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Aggiornamenti di stato pubblicati da brottof
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RUOLO. Dire che “la donna ha un ruolo fondamentale” non significa molto. In quale società umana non ce l’ha? Anche nell’islam talebanico la donna è indispensabile. Ma anche nelle società schiaviste antiche gli schiavi non avevano un ruolo marginale, perché l’intera economia si fondava sul loro lavoro: lo schiavo aveva un ruolo importante, fondamentale. Ergo, se un papa afferma che “nella Chiesa la donna ha un ruolo fondamentale”, tutti i problemi rimangono: il principale nelle religioni (e non soltanto) non è quello dell’importanza riconosciuta al ruolo, ma quella del potere reale, da cui le donne vengono escluse.
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E' libero solo chi diventa libero. Pagando il prezzo della libertà, che è sempre alto.
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NOIA. So cos'è solo da un punto di vista teorico. Nella vita non l'ho mai conosciuta.
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Qual è il verbo che scatena crisi psicofisiche nei politici, compresi i ministri dell'istruzione? E' il verbo STUDIARE.
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MAGAZZINO. Quando la tua casa è invasa dai libri, popolazione avida di spazio e conquistatrice, cosa puoi fare? Comprarti un magazzino e indirizzarne là un certo numero. Così ho fatto io: tempo fa mi sono comprato un magazzino a Mogliano, simpatico perché ha una finestra, che si apre sul verde di un parco abitato da scoiattoli. Ci ho messo un tavolino e una sedia, per qualche breve consultazione...
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IL RESPIRO
di Fabio Brotto
Sta nella vita breve
un piccolo respiro.
Come una piuma lieve
come una bolla, neve.L’odore della sposa
la luce di zaffìro
sugli occhi si posa
che tremano, la rosa.Poi, tu lo sai che viene
come l’ignota runa
dopo la sera bruna
la notte senza luna. -
LA FRONTE
di Fabio Brotto
La fronte serena di rose,
non colte da te, dell’estate,
da un vento alieno baciate,
lasciate inclinare alla sera,
un dolce serpente accarezza,
che ama guardare i tramonti. -
Gli umani amano ricchezza e potere.
In un mondo in cui molta gente ignorante appare ricca, potente e felice la scuola è spacciata. -
ETIMOLOGIA. Io sono Brotto, dal greco βροτός (BROTÓS) che significa MORTALE. Da ciò la mia alta coscienza della mortalità.
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Faranno il Condono, e lo chiameranno Pace.
Cambiano i governi, non cambia l'italica ipocrisia. -
Molti si sono fabbricati la loro macchinetta mentale che gli spiega il mondo, e si attaccano a quella, fino alla morte.
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NARCISISMO. Molti accusano il "narcisismo" diffuso nei social, ma sono a loro volta "narcisisti", in forma più perversa, io penso.
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Quando sento un politico usare il verbo RIQUALIFICARE so che alberi saranno tagliati e il bello diventerà brutto.
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Con mio fratello Paolo e il mio nonno materno Gino Ghedina, pittore. Venezia 1954. A quel tempo lui, che era vedovo da tre anni, viveva con noi a San Giacomo dall'Orio. Abitava con noi dal 1952 anche sua cognata, la mia prozia Maria Rezzani: per me e per Paolo lei fu la vicaria della nonna.
Il nonno Gino aveva allestito il suo studio nella soffitta. Ho qualche ricordo di quel luogo magico, in cui posai per il mio ritratto. -
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Nel 1959, nell’appartamento in cui abitavamo a Venezia, in Campo San Giacomo dell’Orio, eravamo in cinque: mio padre, mia madre, la zia Maria, mio fratello Paolo, e io. Paolo è morto nel 1993, a 41 anni. Oggi lo ricordo così, vicino al mappamondo che ci regalarono in quell’anno lontano, che aveva una luce al suo interno, che si poteva accendere e spegnere. Era bello guardarlo, luminoso in una stanza buia.
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