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Vedi, o cara, come si stende il Pollino,
candido di neve: spettacolo non consueto
e per ciò pieno di fascino per noi, che
ne amiamo ogni più riposto sito,
in qualunque stagione dell'anno.
Pare quale velo di sposa, che cela
II suo pudore nel dì dei sacri Imenei,
avanti che, tra pallore e lacrime di paura,
ella si arrenda all'amplesso nuziale,
nunzio di novella prole.
Cessano i venti e Cerere, calcando con le sue rosee
piante le lattee zolle, imprime alla terra palpitante
il sigillo della fertilità che,
in primavera, darà i suoi frutti e ammanterà
le coste, gli anfratti e i pianori di verde smeraldo
e dei colori vari ch'esploderanno dai bocciuoli.
Allora Venere, lasciata la serena superficie del mare
profondo o la cresta dei flutti roboanti
da presso alla riva, là dove muore l'onda,
porterà i suoi doni e i suoi travagli ai viventi,
sì che Natura si rinnovi festante.