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  1. Ora che il giorno volge al

     

    crepuscolo, nel cuore

     

    s’insinua furtiva la

     

    malinconia.

     

    Solo tu – spero – potrai

     

    dissolverla come nube,

     

    quando il vento la

     

    sospinge e la riduce a

     

    brandelli. Tu mi farai

     

    rinascere alla gioia e alla

     

    speranza dell’anima, per

     

    tornare a credere

     

    nell’avvenire e

     

    recuperare

     

    il senso della vita.

     

  2.  

    MONTALE

    Da “ Satura “

    Xenia I

     

    Non ho mai capito se io fossi

    Il tuo cane fedele e incimurrito

    o tu lo fossi per me.

    Per gli altri no, eri un insetto miope

    smarrito nel blabla

    dell’alta società. Erano ingenui

    quei furbi e non sapevano

    di essere loro il tuo zimbello :

    di esser visti anche al buio e smascherati

    da un tuo senso infallibile, dal tuo

    radar di pipistrello.

  3. Bello come il sole, il tuo

                      

    viso mi tiene come in

     

    prigionia  e null’altro

     

                 avrò

                  desiderio di rivedere,

                  appena spunterà l’alba

                  e l’usignolo canterà la

                               sua

    dolce melodia in cerca

     

        della compagna.

     

    Così farò anch’io, per

     

    salutare il nuovo giorno e

     

    per rinnovarti il mio

     

    messaggio d’amore, che

     

    non cessa mai

     

    d’infiammare il mio

     

            cuore.

  4. MONTALE

    Maestrale

    S’è rifatta la calma

    nell’aria : tra gli scogli parlotta la maretta.

     

     

    Sulla costa quietata, nei broli, qualche palma

    a pena svetta.

     

    Una carezza disfiora

    la linea del mare e la scompiglia

    un attimo, soffio lieve che vi s’infrange e ancora

    il cammino ripiglia.

     

    Lameggia nella chiarìa

    la vasta distesa, s’increspa, indi si spiana beata

    e specchia nel suo cuore vasto codesta povera mia

    vita turbata.

     

    O mio tronco che additi,

    in questa ebrietudine tarda,

    ogni rinato aspetto coi germogli fioriti

    sulle tue mani, guarda :

     

    sotto l’azzurro fitto

    del cielo qualche uccello di mare se ne va;

    né sosta mai : perché tutte le immagini portano scritto :

    “ più in là “.

    1. lullabyblue0

      lullabyblue0

      Una delle mie preferite :x

  5. L’amore per te mi tiene

     

    come in mare procelloso,

     

    poiché mi dimeno tra

     

    speranza e disperazione.

     

    A volte m’incendio

     

    sognando che Cupìdo

     

    ha veramente trafitto il

     

    tuo cuore, altre volte mi

     

    opprime l’amara

     

    sensazione ch’io m’illuda

     

    soltanto,e perciò tu sia

     

    lontana un miglio da me.

     

     Sogno o realtà? Il dubbio

     

    è gravoso e mi preclude

     

     

     

    la felicità. Svelami tu il

     

    segreto della tua anima,

     

    per lenire la mia pena e

     

    porre fine ai miei sospiri.

     

     

     

     

     

     

     

  6.                 M’è dolce guardare

     

    intensamente le tue mani

     

      eburnee ed affusolate

     

    e sbaciucchiarle più e più

     

    volte. E’ quel che sogno

     

     ad occhi aperti, stando

     

      disteso sul letto, in

     

      piacevole ascolto di

                  musica . Distesa in

    poltrona ora t’immagino,

     

    mentre sussulti al calore

     

     dei miei baci. Mi guardi

     

       intenerita e ricambi il

     

      trasporto?  Oh, se così

     

      fosse! Non chiedo altro,

     

      mi basterebbe e sarei

     

       felice più che mai.

     

             Felicità immensa sarebbe

     

    svegliarti al mattino

     

    all’ora giusta o al

     

    pomeriggio, dopo la

     

    siesta ; darti gioia

     

           prima di

     

    addormentarci, ,forse

     

      prima di sognarci

     

                             sprofondati nel primo

     

      sonno della notte.

     

     

     

  7. Nel silenzio, ora la

     

      musica s’insinua

     

    nell’anima. Parole tante

     

    volte dette avranno nuovo

     

    senso e si trasformeranno

     

     in canto, sospiri e respiri

                  soffocati da interminabili

                                 baci.

     

     

  8. MONTALE

     

    Da “ Mediterraneo “

     

    Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale

    siccome i ciottoli che tu volvi,

    mangiati dalla salsedine;

    scheggia fuori del tempo, testimone

    di una volontà fredda che non passa.

    Altro fui : uomo intento che riguarda

    in sé, in altrui, il bollore

    della vita fugace – uomo che tarda

    all’atto, che nessuno, poi, distrugge.

    Volli cercare il male

    che tarla il mondo, la piccola stortura

    d’una leva che arresta

    l’ordegno universale; e tutti vidi

    gli eventi del minuto

    come pronti a disgiungersi in un crollo.

    Seguìto il solco d’un sentiero, m’ebbi

    l’opposto in cuore col suo invito; e forse

    m’occorreva il coltello che recide,

    la mente che decide e si determina.

    Altri libri occorrevano

    a me, non la tua pagina rombante.

    Ma nulla so rimpiangere . tu sciogli

    ancora i groppi interni col tuo canto.

    Il tuo delirio sale agli astri ormai.

  9. Non mi stancherò di

     

    guardare il tuo viso

     

             rosato

     

    e luminoso, i tuoi grandi

     

     occhi castani e il collo

     

     color latte; seguirò il

     

     moto delle tue labbra

     

    e, certo, avrò voglia di

     

    baciarle. Lo so che, solo

     

    se nessuno è nei pressi,

     

    mi consentirai di farlo

     

    e forse ti abbandonerai

     

          sul mio petto.

     

     

     

     

  10. MONTALE

    A K.

    Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida

     

     

    scorta per avventura tra le petraie d’un greto,

    esiguo specchio in cui guardi un’ellera e i suoi corimbi;

    e su tutto l’abbraccio d’un bianco cielo quieto.

     

    Codesto è il mio ricordo; non saprei dire , o lontana,

    se dal tuo volto s’esprime libera un’anima ingenua,

    o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua

    e recano il loro soffrire con sé come un talismano.

     

    Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie

    sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma,

    e che il tuo aspetto s’insinua nella mia memoria grigia

    schietto come la cima d’una giovinetta palma…

     

     

  11. Sotto questo azzurro e terso cielo

    nella luce abbacinante del mattino

    vedo danzare nei tuoi occhi

    i raggi del sole ridente,

    mentre tu inneggi alla vita

    ed io canto l'amore di sempre.

    Qui che respiriamo l'aria sottile, fresca,

    ch'accarezza il "campo del lago",

    la conca ampia di Seefeld,

    bianca di neve sui tetti spioventi

    delle ville e degli alberghi,

    sulle cime zigzagate della corona dei monti

    e sui pendii delle piste

    e nell'ampia piana dello sci di fondo.

    Vieni, confondiamoci tra la folla variopinta

    dei turisti, fanciulli, giovani e anziani

    spensierati e felici

    di questo mondo di favola,

    lontani dal grigio quotidiano,

    almeno per altri trenta giorni.

     

     

  12. Amore esclusivo

    Tu non ci credevi,

    amico mio di gioventù,

    quando ti confessavo

    che ero refrattario

    e non provavo niente

    per altra donna.

    Era, invero, quel segnale

    misterioso che fa riconoscere

    l’amore vero e unico,

    l’amore della vita.

    Ed era colei cui

    pensavo continuamente

    e di cui ti parlavo

    tanto spesso!

  13.  

    SABA

     

    Ecco, adesso tu sai

     

    Ecco, adesso tu sai, che tra i beati

    non è dimora per noi. Che la vita,

    come un avido sguardo, è tutta piena

    di lacrime nascoste.

     

    Amore, gelosia, taciuta brama

    di belle cose come prede esposte,

    ti lasciano un rimpianto oscuro, aggiungono

    ancora un filo nell’antica trama

    che spezzerà, forse,la morte.

     

    A galla ti riportano

                                                non dettate virtù, ma d’altri accenti,

    che un tremito confonde, la memoria.

    La tua storia finisce, si nasconde…

    Ma quanti cari cuori hai conquistati!

  14. Meraviglioso amore che

     

    mi avvince e mi possiede

     

           sempre più!

     

    Continuamente porto nel

     

    cuore la tua immagine,

     

      come fosse dipinta o

     

    scolpita, identica al tuo

     

    aspetto.Così che, quando

     

    non ti ho davanti,con gli

     

       gli occhi della mente

     

      posso guardare quella

     

     figura, come fossi tu in

     

         persona vivente.

     

    Come il fedele che mira il

     

    santino,convinto di

     

    ricevere la grazia da

     

    quella sola immagine,

                 così guardo te nel mio

                 cuore, per rivivere la

                 felicità tutta intera.

     

     

  15. SABA

    Dopo una passeggiata

     

    Quando fino ad un colle o lungo il mare

    noi pure usciamo nelle belle sere

    a passeggiare,

    vedo che a tutti appare

    cosa fraterna l’alleanza nostra.

    Noi cui la vita tanto sangue costa

     

    E tanta inusitata gioia rende,

    nulla abbiamo che in vista il volgo offende;

    siamo a tutti due buoni, due tranquilli

    cittadini, a cui mèta è un buon bicchiere.

    Solo nei cuori rispondono squilli,

    si spiegano al vento bandiere.

     

    E nei giorni di festa, se pur tanto

    v’ha di strano, che cerco il più deserto

    dei sobborghi, chi mai vedrebbe in noi

    altro che due che cenano all’aperto?

    Un marito che già ostenta un rimpianto

    di libertà, la sua moglie gelosa;

    non v’ha , dico, una cosa

    che dai molti distingua, amica, noi,

     

    noi che rechiamo in cuore

    i nostri due avversi destini

    d’arte e d’amore.

     

  16. SABA

    Dopo una passeggiata

     

    Quando fino ad un colle o lungo il mare

    noi pure usciamo nelle belle sere

    a passeggiare,

    vedo che a tutti appare

    cosa fraterna l’alleanza nostra.

    Noi cui la vita tanto sangue costa

     

    E tanta inusitata gioia rende,

    nulla abbiamo che in vista il volgo offende;

    siamo a tutti due buoni, due tranquilli

    cittadini, a cui mèta è un buon bicchiere.

    Solo nei cuori rispondono squilli,

    si spiegano al vento bandiere.

     

    E nei giorni di festa, se pur tanto

    v’ha di strano, che cerco il più deserto

    dei sobborghi, chi mai vedrebbe in noi

    altro che due che cenano all’aperto?

    Un marito che già ostenta un rimpianto

    di libertà, la sua moglie gelosa;

    non v’ha , dico, una cosa

    che dai molti distingua, amica, noi,

     

    noi che rechiamo in cuore

    i nostri due avversi destini

    d’arte e d’amore.

     

    1. daliahnera

      daliahnera

      sempre bellissime poesie

  17.  Meno male che ci sei tu

     

    che intendi la profondità

     

    del mio sentire, del mio

     

    gioire, e talvolta del mio

     

      soffrire. Meno male che

                         

    che ci sei tu che mi doni il

     

    tuo tempo, i tuoi pensieri

     

    e le tue cure. Meno male

     

    che ci sei tu che mi offri

     

       tutto il tuo cuore.

     

     

     

  18. SABA

    L’ora nostra

     

    Sai un’ora del giorno che più bella

    sia della sera? tanto

    più bella e meno amata? E’ quella

    che di poco i suoi sacri ozi precede;

    l’ora che intensa è l’opera, e si vede

    la gente mareggiare nelle strade;

    sulle moli quadrate delle case

    una luna sfumata, una che appena

    discerni nell’aria serena.

     

    E’ l’ora che lasciavi la campagna

    per goderti la tua cara città,

    dal golfo luminoso alla montagna

    varia d’aspetti in sua bella unità;

    l’ora che la mia vita in piena va

    come un fiume al suo mare;

    e il mio pensiero, il lesto camminare

    della folla, l’artiere in cima all’alta

    scala, il fanciullo che correndo salta

    sul carro fragoroso, tutto appare

    fermo nell’atto, tutto questo andare

    ha una parvenza d’immobilità.

     

    E’ l’ora grande, l’ora che accompagna

    meglio la nostra vendemmiante età.

     

     

    La moglie

     

    Quando triste rincaso e lei m’aspetta

    alla finestra,se la bella e cara

    moglie, ad un gesto, il mio male sospetta,

    se il disgusto mi legge, od altro, in faccia,

    tosto al mio collo le amorose braccia,

    come due serpi vigorose, getta ;

    me solo accusa la sua voce amara.

     

    “ E’ così – dice – è così che mi torni.

    Non un bacio per me, non un sorriso

    per tua figlia; stai lì, muto, in disparte;

    si direbbe, a vederti, che tu hai l’arte

    di distruggerti. Ed io…guardami in viso,

    guarda, se alle parole mie non credi,

    questi solchi che v’ha lasciato il pianto.

    Ero qui sola ad aspettarti; intanto

    la nostra casa io l’ho rimessa, vedi?

    come nel primo giorno.

    Ma tu già non m’ascolti. Che passione,

    e che rabbia mi fai!

    Non s’ha il diritto, sai,

    quando si vive con altre persone,

    di tenere per sé le proprie pene;

    bisogna raccontarle, farne parte

    ai nostri cari che vivono in noi

    e di noi “.

     

    “ Quanto, quanto m’annoi “,

    io le rispondo fra me stesso. E penso :

    Come farà il mio angelo a capire

    che non v’ha cosa al mondo che partire

    con essa io non vorrei, tranne quest’una,

    questa muta tristezza; e che i miei mali

    sono miei, sono all’anima mia sola;

    non li cedo per moglie e per figliola,

    non ne faccio ai miei cari parti uguali.

  19. - Di te

    Ne ho fatto una donna-

    -E di te io ne ho fatto un uomo - 

    Avevi appena

    vent’anni

    ancora col volto

    di un’adolescente.

    Ed io poco più di

    ventisette ancora

    nient’affatto maturo

    e un po’ irrequieto.

    Insieme siamo

    divenuti grandi e

    presto capaci di

    costruire una

    famiglia felice,

    pur tra le consuete

    difficoltà della

    vita.

    Quanti progetti!

    1. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      lacrime, mi hai emozionata

  20. Carmen

     

    Torna la mia disperazione a te.

    Dopo aver tanto errato, oggi il mio amore

    torna al tuo fiero mutevole ardore,

    più nulla chiede che la tua onestà.

     

    In queste lunghe giornate d’affanno,

    che senza lotta e senza pace vanno,

    e senza la tua gaia crudeltà;

    con la mia solitaria anima invisa,

    ho sognato pur io d’averti uccisa,

    per l’ebbrezza di piangere su te.

     

    Incolpabile amica, austera figlia

    d’amore, se la vita oggi t’esiglia,

    con la musica ancora vieni a me.

    Geloso sono non di don josè,

    non d’Escamillo; di chi prima un canto

    sciolse alla tua purezza ed al tuo santo

    coraggio incontro alla tua verità.

     

     

    Né tu forse da me vivi lontana,

    da me che all’amor tuo faccio ritorno,

    e non cerco a Siviglia il tuo soggiorno.

    Solo vagavo il mattino di un giorno

    di festa, e tra la folla oscura e vana

    tu m’apparivi in una popolana

    di Firenze; la tua mano era stesa

    a sollevare le tende di una chiesa,

                                                 le gialle e rosse tende sull’entrata.

    Parevi stanca, parevi ammalata,

    ma t’ho riconosciuta io che t’ho amata.

     

    Io che a fatica ho rattenuto un grido,

    mi sono meritato un tuo sorriso,

  21. “ Cuore mio “ –

    Ti ripeto al

    Risveglio di ogni

    Mattino,

    Anche senza parole.

    “ Dolce compagna

    Di un’intera vita “-

    Vorrei ripeterti

    Anche quando fuori

    Non splende il sole

    E ti svegli stanca

    E di nero umore.

    Vorrei che ogni Mattino

    Fosse un nostro inno

    All’amore,

    Quello che mai muore

    Pur fra tante

    difficoltà.

     

     

  22.  

     

    UNGARETTI

     

    Nostalgia

     

    Quando

    la notte è a svanire

    poco prima di primavera

    e di rado

    qualcuno passa

     

    Su Parigi s’addensa

    un oscuro colore

    di pianto

     

    In un canto

    di ponte

    contemplo

    l’illimitato silenzio

    di una ragazza

    tenue

     

    Le nostre

    malattie si fondono

     

     

     

    E come portati via

    si rimane

    ( 28settembre1916 )

     

    Allegria di naufragi

     

    E subito riprende

    il viaggio

    come

    dopo il naufragio

    un superstite

    lupo di mare

    ( 14febbraio1917 )

  23.   Nocciola e argento sarebbe la tua chioma, se non la tingessi

     

    castana o corvina. Ma ugualmente mi tiene al laccio. Né importa

     

    se tu la sciolga al vento o la intrecci a coda di cavallo. Ugualmente

     

    m’incendia l’anima e procura una piaga al mio cuore.

     

    Serena e ancor bella è la tua fronte,ove appena compare qualche

     

    grazioso solco che, a mo’ di vezzo, accende soave il mio petto.

     

    Falci e saette son per me le tue ciglia. Languidi i tuoi occhi di Venere,

     

    pur sempre ardenti, rapaci e rubelli. Ancor rosata è la tua bocca,

     

    maliarda quando mi bacia e soave quando fa motto. candido    

     

    e lascivo il tuo seno bello, ancora mio tesoro e giardino ameno.

     

    Vantano ancora bellezza e morbidezza le tue mani affusolate e calde.

     

    Terra promessa, cielo limpido e mare di beltà tu sei ancora per me,

     

    poi che non invecchi mai per davvero!   

            

     

     

     

     

    1. lullabyblue0

      lullabyblue0

      bellissima, grazie :x

  24.  

    MONTALE

    Clizia dice

     

    Sebbene mezzo secolo sia scorso

    potremo facilmente ritrovare

    il bovindo nel quale si stette ore

    spulciando il monsignore delle pulci.

    Sul tetto un usignolo si sgolava

    Ma non ebbe successo. Quanto al gergo

    delle sagre del popolo o a quello

    delle commedie o farse vive solo

    in tradizioni orali, se con noi fosse

    come un giorno un maestro del sermone umile

    nonché del bronzeo della patrologia,

    tutto sarebbe facile.  Ma dove

    sarà quel giorno e dove noi?

     

     

    Se esiste un cielo e in esso molte lingue,

    la sua fama d’interprete salirebbe

    in altri cerchi ancora e il puzzle sarebbe

    peggiore che all’inferno di noi sordomuti.

     

    Clizia nel ‘34

     

    Sempre allungata

    sulla “ chaise songue “

    della veranda

    che dava sul giardino,

    un libro in mano forse già da allora

    vite di santi semisconosciuti

    e poeti barocchi di scarsa reputazione

    non era amore quello

    era come oggi e sempre

    venerazione.

     

    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      Molto bella

  25.  Se tu osservi

     

    il dorso delle mie mani,

     

    scorgi lo spartiacque

     

    cui giunsi al mio ottantesimo :

     

    a mancino quasi nulla a variante,

     

    a destra le prime maculazioni

     

    prenunzie di cascume o, per lo meno,

     

    di declino.

     

    Dunque a mezzo tra speranza di vita

     

    e tuffo nel vuoto, certo prima di te.

     

    Fa’, o divina, che nulla sia sprecato,                                 

     

    però, di quel guizzo che rimane

     

    di vera vita,

     

    prima che sia troppo tardi.

     

    1. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      parole che tagliano come lame, sei speciale! emozioni sempre