati,
-m’avete fatto male e lo sapete,-
occhi di sogno, neri, appassionati!
Da “ Canzoni “
A Marechiaro
Quando spunta la luna a Marechiaro,
anche i pesci vi fanno all’amore,
si agitano le onde del mare,
per la gioia cambiano colore,
quando spunta la luna a Marechiaro…
A Marechiaro c’è una finestra,
la mia passione vi bussa,
un garofano odora su una testa,
passa l’acqua di sotto e mormora…
A Marechiaro c’è una finestra…
Chi dice che le stelle sono lucenti,
non conosce questi occhi che tu hai in fronte,
questi due occhi li conosco io solamente,
dentro il cuore ne ho le punte.
Chi dice che le stelle sono lucenti?
Svegliati, Carolina, chè l’aria è dolce,
quando mai tanto tempo ho aspettato?
Per accompagnare i suoni con la voce,
stasera ho portato una chitarra…
Svegliati, Carolina, chè l’aria è dolce!...
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : CASTELSARACENO Ecco un’altra meraviglia Della Terra dei Lucani. Castelsaracen
CASTELSARACENO
Ecco un’altra meraviglia
Della Terra dei Lucani.
Castelsaraceno, pittoresco
“ Paese dei due Parchi “:
Ad occidente l’Alpi boscoso del Pollino,
ad oriente il calvo monte Raparo
ai margini del Parco della Val D’Agri – Lagonegrese.
Habitat di lupi, aquile e gufi reali, falconi,
lontre e picchi neri.
E regno di faggeti, castagneti e pini loricati
Che somigliano al nostro amore corazzato
Contro il tempo vorace.
Ah, se fossimo ancor in età giovanile!
Saremmo ai piedi della compatta cascata
Del Torrente Racanello
E immersi nel laghetto sottostante
Come timida ninfa tu
E fauno famelico io.
Ci basta aver risalito la china
Che porta al bosco delle novelle castagne,
da noi raccolte con rito quasi religioso.
E aver assistito al taglio del tronco
Che s’eleva come “antenna”,
trofeo per l’ardito fortunato
che ne farà legna per l’imminente inverno
come da atavica consuetudine.
E ci ha dato felicità di coppia,
al rientro in pullman,
tenere stretta la tua eburnea mano
tra le mie amorevoli mani.
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fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : S. DI GIACOMO Da “ Ariette e sonetti “ Pianoforte di notte Un pianoforte di notte
S. DI GIACOMO
Da “ Ariette e sonetti “
Pianoforte di notte
Un pianoforte di notte
suona di lontano
e la musica si sente
per l’aria sospirare.
E’ l’una . Dorme il vico
su questa ninna nanna
di un motivo antico
di tanto tempo fa.
Dio, quante stelle in cielo!
Che luna! E che aria dolce!
Quanto una bella voce
vorrei sentir cantare!
Ma solitario e lento
muore il motivo antico;
si fa più cupo il vico,
dentro all’oscurità.
L’anima mia soltanto
rimane a questa finestra.
Aspetta ancora. E resta,
incantandosi, a pensare.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Senza tempo È ormai Il nostro amore, Poi che dura Da mezzo secolo, Ossia da
Senza tempo
È ormai
Il nostro amore,
Poi che dura
Da mezzo secolo,
Ossia da che primieramente
Mi balzò il cuore in petto
Alla vista della tua
Singolare bellezza :
Ovale di madonnina,
Occhi luminosi e ridenti,
Bocca rosata e denti di perla,
Linea e rotondità perfette,
voce chiara
e timidezza verginale.
Che schianto!
-
fel55 ha ricevuto una reazione da chiaraoscura4 per l'aggiornamento : Il tempo vola E la vita è breve sogno. E pur vale la pena Viverla intensamente.
Il tempo vola
E la vita è breve sogno.
E pur vale la pena
Viverla intensamente.
Con gioie e dolori, sì,
Ma giova viverla comunque la vita,
Specie se l’accompagna
L’amore.
Che è luce, calore, fiducia,
Speranza, illusione.
Anche dispiaceri e delusioni,
Certo,
Ma il tutto dà un senso
Al cammino terreno.
Specialmente se fiacca
È la fede in Dio
E viviamo nello smarrimento.
Beati coloro che si amano
In una tensione verso il Creatore
Dell’amore.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Senza tempo È ormai Il nostro amore, Poi che dura Da mezzo secolo, Ossia da
Senza tempo
È ormai
Il nostro amore,
Poi che dura
Da mezzo secolo,
Ossia da che primieramente
Mi balzò il cuore in petto
Alla vista della tua
Singolare bellezza :
Ovale di madonnina,
Occhi luminosi e ridenti,
Bocca rosata e denti di perla,
Linea e rotondità perfette,
voce chiara
e timidezza verginale.
Che schianto!
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Senza tempo È ormai Il nostro amore, Poi che dura Da mezzo secolo, Ossia da
Senza tempo
È ormai
Il nostro amore,
Poi che dura
Da mezzo secolo,
Ossia da che primieramente
Mi balzò il cuore in petto
Alla vista della tua
Singolare bellezza :
Ovale di madonnina,
Occhi luminosi e ridenti,
Bocca rosata e denti di perla,
Linea e rotondità perfette,
voce chiara
e timidezza verginale.
Che schianto!
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fel55 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : PASCOLI Dai “ Canti di Castelvecchio “ ( 1903 – 1911 ) La tessitrice Mi son sed
PASCOLI
Dai “ Canti di Castelvecchio “ ( 1903 – 1911 )
La tessitrice
Mi son seduto su la panchetta
come una volta…quanti anni fa?
Ella, come una volta, s’è stretta
su la panchetta.
E non il suono d’una parola ;
solo un sorriso tutto pietà.
La bianca mano lascia la spola.
Piango, e le dico : “ Come ho potuto,
dolce mio bene, partir da te? “.
Piange e mi dice d’un cenno muto :
“ Come hai potuto? “.
Con un sospiro quindi la cassa
tira del muto pettine a sé.
Muta la spola passa e ripassa.
Piango, e le chiedo : “ Perché non suona
dunque l’arguto pettine più ? .
Ella mi fissa timida e buona :
“ Perché non suona ? “.
E piange, piange : “ Mio dolce amore,
non t’hanno detto ? non lo sai tu?
Io non son viva che nel tuo cuore.
Morta! Sì, morta! Se tesso, tesso
per te soltanto; come, non so :
in questa tela, sotto il cipresso,
accanto alfine ti dormirò “.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : MONTALE xxx Tergi gli occhiali appannati se c’è nebbia e fumo nell’aldilà, e guarda
MONTALE
xxx
Tergi gli occhiali appannati
se c’è nebbia e fumo nell’aldilà,
e guarda in giro e laggiù se mai accada
ciò che nei tuoi anni scolari fu detto vita.
Anche per noi viventi o sedicenti tali
è difficile credere che siamo intrappolati
in attesa che scatti qualche serratura
che metta a nostro libito l’accesso
a una più spaventevole felicità.
E’ mezzogiorno, qualcuno col fazzoletto
ci dirà d’affrettarci perché la cena è pronta,
la cena o l’antipasto qualsivoglia mangime,
ma il treno non rallenta per ora la sua corsa.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : PASCOLI VIII- Notte Siedon fanciulle ad arcolai ronzanti, e la lucerna i biondi cap
PASCOLI
VIII- Notte
Siedon fanciulle ad arcolai ronzanti,
e la lucerna i biondi capi indora :
i biondi capi, i neri occhi stellanti,
volgono alla finestra ad ora ad ora :
attendon esse a cavalieri erranti
che varcano la tenebra sonora?
Parlan d’amor, di cortesie, d’incanti :
così parlando aspettano l’aurora.
Da “ Myricae “ – Sez. “ Tristezze “
II - Rammarico
Chi questo nuovo pianto in cuor mi pone?
Verso Occidente, o dolce madre Aurora,
da te lontano la mia vita è corsa.
Il cielo s’alza e tutto trascolora;
passano stelle e stelle in lenta corsa;
emerge dall’azzurro la grand’Orsa,
e sta nell’arme fulgido Orione.
Come più lieta la tua vista, quando
un poco accenni delle rosee dita;
e la greggia s’avvia scampanellando,
esce il bifolco e rauco i bovi incita,
canta lassù la lodola – apparìta
ecco Giulietta, e piange, al suo balcone! –
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Mai è stato E che mai sia diviso Da te il mio cuore. Come fu per famosi Giova
Mai è stato
E che mai sia diviso
Da te il mio cuore.
Come fu per famosi
Giovani amanti dell’Antichità:
Ero e Leandro, Piramo e Tisbe,
Florio e Biancofiore, Tristano e Isotta,
Lancillotto e Ginevra, Paolo e Francesca,
Gl’immortali Romeo e Giulietta.
E tanti altri cantati da grandi poeti:
Come Dante che amò Beatrice,
Petrarca che amò Laura,
Boccaccio Fiammetta.
E Ariosto e Tasso, che amarono
Serenamente il primo,
Tormentosamente il secondo.
Platonicamente Leopardi,
Teneramente Manzoni la sua angelica Enrichetta,
Passinonalmente Foscolo,
Virilmente Carducci,
Sensualmente l’estetizzante D’Annunzio,
Discretamene e melanconicamente Pascoli,
Così come Ungaretti, Montale, Quasimodo,
Saba, Cardarelli, Luzi.
Sai perché?
Perché l’amore è universale
E il cuore del poeta
È più tenero
Per sua nartura.
-
fel55 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Dolce il mormorìo Di questo lento torrentello. Più dolci le tue parole Che giun
Dolce il mormorìo
Di questo lento torrentello.
Più dolci le tue parole
Che giungono al cuore
E lo riscaldano.
Mentre anche noi lentamente,
Lungo il rasente sentiero,
Nel bosco andiamo
E ammiriamo le foglie multicolori
Che l’Autunno regala agli umani,
Alla terra e a quanti esserini
Vi brulicano e fan provviste
Per l’imminente rigido inverno.
Vedi, fauni e ninfe
Ci spiano e si riparano
Dietro i tronchi muschiati,
E attendono curiosi ed invidi
I nostri baci
E i nostri slanci.
Posavo il capo
Sul morbido tuo grembo
E miravo le serene stelle
Delle tue pupille,
Ardendo nel desìo di morire
In tal soave e felice stato.
Eri e sei
La mia viva speranza
Che tu non sia mai
Separata da me.
Proprio non potrei tollerare
Una tua assenza,
Anche temporanea.
Oh, non potrebbe mai spegnersi
Il fuoco che da così tanto
Hai acceso nel mio cuore!
I dolci baci di una volta
Lascia ch’io sugga
Dalle tue morbide labbra.
Dolorosamente ricordo
Le lente carezze
Sulle guance arrossate
E l’arruffo della tua mano
Sui miei capelli.
Gli abbandoni tra le mie braccia
E i labili sussurri agli orecchi.
Le tue confidenze e i tuoi sfoghi.
I tuoi timori e le tue incertezze.
La tua innocenza di sguardi e di atti.
Tutto questo mi manca…
Quando il tuo volto
È rabbuiato.