O che la luna me lo sveli,
di tra i vetri, d'inverno,
il tuo perlaceo vago seno;
o che i raggi del sole, nella Canicola,
lo inondino, già rosato o abbrunito,
a mare, mi fa impazzire!
Sol che accosti i miei labbri,
ebbro assaporo il tuo miele,
e le mie nari, avide,
aspirano il tuo profumo di dea!